Incidenti d’estate: e se li evitassimo, invece di piangerne le vittime?
Nonostante la pioggia, e il freddo, e il vento, e le "bombe d’acqua" (come si divertono a titolare i quotidiani e i telegiornali in questi giorni), l’estate è arrivata.Ed è arrivata da un po’, per quanto le televisioni abbiano avuto poche possibilità di parlare degli anziani nei centri commerciali e delle spiagge troppo care.Con l’estate sono arrivati anche i grandi viaggi in autostrada, e le serate fra amici a divertirsi. E di conseguenza, i tanti incidenti mortali che finiscono per rovinare la vacanza (e non solo) a chi ne è vittima e a chi rimane.Incidenti stradali: un’estate nera?Partiamo da un dato positivo: nel 2013, il numero di incidenti con lesioni (mortali e non) avvenuti in strada è calato del 2,4% rispetto al 2012.Lo dicono i dati ISTAT, in base a uno studio preliminare uscito lo scorso giugno: una stima di 182.700 incidenti in tutta Italia, contro i 186.726 del 2012. Anche i morti sono diminuiti: solo 3.400 contri i 3653 dell’anno precedente.Sono comunque 3.400 morti di troppo.E molti di questi incidenti avvengono durante le vacanze, invernali ed estive. Bollino nero, non solo per il traffico.Come andrà in questo 2014? Dipende da noi: il periodo caldo estivo è alle porte, i lunghi viaggi per raggiungere le mete vacanziere sono già iniziati e toccheranno il culmine nel prossimo week-end, con il Ferragosto alle porte.Dieci cose che dovremmo smettere di dire quando siamo in auto"Dietro le cinture di sicurezza non servono"Noi italiani, si sa, siamo un po’ refrattari alle cinture di sicurezza. Per qualche strano motivo le troviamo una costrizione intollerabile, anziché un sistema che ci salva la vita.Ma se ci a forza di controlli e multe ci siamo adattati all’esistenza di quelle anteriori, facciamo ancora parecchio fatica a capire che le cinturezza di sicurezza servono anche dietro. Non solo con i bambini piccoli.E se cominciassimo a usarle? -"Tranquillo, sono sobrio, riesco a guidare benissimo"È facile perdere il controllo quando si è fra amici e si beve una birra di troppo.Negli ultimi anni, soprattutto i più giovani, hanno imparato la lezione. Siamo più consapevoli e sappiamo bene quali rischi corriamo a guidare da ubriachi.I riflessi rallentano, diventa più difficile mantenere la propria corsia e valutare tempi e rischi.Ciò nonostante c’è ancora tanta gente che sottovaluta il problema. Quante volte abbiamo detto – o abbiamo sentito i nostri amici dire – "sono sobrio" anche quando evidentemente non lo eravamo poi tanto?Ecco, è il momento di diventare molto più rigidi sull’argomento: chi guida non beve, punto. E dovremmo anche impare a dire "no" ad amici e parenti, quando sbagliano. -"Sono un esperto nel mandare messaggi mentre guido"No, non sei un esperto. Al massimo sei fortunato. Più che altro sei stupido.Quello del"text while driving"sta diventando un problema serio, nei paesi anglosassoni e non solo: ormai siamo sempre connessi, e siamo abituati a condividere i nostri pensieri e le nostre foto su Facebook o su Twitter in ogni momento della nostra giornata. Ma dobbiamo farlo proprio mentre guidiamo?Pensate alla storia della 32enne americana che – pochi mesi fa – è morta a causa di un incidente stradale pochi secondi dopo aver postato una selfie su Facebook.Vi credete più intelligenti di lei? Ecco: allora non usate il cellulare alla guida. -"Sono già al limite massimo di velocità, perché dovrei stare a destra?"fgfgfgf"No che non sono troppo attaccato alla macchina davanti, e poi i freni funzionano" -"Vado troppo veloce? Tanto ‘sta strada la conosco…" -"Ma sì che faccio in tempo a superare prima della curva" -"Tanto a quest’ora non c’è mai nessuno per strada" -"Sono cinque minuti di strada, devo solo andare a prendere il pane" -"Vabbè, il tagliando lo faccio dopo le vacanze" –
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