Nuovo Dacia Duster 2018, come cambia e come va: il nostro test
Dal debutto avvenuto sette anni fa ad oggi Dacia Duster ha collezionato ben oltre 135mila unità vendute. Insieme alla Sandero è il modello di punta di un marchio, quello rumeno, che cresce in maniera costante (+21,2% nel 2017) conquistando di anno in anno sempre nuovi clienti. Per il 2018 il Duster si è aggiornato profondamente, molto più di quanto è possibile percepire al primo sguardo. Perché è cambiato, si è evoluto, ma resta un Duster: quindi lo riconosci anche a distanza. Eppure le differenze estetiche sono evidenti e importanti. Le linee sono più moderne e muscolose e donano alla vettura una forma apparentemente più allargata. A parità di dimensioni (aumenta solo di 2 cm in lunghezza, per un totale di 434 cm), la silhouette sembra anche più allungata, merito della linea di cintura più alta e del parabrezza più inclinato. Un ruolo importante lo giocano sicuramente la nuova calandra, i nuovi gruppi ottici anteriori e posteriori con la nuova firma luminosa a LED, ma anche le barre da tetto in alluminio e i cerchi in lega da 17’’, oltre alle diverse modanature che sottolineano il look 4×4.
Cambia molto ma resta sempre un Duster
Ma è soprattutto dentro che il nuovo Duster è stato rivoluzionato. La plancia è stata ridisegnata, il display dell’infotainment Media NAV è più alto e orientato verso il conducente, i comandi del clima automatico (al debutto) sono nuovi e di ottima fattura, mentre i pulsanti della console centrale sono a forma di tasti di pianoforte. Ma anche le plastiche sono migliori sebbene restino tutte rigorosamente rigide: sono ora piacevoli al tatto. Inoltre, i nuovo Duster offre il volante regolabile anche in profondità e sedili riprogettati da zero: a partire dal telaio e per finire con la forma ergonomica, passando per la schiuma e i rivestimenti utilizzati. Insomma la qualità percepita è nettamente più alta. E aumenta anche lo spazio a bordo, grazie alla presenza di comodi vani portaoggetti che garantiscono una capienza di oltre 27 litri in totale. Il bagagliaio invece garantisce 478 litri di capacità di carico per la versione 4×2 e di 467 litri per la variante a quattro ruote motrici. Con il divano posteriore completamente abbattuto, invece, si hanno a disposizione ben 1.623 litri.
Maggiore comfort, più tecnologia e un 1.5 diesel sempre perfetto
Basta infatti percorrere pochi km al volante del nuovo Duster per constatare il cambio netto di passo in termini di materiali utilizzati e soprattutto quanto i sedili siano più comodi e avvolgenti rispetto a quelli del modello uscente. Il comfort cresce tanto, insomma, e beneficia anche di una migliore insonorizzazione dell’abitacolo: il rumore si è ridotto del 50%. E tuttavia non è stato trascurato il piacere di guida, perché il volante gode di un nuovo servosterzo elettrico che migliora drasticamente la precisione e la risposta e anche l’assetto si presenta molto equilibrato. Bene il cambio manuale, preciso e dalla corsa breve; anche i rapporti sono abbastanza corti, con la sesta marcia lunga perfetta per l’autostrada. La ciliegina sulla torta è poi rappresentata dal motore 1.5 dCi da 110 CV – le motorizzazioni sono rimaste le stesse: 1.6 benzina da 115 CV sia 4×2 che 4×4 e 1.5 diesel da 90 e 110 CV, con quest’ultimo proposto sia 4×4 che con cambio EDC – che non scopriamo certo adesso. È estremamente brillante e parco nei consumi (nel misto 4,4l/100km per la 2WD e 4,7l/100km per la 4×4) e rappresenta la scelta ideale per questa vettura; non è un caso che ci si aspetta maggiori volumi proprio dalla Duster 1.5 dCi 110 CV. E se vi piace la montagna con la versione 4×4 potete anche affrontare il fuoristrada: oltre al telaio rinforzato, c’è il nuovo sistema Multiview con quattro videocamere capace di riportare sul display tutto ciò che c’è attorno all’auto (mostrando eventualmente anche ostacoli non visibili quando si viaggia in forti pendenze), nonché i sistemi di assistenza in salita e in discesa. Con il selettore presente nel tunnel centrale si può scegliere la modalità AUTO, 2WD O 4WD (bloccata). Le novità tecnologiche non si fermano certo qui. C’è il nuovo keyless entry, ma anche nuovi Airbag a tendina, accensione automatica delle luci e sensore dell’angolo cieco.
Prezzi e allestimenti: si parte sempre da 11.900
Ma il vero “goal” Dacia lo ha fatto mantenendo i prezzi pressoché invariati rispetto a quelli del modello precedente. Si parte sempre da 11.900 euro per la versione base che ora prende il nome di Access abbinata solo al 1.6 benzina da 115 CV, che prevede alcune novità: LED DRL, sensore luci, airbag laterali a tendina, servosterzo elettrico, alzacristalli anteriori elettrici, Hill Start Assist, limitatore di velocità e paraurti in tinta. Essential (da 12.600 euro) tra le altre cose offre barre tetto nere, cerchi in acciaio da 16’’, fendinebbia, radio Plug&Play e Hill Descend Control (solo con 4×4). L’allestimento più richiesto secondo Dacia sarà il Comfort (da 14.300 per il benzina e da 16.300 per il diesel): vetri elettrici anche al posteriore, cerchi in lega da 16’’, clima manuale, cruise control, Media Nav Evolution, sensori di parcheggio e volante regolabile in pelle. Chiude il cerchio la top di gamma Prestige: Blind Spot Warning, bracciolo centrale, cerchi in lega da 17’’, clima automatico, interni con finiture in TEP, protezioni sottoscocca, barre tetto, specchietti dark metal, retrocamera, regolazione lombare e vetri posteriori oscurati.
Scheda Tecnica |
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Dimensioni | 434x180x170 |
Motore | 1.5 dCi da 110 CV |
Trasmissione | 4×4 |
Accelerazione 0-100 | 12,4 secondi |
Consumi medi | 4,7l/100km |
Bagagliaio | 467/1.623 litri |
Prezzo (Prestige 4×4) | 19.300 euro |
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