Mercedes Classe A AMG: piccolina ma con il cuore grande grande
Prendere una compatta e infilarci nel cofano un motore di una supercar non è cosa da tutti, ma se la vettura è una Mercedes e il potenziamento è affidato ai tecnici dell’AMG il risultato potrebbe essere molto efficiente.Così, quando mi hanno convocato ad Adria per sentire l’effetto dei 360 CV della A45 AMG, sono partito al volo. Con tanta cavalleria, pur essendo l’auto dotata di trazione integrale, ci sono infatti tutte le premesse per divertirsi.Bella e muscolosaLa A45 AMG non mi ha deluso neppure sotto il profilo estetico: è muscolosa, aggressiva e tunizzata quanto basta per distinguersi dalle altre Classe A, ma non scade nel cattivo gusto.Anche l’abitacolo segue questa filosofia ma, in aggiunta, regala un forte contrasto tra l’eleganza della plancia e i sedili dal design improntato a quello delle auto da corsa: le poltrone sono pensate per stringere forte il corpo in curva, affinché il pilota, ben saldo sullo schienale, possa concentrarsi sulla guida.Che sound!Per mettere in moto c’è ancora la chiave: mi aspettavo un pulsante e, invece, siamo rimasti sul classico. Mezzo giro di motore e, “boom”, arriva un botto dagli scarichi: il quattro cilindri si anima con lo stesso vigore e con la stessa irriverenza acustica di un V8.Oltre al sound, dal cofano anteriore si propaga per un attimo un’onda, una vibrazione che attraversa l’intera vettura, risalendo dal sedile lungo la schiena del guidatore, quasi a dargli una scossa prima di inserire la prima.Per questa operazione niente leva del cambio: la trasmissione è un doppia frizione con selezione manuale-sequenziale e palette al volante. Dentro la prima e via verso la pista con l’elettronica attiva: prima di togliere tutto, è meglio prendere un po’ di confidenza con il mezzo e studiare le sue reazioni.Il motore: che spintaIl motore mette subito in mostra le sue doti di potenza e allungo: la spinta è davvero forte e non si percepisce il minimo ritardo di risposta della sovralimentazione. Con il piede destro tutto giù, il quattro cilindri urla e l’auto viene sparata verso le curve con la forza di un proiettile. Fa impressione vedere quanto velocemente salga l’ago del tachimetro che, di solito, è molto più lento di quello del contagiri.Lo sterzo non è leggero, ma consente di gestire bene le traiettorie e di sentire quando la coppia mette troppa pressione all’avantreno. Il sistema di trazione integrale non trasferisce tanto al posteriore e, quindi, sono inevitabili un po’ di “battaglie” con il sottosterzo.Qualche giro di assaggio e poi tutto al massimo: selezione sportiva, senza ESP. La A45 AMG diventa supercattiva anche allo scarico: in rilascio partono degli scoppiettii negli scarichi che la fanno assomigliare a una verarace car.In modalità "sportiva" cambiate fulmineeIl cambio, già veloce in posizione normale, diventa fulmineo e i passaggi alla marcia superiore sono accompagnati da un vero boato del motore. L’auto corre veloce sui rettilinei che diventano cortissimi: in prossimità delle curve i freni ci sono e mordono bene i dischi, ma devono fare gli straordinari.La velocità a cui si stacca è davvero alta e la vettura non è leggera. Le pinze – si vedono attraverso le razze dei cerchi – sono generose e riescono a reggere lo stress di questo lavoro.Dopo tanti giri in sequenza il pedale si allunga un po’, i dischi fanno qualche fischio, ma la decelerazione resta forte, rassicurante. L’ABS, tarato alla perfezione, lavora solo quando serve.La tenuta su stradaNei passaggi sui cordoli, l’assetto, molto rigido, consente alle ruote di scaricare la potenza senza tagli o strappi alla spinta: il pilota riesce così a tenere una linea più aggressiva, soprattutto nelle esse veloci, dove si può tagliare alla grande. Quando si arriva al limite di aderenza, la A45 AMG ha reazioni particolari.L’avantreno va sotto pressione e anche con la trazione integrale le ruote anteriori finiscono per pattinare vistosamente. Gli effetti sono due: la vettura tende ad allargare verso l’esterno e il battistrada si usura rapidamente.Tuttavia, 360 cavalli non sono pochi e, quando si spinge oltre il limite, un prezzo da pagare c’è. In appoggio, l’auto scorre sicura con un assetto granitico che assorbe bene gli eventuali trasferimenti di carico: sia quelli voluti (cambio di direzione), sia quelli da correzione (rilascio del gas per calmare il sottosterzo). In riallineamento tutto è più facile: basta aprire il gas per riprendere velocità in fretta, molto in fretta.In base a queste valutazioni si deduce che la A45 AMG, per quanto molto potente, resta un’auto facile da controllare. Il posteriore è davvero stabile: difficile che la compatta tedesca parta di coda. Anzi, è così appoggiata che, per fare i numeri davanti ai fotografi, bisogna esagerare con i trucchi del mestiere.Per fare dei bei traversi bisogna, per forza, lavorare di pendolo e giocare con i trasferimenti di carico, per riuscire ad alleggerire la coda: quando ci si riesce, la macchina scivola sulle quattro ruote e si corregge facilmente con lo sterzo e il gas, visto che “sente” molto le correzioni del pilota.Insomma, l’assetto è tarato pensando alla sicurezza e all’uso su strada. In queste condizioni, però, bisogna sempre tenere un occhio sul tachimetro, perché la A45 AMG supera i limiti di velocità del Codice in pochi secondi. E su strada occorre essere prudenti.. Se volete scatenare questa belva, fatelo sempre in pista, come me. Tra le curve di un circuito la sicurezza è sempre garantita.
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