Richard Burns Rally – conosciuto anche come RBR) era un gioco difficile da trovare anche quando uscì. Ricordo ancora la mia interminabile ricerca, terminata con un ordine su eBay della versione inglese. Realizzato nel 2004 per Playstation2, XBOX e PC, non fu accolto dal grande pubblico a braccia aperte, e sicuramente non andò a infastidire i colossi WRC e Colin McRae Rally, ma conquistò il cuore dei rallysti più sfegatati, gli amanti della simulazione, i puristi.
La fisica del gioco infatti rimane tutt’ora una delle più realistiche e convincenti, nonostante gli anni sul groppone: il grip delle gomme, il peso dell’auto, le reazioni realistiche; tutto è curato per il massimo della simulazione. Non si può nemmeno fare il “restart” della prova speciale, costringendovi a riavviare la console ad ogni incidente (o a piangere e a prendere atto del vostro errore). Ma la difficoltà non sta solo nel pagare caro gli errori, anche gli avversari sono tosti.
Il livello è così alto (e la rabbia che vi provoca è così intensa) da costringervi a cambiare religione; non per niente è considerato uno dei giochi di corse più difficili di sempre. Avrete a disposizione solo 8 auto (tra moderne e classiche) e 36 prove speciali. La mole di contenuti non era generosa nemmeno per i giochi di quel periodo.
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