La BMW M1 ProCar e la F1
A cavallo tra gli anni ’70 e ’80 la BMW M1 ProCar, variante da corsa della supercar bavarese, fu protagonista di un evento che oggi sarebbe impossibile da ripetere: un trofeo monomarca che coinvolgeva i piloti di F1 il giorno prima dei GP. Un po’ come se oggi driver del calibro di Daniel Ricciardo, Valtteri Bottas e Felipe Massa si sfidassero il sabato prima di una gara al volante di vetture diverse dalle loro monoposto. Scopriamo insieme la storia di questo esperimento.BMW M1 ProCar: la storiaLa BMW M1 ProCar non è altro che la versione da gara della M1 del 1978: dotata di un motore 3.5 a sei cilindri in linea da 470 CV (contro i 277 del modello di serie) abbinato ad un cambio manuale a cinque marce, a seconda della rapportatura della trasmissione può raggiungere una velocità massima di 311 km/h e accelerare da 0 a 100 chilometri orari in 4,3 secondi.Jochen Neerpasch, numero 1 della sezione Motorsport del marchio tedesco, decide di schierare queste vetture in un campionato monomarca composto da otto gare disputate tra maggio e settembre in concomitanza con i Gran Premi europei del Mondiale F1 1979. Ricco il montepremi: 5.000 dollari al vincitore di ogni corsa, 3.000 al secondo, 1.000 al terzo e una M1 stradale per il trionfatore della serie.1979Tutti i piloti del Circus prendono parte al campionato BMW M1 ProCar tranne quelli Ferrari (il sudafricano Jody Scheckter e il canadese Gilles Villeneuve) e Renault (i due transalpini Jean-Pierre Jabouille e René Arnoux). Due i motivi: l’impossibilità di far guidare a questi driver vetture di marchi concorrenti e la presenza di pneumatici Goodyear sulle sportive di Monaco, usati da tutti i team tranne quello emiliano e transalpino.Il regolamento della serie è semplice: i primi cinque piloti delle prove libere del venerdì guadagnano automaticamente le prime cinque posizioni della griglia e ottengono la possibilità di correre con vetture ufficiali gestite direttamente dal brand teutonico (e realizzate dall’azienda britannica BS Fabrications) mentre gli altri corrono con modelli costruiti dall’inglese Project Four e dai piemontesi della Osella.Il campionato BMW M1 ProCar debutta ufficialmente il 12 maggio 1979 sul circuito belga di Zolder e a trionfare è il nostro Elio de Angelis. Il titolo va invece all’austriaco Niki Lauda – primo in tre occasioni (Monte Carlo, Silverstone e Hockenheim) sempre con vetture “non ufficiali” – seguito dal tedesco Hans-Joachim Stuck (vincitore delle ultime due gare a Zandvoort e a Monza) e dallo svizzero Clay Regazzoni.1980Nel 1980, anno in cui la M1 conquista un terzo posto alla 1.000 km del Nürburgring con il duo composto da Stuck e dal brasiliano Nelson Piquet, il calendario del monomarca presenta nove gare invece di otto ma solo sei (Monte Carlo, Brands Hatch, Hockenheim, Österreichring, Zandvoort e Imola) coincidono con il Mondiale F1.Per i tre eventi extra-Circus (Donington nel Regno Unito, AVUS e Norisring in Germania Ovest) vengono selezionati cinque piloti per correre con le BMW M1 “ufficiali”: Piquet, l’australiano Alan Jones, i francesi Jacques Laffite e Didier Pironi e l’argentino Carlos Reutemann. Il titolo va al driver brasiliano che conquista le ultime tre gare (Austria, Olanda e Italia): dietro di lui Jones e Stuck, primo a Monte Carlo e a Norisring con una vettura non ufficiale.Alla fine della stagione la BMW sospende l’iniziativa per concentrarsi sulla realizzazione di motori di F1: diventerà fornitore Brabham nel 1982 e l’anno seguente questo binomio conquisterà il Mondiale F1 Piloti con Piquet.
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