Lamborghini Gallardo: bielle roventi freni bollenti
Si potrebbe pensare che le auto GT in versione racing siano un po’ tutte uguali da guidare. Niente di più falso. La Porsche 911 è un esempio di vettura diversa da tutte le altre: o la senti o non la senti, senza se e senza ma.E anche la Lamborghini Gallardo ha un carattere tutto suo… La trazione integrale permanente la rende unica e richiede una guida molto particolare.Io amo quest’auto, non posso negarlo. Con la Gallardo ho dominato due edizioni del Supertrofeo e, di recente, ho messo a segno una vittoria di classe nella 6 ore di Vallelunga con la variante GT3. Oggi siamo ad Adria per testare la Gallardo Supertrofeo 2013, l’esemplare che ha vinto il monomarca europeo con Andrea Amici.Una belva sapientemente gestita dall’Imperiale Racing, che è sinonimo di successi quando si parla di Lamborghini e competizioni. Rispetto alla vettura con cui ho conquistato il campionato due stagioni fa, questa “Lambo” si è molto evoluta sia nell’assetto sia nell’aerodinamica: è diventata molto più efficiente e scorrevole.Motore fluido, con ottima erogazioneUscendo dai box si sente subito che il motore è più fluido e distribuisce meglio la coppia nell’arco di erogazione: così è più facile far lavorare il posteriore in uscita di curva.Non perdiamoci in chiacchiere, la peculiarità della Gallardo è tutta qui. In fase di inserimento ti consente di ritardare molto la frenata: vedi la curva, punti la corda e ci arrivi dentro a ruote sterzate con ancora una bella pressione sul freno.L’auto punta decisa, volta sull’anteriore che si appesantisce quanto basta per stare in equilibrio tra sottosterzo e sovrasterzo. Il volante è sensibilissimo, ti fa sentire il sottile confine tra i due comportamenti e riesci a tenerci in mezzo questo bolide da 1.300 kg.Arrivati alla corda il piede destro può tornare a far pressione sul gas. Il motore urla, il corpo affonda nel sedile e questo “Toro scatenato” vola via verso il rettilineo.La trazione integrale aiutaLa trazione integrale aiuta a mettere giù i 570 CV, ma non c’è da farsi prendere la mano: i differenziali fanno lavorare di più il posteriore e la scodata è sempre in agguato. Quindi gas aperto e rotazione rapida del volante verso la posizione di centro per prevenire quello che la coda potrebbe innescare.Perché un sovrasterzo involontario non mette in pericolo la vettura. Basta controsterzare, tenere giù il gas e il muso torna dritto.Però, mentre si “gioca” con il posteriore, il cronometro non aspetta e, visto che parliamo di competizioni, è meglio tenere il “lato B” dell’auto ben appoggiato all’asfalto e sfruttare tutta la coppia per divorare i tratti di allungo che portano alla curva successiva.Ottimo il cambio Il motore ha una spinta infinita e il cambio attuato butta dentro le marce senza che si avvertano interruzioni di potenza. Le palette al volante sono comodissime e aiutano a tenere sempre il volante ben stretto per lavorare sulle traiettorie, come farebbe un gioielliere con un cesello.Acceleri, freni, sterzi e poi riacceleri: la pista di Adria è un susseguirsi di staccate e “aperture”. I freni della Gallardo tengono duro, si arroventano, ma non mollano.Il cronometro corre severo scandendo il tempo, ma con questo mostro di potenza è facile recuperare, migliorare e ottimizzare: vai così forte che il volto di Ivano, il titolare dell’Imperiale Racing, è attraversato da rughe di espressione, anzi di preoccupazione.Ma poi rientri ai box e la sua pelle torna a essere solcata solo dal sorriso. Ora puoi riposare, Supertrofeo, aspettando i nuovi alfieri per la stagione 2014.
Leggi Tutto
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.