ANARCHIA SUL LAGO
La guida nemmeno fa in tempo a finire la frase, che subito scatta una gara d’accelerazione con i colleghi sul lago ricoperto di tanta, ma tanta neve fresca, nel buio più totale e con infinito sprezzo per il pericolo. Dopo 45 secondi le motoslitte sono solo dei puntini luminosi sparsi per il lago. Dovremmo essere gente responsabile, professionale, ma la verità è quando ti danno in mano dei giocattoli a motore e ti trovi nel nulla più totale è impossibile non abbracciare calorosamente l’anarchia. La motoslitta, poi, è un oggetto davvero goliardico. Il tre cilindri due tempi emette odori e suoni preistorici e spinge come un toro. La trazione è tanta ma non immensa, nonostante abbia i cingoli, e sulla neve fresca – soprattutto in velocità – i due pattini anteriori non sono molto precisi nel tenere la traiettoria. Anzi, diciamo che il sottosterzo è il miglior amico della motoslitta. Almeno finché non scopri le sue doti nascoste da drifter…
Mi avventuro sul circuito ghiacciato, quello dove abbiamo girato tutta la giornata con le Porsche 911. Non c’è bisogno di aggiungere che, in un attimo eravamo, tutti dentro in massa.
Sul ghiaccio la motoslitta si può guidare completamente di traverso, basta dosare bene il gas con il pollice e buttare il peso nella direzione giusta. È la cosa più divertente del mondo: si può anche fare il pendolo bloccando il posteriore con il freno (è l’unico freno che avete) ed entrare in curva con la moto a bandiera.
Ci hanno dovuto portare via con la forza, ma forse è stato un bene, visto la piega che stava prendendo la nostra “gara amichevole”.
Non tutti i mezzi motorizzati della mia wishlist sono stati all’altezza delle aspettative (le aspettative di un ragazzino sono sempre alte), ma la motoslitta le ha addirittura superate.
Ora mi basta mettere da parte 20.000 euro per comprarne una e trovare una baita in montagna dove lasciarla. Ma forse è meglio fare acquisti più sensati.
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