Dacia Duster 2014, la nostra prova su strada, neve e ghiaccio
Saint Rhemy en Bosses (Valle D’aosta) sembra quasi l’habitat naturale per la nuova Dacia Duster 2014.Neve, ghiaccio e tornanti ripidi sullo sfondo della Valle del Gran San Bernardo. Qui abbiamo testato la seconda generazione della fuoristrada del marchio rumeno.Un vanto di Casa Renault, non a caso, visto che nel 2013 è stata l’auto più venduta del Gruppo (Renault/Dacia). Una vera success story che racconta di ben 924.000 unità vendute dal lancio, nel 2010, e che sembra continui a convincere.Appena messa in commercio, la nuova versione, ha già fatto registrare 7.000 ordini in soli tre mesi (+115% rispetto ai primi tre mesi della vecchia generazione).Gli ingredienti vincenti: semplicità e qualitàLa Duster è un’auto semplice, economica ma di qualità, un prodotto "smart buy". E questo sembra essere proprio il segreto del suo successo, e sa dimostrarlo.La semplicità, oltre che nei materiali impiegati, la si ritrova anche nella guida, facile sia in città (agile) e in autostrada (ben stabile), così come in fuoristrada (anche nei passaggi più impegnativi). Permette anche ai meno esperti di approcciare la purezza dell’offroad.Look più maturoPartiamo da fuori. Esteticamente i ritocchi sono azzeccati e le danno un aspetto più maturo, rispettando il carattere fuoristradistico delle sue linee, anzi accentuandolo.Il frontale è rinnovato con una mascherina cromata che si dispiega tra i nuovi proiettori a doppia ottica. Il tetto guadagna in stile grazie alle firme “Duster” in bella vista sulle barre.Il posteriore diventa più “sexy” grazie al terminale di scarico cromato e alla scritta 4WD per le versioni a trazione integrale. Nuovi, infine, anche i cerchi da 16 pollici “Dark Metal”.Dentro: più ergonomica e confortevoleSalendo a bordo, subito si nota la nuova plancia completamente rifatta e dotata di una tasca al centro, in alto, e un altro vano portaoggetti, al lato del passeggero.Sistema multimediale e Media NAVLa console centrale ospita lo schermo touchscreen da sette pollici del sistema multimediale e navigatore Media NAV, di serie sull’allestimento che abbiamo testato, il Laureate.La sua posizione, un po’ bassa, costringe a distogliere lo sguardo dalla strada per andare ad intercettare con gli occhii le informazioni. Più comodi, invece, rispetto alla vecchia generazione, i comandi degli alzacristalli elettrici, ora posizionati direttamente sulle portiere (non più sulla console centrale).Spazio per la famiglia, e per gli sportiviRisultano confortevoli i nuovi sedili sia anteriori che posteriori, dove si viaggia bene anche in tre. Il tetto è alto e c’è spazio abbondante per la testa di tutti, anche per i più alti.I volumi interni generosi (il portabagli ha una capacità di carico di 475 litri) rendono la Dacia Duster adatta alle famiglie.Trovano pane per i loro denti anche agli amanti dello sport e della natura che viaggiano con le loro attrezzature. Con i sedili reclinati si possono, infatti, caricare oggetti fino ad una lunghezza di 2,70 metri.Abitacolo meglio insonorizzatoAltra nota positiva riguarda il miglioramento del comfort acustico all’interno dell’abitacolo, ora meglio insonorizzato. Il livello di ruomoristà è stato ridotto di 5 dB rispetto alla prima generazione, ed effettivamente si nota, anche viaggiando in autostrada a velocità più elevate.Motori: il 1.5 dCi scelto anche da MercedesLa novità motoristica della Dacia Duster 2014 è il 1.2 Tce turbocompresso da 125 CV, ma questa motorizzazione, purtroppo, è disponibile solo con la trazione anteriore.Noi abbiamo provato il noto 1.5 dCi da 110 CV (disponibile sia con la trazione 2WD che 4WD) che effettivamente è una garanzia.E, di fatto, è il cavallo di battaglia del “plotone” Diesel di Casa Renault. Il suo buon comportamento, la sua affidabilità ed efficienza lo hanno