Seat: 2016 anno record per Martorell
Il 2016 è stato i miglior anno per la casa spagnola Seat dal 2007, prima della crisi economica. Oltre al successo dei suoi prodotti di punta – Ibiza e Leon – l’arrivo della nuova Seat Ateca ha dato un notevole impulso alle vendite di Martorell.Solo nella seconda metà del 2016 le consegne sono aumentate di un +5,3%, chiudendo l’anno a quota 410.200 auto vendute in tutto il mondo. Nello specifico, il uovo SUV iberico appena arrivato sul mercato ha già risollevato le vendite del marchio di un 2,6% rispetto al 2015, segnando così uno dei migliori risultati di tutto i Gruppo Volkswagen (del quale, tra l’altro, Seat continua ad essere il brand con i volumi di vendita inferiori). Dal lancio della Seat Ateca in estate, ne sono già state vendute un totale 24.200 unità.Il 2017 è l’anno della Arona, e della nuova IbizaAnche la compatta Leon (da cui è derivata la Ateca) continua a fare bene con 165.000 unità vendute nel 2016, l’equivalente di un +3% rispetto al 2015. Per essere arrivata alla fine del suo ciclo di vita, anche la Seat Ibiza – che quest’anno farà il salto generazionale declinandosi anche in un’inedita versione B-SUV, la Arona – continua a difendersi nel competitivo segmento delle piccole con 152.000 auto vendute nel 2016 (-0,9%). Vicina al pensionamento anche la Alhambra, che potrebbe in futuro essere sostituita da una versione più grande, a sette posti, della Ateca.Germania, Spagna e UK i migliori mercati per MartorellGeograficamente parlando l’Europa occidentale continua ad essere la zona di riferimento per Seat con 319.000 unità vendute lo scorso anno (+2,2%). La Germania è il primo mercato SEAT con 90.000 unità vendute nel 2016 (+2,5%), poi c’è la Spagna con 77.000 unità, terzo il Regno Unito dove Seat è cresciuta dello 0,5% lo scorso anno con 47.400 auto consegnate. Seguono Francia e Italia, in crescita. La sorpresa per Seat è arrivata però da paesi pi lontani, come la Turchia, dove il marchio di Martorell è cresciuto del 41,7% (19.700 unità vendute), in Israele ha visto un incremento del 6,2% e in Europa orientale le vendite sono cresciute del 8,2% (con Polonia e Ungheria in testa alla classifica).
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