Pedro Rodríguez, il messicano volante

Pedro Rodríguez è stato uno dei piloti più talentuosi degli anni ’60: ha vinto due GP di F1, una 24 Ore di Le Mans e tante altre corse con le Sport. L’Autódromo Hermanos Rodríguez di Città del Messico nel quale si disputerà – il prossimo 1 novembre – il GP del Messico, 17° tappa del Mondiale F1 2015, è intitolato a lui e al fratello Ricardo. Scopriamo insieme la storia di uno dei driver più forti di sempre sul bagnato.Pedro Rodríguez, la storiaPedro Rodríguez nasce il 18 gennaio 1940 a Città del Messico (Messico): appassionato di motori fin da ragazzo, inizia a correre con le moto nella prima metà degli anni ’50 e nel 1955 viene spedito dal padre nell’accademia militare di Alton, negli USA, per imparare l’inglese e la disciplina.Il debutto nelle corsePedro corre la prima gara all’estero nel 1957 a Nassau (all’epoca parte del Regno Unito, ora capitale delle Bahamas) con una Ferrari 500 TR e l’anno seguente, al volante della stessa auto, debutta alla 24 Ore di Le Mans in coppia con il francese José Behra. Questo duo termina in nona posizione la 12 Ore di Reims al volante di una Porsche 356 Carrera.I primi successiLe prime vittorie per Pedro Rodríguez arrivano nel 1961 quando il pilota messicano, insieme al fratello Ricardo, conquista la 1.000 km di Parigi con una Ferrari 250 GT. I due portano a casa anche un secondo posto alla 1.000 km del Nürburgring al volante di una Ferrari 250 TRI e una terza piazza alla 12 Ore di Sebring con una 250 TR del Cavallino.Nel 1962 Pedro Rodríguez conquista la Targa Florio con una Ferrari Dino 246 SP insieme ai belgi Willy Mairesse e Olivier Gendebien, trionfa alla 400 km di Bridgehampton al volante di una Ferrari 330TRI/LM e bissa con Ricardo il trionfo a Parigi (questa volta con una 250 GTO). L’1 novembre, in seguito alla morte – a soli 20 anni – del fratello, medita il ritiro dalle corse ma poi ci ripensa.Il debutto in F1Rodríguez debutta in F1 il 6 ottobre 1963 in occasione del GP degli USA al volante di una Lotus: si ritira, a differenza del compagno di scuderia – il britannico Jim Clark – che in quello stesso anno si laureerà campione del mondo. L’anno seguente ottiene i primi punti in carriera grazie ad un sesto posto in Messico con una Ferrari della scuderia NART ma complessivamente si rivela più lento dei propri coéquipier: il britannico John Surtees (iridato in quella stagione) e il nostro Lorenzo Bandini. Nel 1966 torna alla Lotus per quattro GP rimediando però quattro ritiri e risultando meno dotato di Clark.La prima vittoria in F1Pedro Rodríguez passa alla Cooper nel 1967, vince la prima gara della stagione – il GP del Sudafrica – ma non ha modo di festeggiare degnamente sul podio in quanto gli organizzatori non hanno l’inno del suo Paese (da quel giorno si porterà sempre dietro una registrazione del brano). Con il team britannico disputa un’ottima stagione facendo meglio del compagni di squadra: l’austriaco Jochen Rindt e il britannico Alan Rees.Il 1968Il 1968 è senza dubbio il migliore anno nella carriera di Pedro: in F1 passa alla BRM, non ottiene nessuna vittoria, ma porta a casa tre podi (2° in Belgio e 3° in Olanda e in Canada) facendo meglio del coéquipier britannico Richard Attwood. Il successo più importante nella carriera di Rodríguez arriva invece alla 24 Ore di Le Mans con la Ford GT40 in coppia con il belga Lucien Bianchi.Gli ultimi anniPedro Rodríguez disputa i primi tre GP del Mondiale F1 1969 con la BRM (tre ritiri) e successivamente va alla Ferrari dove conquista punti in due occasioni. Decisamente migliore la stagione del 1970 con la BRM del team Yardley: vittoria in Belgio, 2° posto negli USA (meglio del compagno britannico Peter Westbury) e un’annata nella quale risulta più rapido dei due coéquipier principali (l’inglese Jackie Oliver e il canadese George Eaton).Con le Sport domina la prima metà della stagione al volante della Porsche 917: trionfa alla 24 Ore di Daytona con il britannico Brian Redman e il finlandese Leo Kinnunen e in coppia con lo scandinavo porta a casa anche le 1.000 km di Brands Hatch e Monza e la 6 Ore di Watkins Glen.Nel 1971 Pedro Rodríguez arriva secondo nel GP d’Olanda (davanti allo svizzero Jo Siffert e al neozelandese Howden Ganley, piloti dello stesso team), conquista la 1.000 km di Zeltweg in Austria con Attwood e in coppia con Oliver – sempre con la Porsche 917 – sale sul gradino più alto del podio alle 1.000 km di Monza e Spa.Pedro perde la vita a Norimberga (Germania Ovest) l’11 luglio 1971 mentre sta correndo sul circuito del Norisring in una gara minore alla guida di una Ferrari 512 M.

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