Giovanni Battista Ceirano, grazie a lui nacque la Fiat
Giovanni Battista Ceirano non è un personaggio molto conosciuto: eppure senza di lui la Fiat non sarebbe mai nata. Scopriamo insieme la storia di questo imprenditore piemontese.Giovanni Battista Ceirano, la biografiaGiovanni Battista Ceirano nasce l’1 ottobre 1860 a Cuneo: figlio di un orologiaio e appassionato di meccanica, si trasferisce nel 1880 a Torino per fare pratica presso alcune officine del capoluogo pienontese.Mettersi in proprioNel 1888 crea una società specializzata della vendita e nella riparazione di velocipedi e sei anni più tardi inizia a produrli con il marchio Welleyes. Nello stesso periodo deposita il brevetto di una ruota per auto più facile da smontare rispetto a quelle allora in commercio.La prima automobileIl 1898 è l’anno in cui Giovanni Battista Ceirano decide di puntare sulla realizzazione di automobili e fonda l’azienda Accomandita Ceirano, nella quale lavorano – tra gli altri – un certo Vincenzo Lancia (fondatore dell’omonima Casa automobilistica) e Felice Nazzaro, vincitore di due edizioni della Targa Florio (1907 e 1913).La prima vettura Ceirano – la Welleyes (dotata di un motore bicilindrico da 663 cc) – piace ma mancano i soldi e gli spazi per produrla in piccola serie.Nasce la FiatAlcuni soci dell’Accomandita Ceirano, alla ricerca di fondi per proseguire l’attività, contattano aristocratici e industriali torinesi: l’11 luglio 1899 nasce la Fiat e Giovanni Battista viene liquidato con 30.000 lire e nominato agente generale per le vendite in Italia del neonato marchio piemontese.Addio alla FiatNel 1901 Giovanni Battista lascia la Fiat e fonda insieme ai fratelli Ernesto, Giovanni e Matteo la Fratelli Ceirano. Due anni più tardi – in seguito ad una discussione in famiglia – crea in coppia con Giovanni la G.G. Ceirano ma il rapporto tra i due cessa però già nel 1904, anno di nascita della Star (Società Torinese Automobili Rapid).Gli ultimi anniGiovanni Battista Ceirano lascia la Star, l’ultima azienda da lui fondata, già nel 1905 per problemi di salute, si ritira nella sua casa di Bordighera e scompare a Torino il 24 settembre 1912.
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