Moskvitch 2136 e 2137 (1976): dalla Russia con terrore
Le Moskvitch 2136 e 2137 sono due station wagon compatte sovietiche nate nel 1976 identiche nello stile e con due motori diversi sotto il cofano.
Oggi, nonostante siano introvabili in Italia, queste familiari russe hanno quotazioni molto basse (inferiori a 1.000 euro). Il motivo? La scarsa qualità costruttiva delle vetture d’oltrecortina.
Moskvitch 2136 e 2137 (1976): le caratteristiche principali
La Moskvitch 2137 – variante station wagon della 2140 – vede la luce nel 1976 e si distingue dalla 2136 svelata l’anno seguente (versione familiare della 2138) per il motore più potente e per le finiture più curate (plancia con un design più moderno e sedili con appoggiatesta).
Lunghe 4,21 metri, hanno uno stile piuttosto antiquato (come dimostrano le pinne posteriori passate di moda una quindicina d’anni prima) e non sono il massimo dell’affidabilità.
Moskvitch 2136 e 2137 (1976): la tecnica
I motori montati dalle Moskvitch 2136 e 2137 (entrambe a trazione posteriore) sono poco potenti e molto assetati di benzina. La 2137 del 1976 – la più interessante dal punto di vista storico – monta un 1.5 da 75 CV mentre la 2136 del 1977 ospita sotto il cofano un più obsoleto 1.4 da 50 CV.
Moskvitch 2136 e 2137 (1976): le quotazioni
Le Moskvitch 2136 e 2137 sono introvabili in Italia (più semplice rintracciarle nell’Europa dell’Est) e hanno quotazioni molto basse (meno di 1.000 euro). Le due station wagon sovietiche possono risultare interessanti dal punto di vista storico solo per gli appassionati di auto provenienti dall’ex URSS.
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