Eddie Cheever, un americano a Roma
Eddie Cheever, americano di nascita ma romano di adozione, è il pilota statunitense che ha disputato più GP di F1 (132). Scopriamo insieme la storia del driver “yankee”, un uomo che ha mostrato le cose migliori dall’altra parte dell’Oceano.
Eddie Cheever: la storia
Eddie Cheever nasce il 10 gennaio 1958 a Phoenix (USA) ma già da bambino si trasferisce con la famiglia a Roma.
Appassionato di motori, inizia a correre con i kart: a 15 anni si laurea campione italiano ed europeo e l’anno seguente chiude in seconda posizione il campionato del mondo classe 100 dietro al nostro Riccardo Patrese.
Dopo una breve esperienza in F3 Eddie Cheever passa nel 1976 alla F2 e diventa vicecampione europeo l’anno seguente dietro al francese René Arnoux e davanti ad un altro pilota transalpino: Didier Pironi.
Il debutto in F1
Cheever debutta in F1 nel 1978 con la Theodore ma non riesce a qualificarsi nei primi due Gran Premi della stagione. Passa alla Hesketh e riesce a disputare il suo primo GP in carriera – in Sudafrica – ma è costretto al ritiro per un problema al motore.
La Osella e l’endurance
Nel 1979 Eddie Cheever torna in F2 con la Osella e l’anno seguente porta al debutto nel Circus la scuderia piemontese. La monoposto è però inaffidabile e Eddie riesce a tagliare il traguardo una sola volta (12° in Italia).
Ben diversa la situazione nell’endurance: al volante della Lancia Beta Montecarlo Turbo e in coppia con Patrese riesce a salire sul gradino più alto del podio della 6 Ore del Mugello, valida per il Mondiale Sportprototipi.
I primi punti in F1
Eddie Cheever si trasferisce alla Tyrrell nel 1981 e conquista i primi punti iridati in carriera nella prima gara della stagione (USA Ovest, nella stessa corsa il compagno statunitense Kevin Cogan non riesce neanche a qualificarsi)
Eddie in Brasile e in Argentina risulta invece più lento dell’argentino Ricardo Zunino mentre nel resto della stagione è più rapido del nostro Michele Alboreto.
Il primo podio in F1
Il primo podio in F1 per Eddie Cheever arriva nel 1982 con la Ligier: il driver statunitense se la cava meglio del compagno francese Jacques Laffite e porta a casa tre podi: un secondo posto a Detroit e due terzi posti in Belgio e a Las Vegas.
1983: la migliore stagione
Il 1983 è la migliore stagione di sempre in F1 per Cheever: al volante della Renault ottiene un secondo posto in Canada e tre terzi posti (Francia, Belgio e Italia) ma è complessivamente più lento del più talentuoso coéquipier francese Alain Prost.
Due anni con l’Alfa Romeo
Eddie Cheever trova un sedile all’Alfa Romeo nel 1984 e disputa due stagioni con la scuderia del Biscione risultando più lento di Patrese. Il miglior piazzamento dei primo anno è un quarto posto in Brasile mentre nel 1985 chiude l’anno a zero punti con una misera nona piazza negli USA come risultato più convincente.
F1 e Jaguar
Nel 1986 Cheever – che corre un solo GP di F1 con la Lola (ritirato) – viene chiamato dalla Jaguar per correre nel Mondiale Sportprototipi e si aggiudica la 1000 km di Silverstone con la XJR-6 in coppia con il britannico Derek Warwick.
L’anno seguente porta a casa ben tre vittorie nell’endurance insieme al brasiliano Raul Boesel (1000 km di Jerez, 1000 km di Silverstone e 1000 km del Nürburgring) con la Jaguar XJR-8 mentre in F1 con la Arrows conquista due quarti posti in Belgio e in Messico facendo meglio del collega Warwick.
Il 1988 è un altro anno ricco di soddisfazioni nell’endurance per Eddie Cheever, trionfatore (con la Jaguar XJR-9 in coppia con il britannico Martin Brundle) alla 360 km di Jarama, alla 1000 km di Monza, alla 1000 km di Silverstone e alla 1000 km del Fuji. Non altrettanto convincente la stagione nel Circus con la Arrows: più lento di Warwick ma con un terzo posto in Italia.
Cheever disputa l’ultima stagione in F1 nel 1989: ottiene l’ultimo podio in carriera nella sua città natale (Phoenix) ma disputa una stagione meno convincente di quella del coéqiuipier Warwick. Nel GP di Francia è invece più veloce del compagno britannico Martin Donnelly.
Alla conquista dell’America
Eddie Cheever decide di concentrarsi sulle corse americane e più precisamente sulla Formula Indy e si aggiudica nel 1990 il premio di miglior esordiente del campionato e della 500 miglia di Indianapolis.
Nel 1996 fonda il team Cheever Racing e due anni più tardi sale sul gradino più alto del podio di Indianapolis come pilota e come proprietario di team regalando il primo successo di sempre a Indy ad un telaio Dallara.
Le ultime apparizioni
L’ultima apparizione rilevante in pista di Eddie Cheever risale al 2006, quando il pilota statunitense si aggiudica la gara di Silverstone del campionato Master GP davanti al belga Eric van de Poele e al tedesco Christian Danner.
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