La Panamera anche in queste condizioni ha trazione da vendere: se a metà curva date un colpetto deciso di gas l’auto si intraversa come se fosse una trazione posteriore, a quel punto le ruote anteriori entrano in gioco, tirandovi fuori dalla curva come un missile. Un missile da 5 metri e due tonnellate. Ma la cosa bella è che non incute paura, anzi, è così facile da guidare e infonde così tanta sicurezza da farvi sentire un Dio del volante. Almeno finché non la smarmellate contro un muro, cosa mai piacevole. Ad ogni modo, la nostra destinazione era una pista di go-kart elettrici sulla neve, tanto per essere monotematici.
Ma i giocattoli grossi e con più di 400 CV sono meglio. Al ritorno “prendo in prestito” una 911 GTS 4, a parer mio la migliore 911 dopo la GT3. Passare dalla Panamera alla Carrera è un po’ uno shock: sembra di aver perso metà macchina, e l’anteriore pare (e di fatto è) leggero come una piuma. Dove la Panamera si arrampica sicura e stabile, la 911 GTS si muove, si scuote e vi invita a danzare con lei. Provocare un traverso sulla neve è ancora più facile, ma bisogna essere più rapidi con lo sterzo e più attenti e non far smusare l’auto quando entrate in curva.
Tutto ciò mi ha fatto pensare a quando ero un giovane diciottente che usciva la sera tardi con la Punto per farsi le prove speciali con il freno a mano.
Gli anni passano ma la magia del Natale non cambia, per fortuna cambiano i giocattoli a disposizione.
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