Toyota RAV4 (1994): la prima SUV compatta di sempre
La prima generazione della Toyota RAV4 – prodotta dal 1994 al 2000 – è la prima SUV compatta di sempre e per questo motivo ha un futuro assicurato come auto d’epoca. Oggi si trova facilmente a circa 2.000 euro: il momento giusto per acquistarla.
Toyota RAV4 (1994): le caratteristiche principali
La Toyota RAV4 nel 1994 porta una rivoluzione nei listini: inizialmente disponibile solo a tre porte (la versione che ci sentiamo di consigliare), offre un design sbarazzino, una posizione di seduta alta e la trazione integrale permanente in poco più di 3,70 metri di lunghezza.
Nonostante il pianale automobilistico (che offre più comodità su asfalto rispetto alle 4×4 “dure e pure) e l’assenza delle marce ridotte la piccola SUV giapponese se la cava molto bene in fuoristrada: angolo di attacco di 37° e angolo di dosso di 30° (28° per la più lunga variante a cinque porte, che vede la luce nel 1995).
La prima Toyota RAV4 è una Sport Utility ricca di pregi: tanta qualità percepita, (più negli assemblaggi dei pannelli della carrozzeria che nei materiali – un po’ poveri – usati per la plancia), grande affidabilità e un comportamento stradale convincente.
Le dimensioni esterne compatte (3,72 metri la tre porte, 4,13 la 5 porte) consentono di cavarsela senza problemi nel traffico cittadino ma penalizzano la versatilità: i passeggeri posteriori hanno poco spazio per le gambe e per la testa e il bagagliaio è tutt’altro che capiente.
Toyota RAV4 (1994): la tecnica
Il motore della Toyota RAV4 è un 2.0 a benzina da 128 CV montato in posizione trasversale (una scelta all’epoca inusuale nel segmento). Un propulsore ricco di coppia (175 Nm), silenzioso, scattante (“0-100” in 10,1 secondi) penalizzato dalla cilindrata elevata e dai consumi alti in città. Nei percorsi extraurbani, con uno stile di guida tranquillo, si riescono invece a ottenere buone percorrenze.
Toyota RAV4 (1994): le quotazioni
Oggi la Toyota RAV4 prima serie si trova senza problemi a 2.000 euro: il nostro consiglio è quello di puntare sulle più moderne versioni restyling (prodotte dal 1998 in poi) e di concentrarsi sulla tre porte (più originale nello stile e più interessante dal punto di vista storico). Le versioni “base” vanno benissimo: le più ricche Fun avevano l’ABS, i cerchi in lega e il differenziale autobloccante Torsen ma costano troppo.
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