Alfa Romeo 4C: la prova in pista
Quando si parla di Alfa Romeo è un po’ come mettere mano alle opere di un grande artista.Di capolavori di tale grandezza che, spesso, finiscono col rendere difficile l’esistenza allo stesso autore. Perché quando hai un passato importante, le aspettative si fanno ancora più pesanti.Questa riflessione mi è subito venuta spontanea quando dalla redazione di Panoramauto mi hanno convocato per provare l’Alfa Romeo 4C e le sue sorelline Giulietta e MiTo.Devo essere sincero: sarà anche perché, la sera prima, avevo aiutato Veronica, la mia bambina, a studiare la vita e le opere di Beethoven.Emozioni racing, dettagli da corsaGiri la chiave di avviamento e, “bam”, arriva la prima emozione: il nuovo motore quattro cilindri 1750 in alluminio prende vita con un leggero boato che rimbalza nell’abitacolo, delimitato dalla vasca in fibra di carbonio.Dai un paio di sgasate, ti guardi attorno, afferri i comandi e ti sembra di essere su un’auto da corsa.Il pianale in carbonio a vista, il piccolo parabrezza, il tetto bombato e il volante che pare rubato alle monoposto di Formula 1 fanno davvero scena.Schiacci il pulsante della prima, acceleri e lei si muove decisa.Qui ti accorgi di un altro particolare molto racing, che a dire il vero sta scomparendo anche sui bolidi da corsa: lo sterzo è senza assistenza e, da fermo, è bello pesante (non chiedete mai alla vostra donna di tiravi fuori la Alfa Romeo 4C dal box!).Un attimo prima di entrare in pista, come tutti i piloti, assaggio i freni e qui un’altra sorpresa: non c’è neanche il servofreno.Ecco che cosa intendeva l’ingegnere che mi ha affidato la nuova sportiva di Alfa Romeo, sussurrandomi: "La guida? Senza filtri".Ok, comunque sia, a questa fascinosa coupé voglio tirare fuori l’anima, per vedere se è degna di fare da portabandiera al rilancio dell’Alfa Romeo.Tutti in pista con l’Alfa Romeo 4CNel primo giro, per sentire la risposta, lavoro sul motore.Inutile sprecare parole, il 1750 c’è in tutte le situazioni.L’auto divora i rettilinei, tra le curve, con una spinta costante grazie anche al cambio robotizzato, rapido ed efficiente.Così ti puoi concentrare sulle traiettorie.Questione di DNAPer quanto riguarda l’handling, devo fare una premessa: l’uso del DNA modifica notevolmente il carattere della vettura.In Normal, la Alfa Romeo 4C è grintosa ma molto controllata dall’elettronica.Passando in Dynamic, tutto si fa più reattivo e il posteriore prende un po’ di "lasco" (come diciamo noi piloti) e allarga in rilascio o di potenza per aiutare il muso ad andare nella direzione desiderata.Oltre il Dynamic, il passo non è piccolo. In Race la coupé del Biscione si libera del controllo di stabilità e tutto diventa molto rapido e intenso: una modalità di guida che consiglio di usare solo in pista e con gradualità.Assetto e guidabilità "racing"L’auto, infatti, è precisissima e lo sterzo trasmette tutte le reazioni della strada.I sovrasterzi sono davvero rapidi e violenti: richiedono correzioni da fondo corsa della scatola dello sterzo (guardate nel video allegato che numeri ho fatto con il volante per recuperare alcune scodate).La Alfa Romeo 4C è davvero racing e, come tale, va rispettata: prendete confidenza un po’ alla volta.Perché è come se una persona che fuma le sigarette elettroniche passasse dallo "svapo" virtuale alle Alfa senza filtro: hai voglia a tossire! Che dire di più?Provatela, vi piacerà…
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