REALISMO ALLA PORTATA DI TUTTI
La modalità carriera non è profonda come quella di Gran Turismo, ma è un po’ più arcade, snella e immediata. La quantità di vetture è nettamente inferiore a quella del titolo giapponese, ma la scelta è più accurata. Ferrari, Lamborghini, Porsche, Bentley, Corvette: auto esotiche (per gran parte non presenti in Gran Turismo) che hanno subito catturato l’attenzione degli appassionati di motori. Non mancano le sportive più “umane” e le auto normali, divertentissime da elaborare. La possibilità di modificare le auto liberamente e pesantemente (cambiare il motore, la trazione, le grafiche e le appendici aerodinamiche) è stato uno dei punti di forza (scusate il gioco di parole) di Forza Motorsport.
DANNI PESANTI
Anche il sistema di danni alle vetture, nel 2005, rappresentava una rivoluzione: non solo si ammaccano e perdono pezzi in modo molto realistico, ma ad ogni danno visivo corrisponde un conseguente danno alle prestazioni della vettura. Un urto alla ruota può disallineare l’assetto dell’auto, mentre una scalata brusca con un fuorigiri può danneggiare il motore.
Il modello di guida, poi, era già molto realistico e accurato, e offriva la possibilità di guidare anche senza ABS, una chicca davvero esclusiva per un gioco d’auto di questo tipo.
Oltre alla modalità carriera esistono anche la modalità corsa libera, autocross, prova a tempo, gara su percorso, giro veloce e multiplayer, quest’ultima sia con schermo condiviso sia online.
Forza Motorsport rimane ancora un titolo estremamente godibile e divertente, con un modello di guida che è tutt’altro che invecchiato. Se non lo avete mai giocato, forse è il caso di farlo.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.