“COMODA” AUTO DA CORSA
Aperte le portiere a forbice (sempre un bello spettacolo) si scopre un abitacolo quasi raffinato. C’è tanta pelle, molti dettagli in alluminio e buone finiture. Comodità è un’altra cosa, ma la S7 è comunque un’auto pensata per essere guidata. Il sedile del guidatore è spostato verso il centro (quello del passeggero invece è dove lo trovate di solito), così da permettere al guidatore di sentirsi più protagonista. Sterzo e frizione sono più leggeri di quanto ci si aspetti mentre il cambio manuale è preciso e secco.
Ad andature da città la S7 sembra quasi civile, se non fosse per la sua larghezza da campo da calcio. Quando si affonda il piede sul gas invece, la civiltà scompare.
Tanta potenza e tanta coppia non sono necessarie per spingere un peso così contenuto, il risultato è che la Saleen S7 annichilisce i rettilinei con una facilità disarmante.
Il motore però non è mai brusco, e la trazione è davvero tanta; questo grazie anche alle gigantesche Pirelli P Zero Rosso 345/25ZR20 posteriori.
Non ci sono controlli elettronici a farvi da paracadute, quindi bisogna avere manico per spingerla al limite, o almeno molto giudizio.
CARA MA GIUSTA
Il prezzo nel 2001 era di 550.000 euro, in linea con quello delle concorrenti, che detto così fa un po’ ridere, ma la realtà è che la Ferrari Enzo e la Porsche Carrera GT giravano su queste cifre.
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