Hyundai i20 1.0 T-GDI DCT: la prova della piccola coreana
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Città
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Fuori città
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Autostrada
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Vita a bordo
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Prezzo e costi
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Sicurezza
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Il restyling ha tolto alla Hyundai i20 i motori diesel ma ha portato alla piccola coreana un valido cambio automatico a doppia frizione. La “segmento B” asiatica offre tanti centimetri alle gambe di chi si accomoda dietro (anche se sul divano si sta comodi solo in due) e il motore 1.0 turbo T-GDI da 100 CV non brilla alla voce “consumi”.
La seconda generazione della Hyundai i20 – nata nel 2014 – ha beneficiato recentemente di un restyling che ha portato alcune modifiche estetiche (paraurti rivisti e una zona posteriore rinnovata con i gruppi ottici ridisegnati e la targa spostata sul portellone) e tecniche: sono spariti dal listino i motori diesel ed è arrivato un nuovo cambio automatico a doppia frizione.
Nella nostra prova su strada abbiamo potuto testare la variante più costosa della piccola coreana: la 1.0 T-GDI DCT (disponibile esclusivamente nel più ricco allestimento Prime). Scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.
Città
La Hyundai i20 si comporta bene in città: nei parcheggi è aiutata dai sensori posteriori e dalla retrocamera di serie e sulle buche risponde in maniera adeguata grazie a una taratura degli ammortizzatori non troppo rigida (ma neanche esageratamente soft).
Il motore 1.0 tre cilindri turbo benzina T-GDI da 100 CV e 172 Nm di coppia non è un fulmine di guerra (11,4 secondi sullo “0-100”) ma si riscatta con un’erogazione corposa ai bassi regimi.
Fuori città
Motore più elastico che sportivo, sterzo diretto e un comportamento stradale onesto e sincero: la Hyundai i20 è una piccola gradevole nelle curve.
Il nuovo cambio automatico DCT (doppia frizione) a 7 rapporti se la cava egregiamente e regala passaggi marcia rapidi e fluidi.
Autostrada
In autostrada la Hyundai i20 si è confermata una delle piccole più comode in circolazione: motore silenzioso, abitacolo ben insonorizzato e avvallamenti ben gestiti dalle sospensioni.
Stabile nei cambi di direzione alle alte velocità e dotata di un impianto frenante potente, non brilla alla voce “autonomia”: 893 km con un pieno dichiarati, oltre 700 raggiungibili solo impegnandosi.
Vita a bordo
Dentro la Hyundai i20 restyling analizzata nella nostra prova su strada non è molto diversa dalla variante pre-restyling: le finiture sono sempre molto curate (materiali e assemblaggi di buon livello) e l’unico appunto riguarda l’assenza di inserti sulla plancia, troppo “carica” di grigio.
La piccola coreana può inoltre vantare un buon bagagliaio (326 litri che diventano 1.042 quando si abbattono i sedili posteriori) e un abitacolo che offre tanti centimetri alle gambe di chi si accomoda dietro (ma poco spazio nella zona delle spalle).
Prezzo e costi
La Hyundai i20 1.0 T-GDI DCT oggetto della nostra prova su strada è acquistabile solo in abbinamento al più ricco allestimento Prime. Il prezzo è un po’ alto – 20.450 euro – e la dotazione di serie comprende: alzacristalli elettrici posteriori, attacchi Isofix, bracciolo anteriore con vano portaoggetti, cerchi in lega da 16”, climatizzatore manuale, cruise control, fari di proiezione con illuminazione statica degli angoli, fendinebbia, luci diurne a LED, sedile del guidatore regolabile in altezza, sensore luci, sensore pioggia, sensori di parcheggio posteriori, sistema multimediale con Android Auto, Apple CarPlay, AUX, Bluetooth, USB, specchietto retrovisore elettrocromico, telecamera posteriore e vetri posteriori oscurati.
Per entrare in possesso di tutti gli altri accessori presenti sulla vettura del nostro test bisogna sborsare altri 2.200 euro: 450 euro per il Safety Pack (assistenza anti-collisione frontale con riconoscimento veicoli e pedoni, rilevamento stanchezza del conducente, mantenimento della corsia e oscuramento dei fari abbaglianti) e 1.750 euro per il Deluxe Pack (abbonamento Live Services per 7 anni, altoparlanti posteriori, climatizzatore automatico bizona, fascia paracolpi laterale nera, luci posteriori a LED, maniglie esterne cromate, pulsante di avviamento “Start Button” con Smart Key, radio DAB, regolazione in altezza delle cinture di sicurezza anteriori, rete ferma bagagli, sensori di parcheggio anteriori, navigatore e retrovisori ripiegabili elettricamente).
Per quanto riguarda il resto la Hyundai i20 ha una garanzia molto lunga (cinque anni a chilometraggio illimitato) ma presenta consumi un po’ troppo alti: il marchio coreano dichiara una percorrenza di 17,9 km/l ma bisogna guidare in modo molto tranquillo per stare sopra quota 15.
Sicurezza
La dotazione di sicurezza della Hyundai i20 comprende: airbag frontali, laterali e a tendina, assistente alla partenza in salita, avviso superamento involontario della corsia, controlli di stabilità e trazione, freni posteriori a disco e monitoraggio pressione pneumatici. Tutti gli ADAS più evoluti sono compresi nel Safety Pack (che come abbiamo visto in precedenza si paga a parte).
La seconda generazione della piccola asiatica è un’auto sicura: frena bene, tiene bene la strada e offre una buona visibilità al guidatore. Una valida compagna di viaggio.
Tecnica |
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Motore | turbo benzina, 3 cilindri |
Cilindrata | 998 cc |
Potenza max | 73,6 kW (100 CV) a 4.500 giri |
Coppia max | 172 Nm a 1.500 giri |
Omologazione | Euro 6 |
Cambio | automatico a 7 rapporti |
Capacità |
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Bagagliaio | 326/1.042 litri |
Serbatoio | 50 litri |
Prestazioni e consumi |
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Velocità max | 190 km/h |
Acc. 0-100 km/h | 11,4 s |
Consumo medio | 17,9 km/l |
Autonomia | 893 km |
Emissioni | 127 g/km |
Costi d’utilizzo |
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Prezzo | 20.450 euro |
Bollo | 190,92 euro |
20.450 euro |
Cerchi in lega da 16″ | di serie |
Cruise control | di serie |
Cruise control adattivo | non disp. |
Fari a LED | non disp. |
Radio Android Auto Apple CarPlay Aux Bluetooth USB | di serie |
Sensore luci | di serie |
Sensore pioggia | di serie |
Sensori di parcheggio post. | di serie |
Tetto panoramico | non disp. |
Vernice metall. Cashmere Brown | di serie |
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