De Tomaso F1: il debutto nel Circus
La De Tomaso F1 rappresenta il primo tentativo della Casa modenese di sfondare nel Circus: una monoposto poco competitiva e nata quasi per caso che ha consentito a Nino Vaccarella di debuttare nel Mondiale. Scopriamo insieme la sua storia.
De Tomaso F1: la storia
La De Tomaso F1 – nata nel 1961 – non viene progettata con l’obiettivo di correre nella massima serie: inizialmente si tratta infatti solo di una F2 che ha l’obiettivo di far conoscere al mondo la Casa fondata da Alejandro de Tomaso solo due anni prima.
La situazione cambia con l’introduzione del regolamento del Mondiale F1 1961, che ammette solo vetture dotate di motori aspirati con cilindrata massima di 1,5 litri. Trovatosi con una Formula 1 “già pronta”, Alejandro decide di produrre 6 esemplari (privi di propulsore) e di venderli a scuderie private.
Il debutto in F1
La De Tomaso F1 debutta ufficialmente in F1 il 2 luglio 1961 al GP di Francia: la vettura – gestita dalla Scuderia Serenissima e guidata dal nostro Giorgio Scarlatti – è tutt’altro che veloce (ultima in qualifica) e il propulsore 1.5 Osca non è neanche affidabile (Scarlatti si ritira per problemi meccanici).
Il secondo tentativo
La seconda (e ultima apparizione) della De Tomaso F1 nel Circus risale al 10 settembre al GP d’Italia con tre monoposto tutte nuovamente costrette al ritiro per noie al motore. Due sono dotate di unità 1.5 quattro cilindri da 152 CV (derivate dal propulsore dell’Alfa Romeo Giulietta e preparate da Conrero) – una della Scuderia Serenissima con cui debutta Vaccarella e l’altra del team Isobele de Tomaso guidata da Roberto Bussinello) – mentre la terza (motorizzata Osca) appartiene alla Scuderia Settecolli ed è guidata da Roberto Lippi.
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