Nuccio Bertone, il talent scout del design italiano

Cento anni fa nasceva Nuccio Bertone: questo imprenditore e designer torinese ha segnato la storia del car design mondiale realizzando alcune delle auto più belle del mondo. Grazie soprattutto all’aiuto di due suoi dipendenti, destinati a diventare gli stilisti più affermati del pianeta: Giorgetto Giugiaro e Marcello Gandini. Scopriamo insieme la sua storia.Nuccio Bertone: la biografiaGiuseppe Bertone – conosciuto con il soprannome Nuccio – nasce il 4 luglio 1914 a Torino. Figlio di Giovanni, creatore – due anni prima – della società che ancora oggi porta il suo nome, prende in mano l’azienda dopo la Seconda Guerra Mondiale.Dopo aver tentato – senza molto successo – di diventare un pilota professionista al volante di vetture da lui carrozzate decide di concentrarsi, all’inizio degli anni Cinquanta, sulla produzione di modelli personalizzati destinati a facoltosi clienti stranieri, specialmente statunitensi.La svolta Alfa RomeoNuccio Bertone inizia a diventare un nome importante nel mondo dell’automobile nel 1953, quando svela al Salone di Torino il seducente prototipo BAT 5, realizzato sul pianale dell’Alfa Romeo 1900.L’anno seguente si occupa – con l’aiuto di Giovanni Michelotti e Franco Scaglione – della carrozzeria dell’Alfa Romeo Giulietta Sprint e costruisce questa sportiva nello stabilimento di Corso Peschiera arrivando ad un ritmo di 32 vetture al giorno.La crescitaNuccio Bertone si espande alla fine degli anni Cinquanta: apre una nuova fabbrica a Grugliasco, in provincia di Torino, e si occupa di assemblare altri modelli come le Fiat 850 Spider e Dino Coupé e la Simca 1200S.Nel 1959 assume un giovane designer destinato a fare grandi cose: Giorgetto Giugiaro, che abbandona l’azienda nel 1965 per passare alla Ghia dopo aver realizzato l’Alfa Romeo Giulia GT. Per rimpiazzarlo Nuccio chiama Marcello Gandini, dalla cui matita usciranno le Lamborghini Miura e Countach, l’Alfa Romeo Montreal, la Fiat X1/9  e la Lancia Stratos. Questi ultimi tre modelli vengono anche assemblati a Grugliasco.Gli anni OttantaNegli anni Ottanta Nuccio Bertone continua ad alternare l’attività di studio di design con quella di costruttore: all’inizio del decennio firma un accordo con la Volvo per la realizzazione e l’assemblaggio della coupé 780 mentre nel 1989 produce con il suo marchio la piccola fuoristrada Freeclimber, una Daihatsu Rocky riveduta e corretta dotata di motori BMW.La crisiCon gli anni Novanta inizia la crisi per la Bertone: le Case automobilistiche decidono, per ragioni di costi, di ridurre i rapporti con i carrozzieri affidando il lavoro di design ai propri centri stile e quello di assemblaggio ai propri stabilimenti. L’atelier torinese si ritrova quindi con fabbriche sottoutilizzate e con una forza lavoro superiore a quella necessaria.La morte di Nuccio Bertone – avvenuta a Torino il 26 febbraio 1997  – peggiora ulteriormente le cose: l’azienda – trovatasi senza una guida solida – si avvia lentamente verso il declino a causa di scelte manageriali errate e oggi il fallimento è sempre più vicino. Ma questa è un’altra storia.

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