Paul Newman: più pilota che attore
Paul Newman è noto soprattutto come attore (suo il premio Oscar 1986 per “Il colore dei soldi”) ma ad un certo punto della sua vita ha scoperto di preferire al cinema il motorsport. Scopriamo insieme la storia automobilistica della stella di Hollywood che seppe brillare anche come pilota e come proprietario di un team.Paul Newman, le auto e le corsePaul Newman – nato il 26 gennaio 1925 a Shaker Heights (USA) – entra per la prima volta in contatto con il mondo delle corse piuttosto tardi: è il 1965, infatti, quando ha modo di provare per la prima volta in pista (sul circuito californiano di Willow Springs) il suo Volkswagen Maggiolino elaborato (motore della Porsche 356, barre antirollio, sospensioni Koni e pneumatici Dunlop).Nel 1967 il suo nome viene usato dalla Ford per sponsorizzare una Holman & Moody Honker II guidata dal pilota statunitense Mario Andretti nella tappa di Bridgehampton del campionato Can-Am.Indianapolis pista infernaleIl 1968 è l’anno in cui Paul Newman inizia a prendere seriamente in considerazione l’idea di diventare pilota: prima delle riprese del film “Indianapolis pista infernale” frequenta dei corsi di guida tenuti dal noto driver “yankee” Bob Bondurant e quattro anni più tardi ottiene la licenza per correre.Le prime gareNewman inizia ufficialmente a correre nel 1973 quando affronta alcune gare dei campionati locali SCCA al volante di una Datsun 510 e l’anno seguente prova a cimentarsi anche nelle più importanti serie Trans-Am e IMSA con una Ford Escort.Nel 1975 Paul Newman lascia la sua prima scuderia – quella del suo mentore Bob Sharp (accusato di prendere troppo sul serio le corse) – e si mette in proprio: crea il team PLN Racing, acquista una Triumph TR6 e con questa vettura ottiene l’anno seguente il primo successo importante (campione statunitense SCCA Classe D).Crescita continuaSempre nel 1976 Paul fonda insieme a Bill Freeman la scuderia Newman Freeman (impegnata nei campionati Can-Am, Formula Indy e IMSA) e l’anno successivo disputa la prima corsa importante della sua carriera.Al volante di una Ferrari 365 GTB/4 insieme ai connazionali Elliot Forbes-Robinson e Milt Minter in un team – chiamato Ramsey Ferrari/Modena – sponsorizzato dall’amico Clint Eastwood, Paul Newman arriva quinto assoluto alla 24 Ore di Daytona.Ritorno alle giapponesiDopo un 1977 privo di successi Newman è seriamente intenzionato ad abbandonare il mondo del motorsport ma viene convinto da Bob Sharp a tornare nel suo team. Con la Datsun 280Z arriva secondo nel campionato nazionale SCCA classe C.Il 1979Il 1979 è l’anno più ricco di soddisfazioni automobilistiche per Paul Newman. L’attore/pilota americano arriva terzo nel campionato nazionale SCCA classe B con la Datsun 280ZX e con la sportiva nipponica debutta nella serie IMSA e vince a Road Atlanta in SCCA.Il momento più alto arriva però con l’ingresso di Paul nel team dello statunitense Dick Barbour: con la Porsche 935 va male alla 24 Ore di Daytona ma alla 24 Ore di Le Mans ottiene (insieme a Barbour e al tedesco Rolf Stommelen) un incredibile secondo posto (primo nella classe IMSA). Newman è soddisfattissimo del risultato ma non correrà più all’estero a causa dell’eccessivo assedio da parte dei giornalisti e dei fan durante tutta la gara di durata francese.Nasce la Newman/HaasPaul Newman lascia il campionato IMSA nel 1981 e l’anno seguente torna a correre in Trans-Am con la Datsun e sale sul gradino più alto del podio a Brainerd con la 280ZXT.Nel 1983 si allea con Carl Haas (nessun legame con la scuderia Haas di F1) e crea il team Newman/Haas, una delle squadre più vincenti nella storia dell’automobilismo a stelle e strisce.Il primo trionfo per la nuova scuderia di Paul Newman arriva già nel 1984 quando Mario Andretti conquista il campionato CART al volante di una Lola motorizzata Cosworth.Le vittorie con la NissanNella seconda metà degli anni ’80 Newman continua a correre come pilota con la Nissan: nel 1985 vince a Road Atlanta (SCCA) con la 300ZXT e bissa il successo nel 1986 (anno in cui arriva il secondo trionfo in carriera in Trans-Am a Lime Rock).Alla fine del decennio Paul Newman, ormai sessantenne, inizia ad ottenere risultati sempre meno convincenti come driver: nel 1987 lascia la IMSA e nel 1989 – scaduto il contratto con Datsun – affronta la Trans-Am con auto Oldsmobile.CART e Indy CarLe più grandi soddisfazioni per Newman nella prima metà degli anni ’90 arrivano dal team Newman/Haas: Michael Andretti conquista nel 1991 il campionato CART con una Lola-Chevrolet mentre due anni più tardi tocca al britannico Nigel Mansell festeggiare il trionfo nella serie Indy Car (erede della CART) con la Lola-Ford.Sono anni in cui Paul Newman corre saltuariamente: nel 1993 affronta alcune gare in Trans-Am con una Ford Mustang e nel 1995 – a ben 70 anni – arriva terzo assoluto (sempre con la sportiva “yankee”) alla 24 Ore di Daytona (primo in classe GTS-1) insieme ai connazionali Mike Brockman, Tom Kendall e Mark Martin. Nel 1997 Newman acquista una concessionaria Volvo Oldsmobile Mazda nel Connecticut.Il terzo millennioAnche gli anni Duemila sono ricchi di soddisfazioni per la scuderia Newman/Haas: il brasiliano Cristiano da Matta vince il campionato CART del 2002 con una Lola-Toyota e dal 2004 al 2007 il francese Sébastien Bourdais porta a casa quattro titoli consecutivi (tre con una Lola-Ford e l’ultimo con una Panoz-Ford) in Champ Car (erede della CART).Il Paul Newman pilota appare nella serie SCCA nel 2002 con una Jaguar XKR, corre in Trans-Am nel 2003 con una Chevrolet Corvette e disputa l’ultima corsa importante nel 2005 quando prende parte alla 24 Ore di Daytona con Bourdais, Brockman e da Matta alla guida di una Crawford DP03 motorizzata Ford (ritiro a causa di un incidente).Nel 2006 Newman doppia il personaggio di Doc Hudson nel film d’animazione “Cars” della Pixar e l’anno seguente – il 29 settembre – affronta l’ultima gara come pilota conquistando una corsa a Lime Rock valida per il campionato SCCA con una Chevrolet Corvette.Paul Newman muore il 26 settembre 2008, dopo una lunga lotta contro il cancro, a Westport (USA).
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