fatto, d’altronde, adottare anche da Mercedes-Benz per la Classe A.PerformanceL’accelerazione e la ripresa sono abbastanza nette, permettono di sorpassare agilmente in autostrada e muoversi rapidi anche tra i tornanti di montagna. Il tutto è agevolato dal cambio manuale a sei marce TL8.La prima marcia molto corta – soluzione adottata in alternativa ad un più costoso convertitore di coppia – permette di affrontare bene le pendenze più ripide, nella guida in città è invece un po’ più noioso, ma d’altra parte è un compromesso inevitabile (giustamente a favore del fuoristrada).Per il cambio automatico bisognerà aspettare ancora, e prima che sulla Duster sbarcherà su altri modelli della gamma.ConsumiIn questo allestimento abbiamo comprovato che la Dacia Duster ha un’autonomia, con un pieno, di approssimativamente 750 km. Nei circa 450 km percorsi per la maggior parte in autostrada (e poco extraurbano) viaggiavamo ad una media di 8l/100 km, sforzandola abbastanza.Sistema 4WD Nissan: fuoristrada garantitoMa il pilastro reggente della Dacia Dusterè il suo sistema di trazione integraleattiva di Nissan (lo stesso della X-Trail). E la sua provenienza giapponese è, anche qui, una garanzia.L’elettronica gestisce tuttoSupportato dall’elettronica, il sistema 4WD della fuoristrada rumena è fondamentalmente di tipo “reattivo”. Il cuore di questo sistema è la frizione elettromagnetica EMCD, controllata dalla centralina 4WD, che lavora ripartendo, secondo la necessità, la coppia tra i due assi.Di default, infatti, funziona in modalità “Auto”. Parte cioè con la trazione anteriore ma, in base al livello di aderenza delle ruote anteriori, reagisce distribuendo la coppia anche al retrotreno fino ad arrivare ad una trazione 50-50, se necessario.Sulla neve si apprezza molto, lascia infatti la direzionalità all’anteriore fino a quando necessita il recupero di motricità al posteriore, e si passa bene anche sui tratti tecnici a basse velocità. Più si aumenta la velocità e meno la coppia viene spostata al posteriore, ritornando a funzionare come una classica trazione anteriore.Poi, quando il passaggio si fa più complicato, si può impostare in modalità “Lock”, volendo si disattiva anche il sistema ESP (escludibile solo sulla 4WD), e si avanza con trazione permanente 50-50. Una volta superati i 60 km/h, il sistema ritorna in automatico come di default (Auto).Infine in modalità "2WD" il 98% della coppia viene trasferito alle ruote anteriori, lasciando un 2% al posteriore, quel poco che contribuisce a ridurre la rumorosità.Le altre “armi” per l’offroadOltre al sistema di trazione integrale, la Dacia Duster 2014 ha anche altre caratteristiche che la rendono particolarmente adatta ad avventurarsi anche dove l’asfalto non c’è.È alta da terra 21 cm (19 cm la 2WD), gli sbalzi contenuti le consentono angoli importanti: : 29,3° per l’angolo di attacco, 23° per quello di dosso e 34,9° per l’uscita. La capacità di guado è di 350 mm e le sospensioni dispongono di un molleggio maggiore (sistema derivato dalla Sandero).Il differenziale, poi, consente alle ruote di uno stesso asse di girare in modo indipendente aiutando le ruote impantanate su fango, neve o sabbia.Le carte in regola per rientrare a pieno titolo nel segmento delle fuoristrada, insomma, le ha, e le lascia giocare a chiunque, anche a chi è alle prime armi con l’offroad.Dacia Duster "Brave": la prima di tre Extra Limited EditionUna “chicca” per laDacia Duster riguarderà la saga di treExtra Limited Edition.La prima, prodotta in solo 100 esemplari e venduta al prezzo di 19.900 euro, sarà la “Brave”.Rivolta ad un target più giovane, avrà il compito di esaltare lo spirito avventuriero di questa fuoristrada. Basata sulla Laureate 4×4, la sua particolarità sarà la speciale livrea mimetica in bianco, nero e arancione.
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