John DeLorean, non solo "Ritorno al futuro"
Considerare John DeLorean solo come il fondatore della Casa che ha realizzato la mitica DMC-12 (protagonista della trilogia cinematografica di “Ritorno al futuro”) sarebbe riduttivo: questo ingegnere/imprenditore statunitense è stato infatti uno dei manager più brillanti della storia delle quattro ruote. Scopriamo insieme la sua carriera.John DeLorean: la biografiaJohn DeLorean nasce il 6 gennaio 1925 a Detroit (USA): figlio di immigrati esteuropei (padre romeno, madre austroungarica), studia ingegneria industriale alla Lawrence Technological University della sua città natale ma è costretto ad interrompere gli studi per via dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale.Serve per tre anni nell’esercito statunitense, torna a casa nel 1946, lavora come progettista per poco più di un anno per aiutare economicamente la madre e successivamente torna all’università (conservando un impiego part-time alla Chrysler). John consegue la laurea nel 1948 ma nonostante le conoscenze tecniche acquisite decide di vendere assicurazioni sulla vita per migliorare le sue doti comunicative.Chrysler e PackardNegli anni Cinquanta John DeLorean prosegue gli studi frequentando per breve tempo il Detroit College of Law e un corso post laurea in ingegneria automobilistica alla Chrysler. Ottiene il master, lavora per breve tempo nella Casa “ yankee” e successivamente passa alla Packard.In questa azienda progetta il cambio automatico Twin-Ultramatic (evoluzione dell’Ultramatic contraddistinta da un convertitore di coppia più efficiente) e dopo poco tempo viene nominato responsabile della sezione “ricerca e sviluppo”.La svolta in General MotorsLa svolta nella carriera di John DeLorean arriva nel 1956 quando viene chiamato alla General Motors: il suo primo lavoro è alla Pontiac come assistente del capo ingegnere Pete Estes e del general manager Semon Knudsen.Nella seconda metà del decennio realizza numerosi brevetti per il marchio nordamericano e riesce a conciliare il lavoro con lo studio ottenendo il Master in Business Administration della Ross School of Business dell’Università del Michigan.Gli anni ’60Nel 1961 John DeLorean viene nominato capoingegnere Pontiac e il suo primo progetto – la GTO del 1964 – lancia la moda delle “muscle car” degli anni ’60. In seguito all’enorme successo riscosso dalla vettura viene promosso a responsabile del brand (il più giovane di sempre in General Motors).Nella seconda metà del decennio contribuisce alla realizzazione della Firebird del 1967, una sportiva realizzata sulla stessa base della Chevrolet Camaro che soffia parecchi clienti alla Ford Mustang, e della seconda generazione della lussuosa Grand Prix (1969), meno cara della rivale Ford Thunderbird.Questi modelli consentono alla Pontiac di crescere nelle immatricolazioni in un periodo di crisi per la GM e a John DeLorean di diventare responsabile Chevrolet nel 1969.In ChevroletLe doti manageriali di John emergono anche in Chevrolet: risana i conti riducendo i costi e puntando sul prodotto, gestisce il lancio della Vega nel 1970 focalizzandosi sul miglioramento della qualità e l’anno seguente porta il marchio del Cravattino ad ottenere quasi lo stesso numero di vetture immatricolate di quelle targate negli USA dall’intero gruppo Ford.Nel 1972 John DeLorean diventa vicepresidente della sezione auto e veicoli commerciali della General Motors ma l’anno seguente abbandona l’azienda in seguito a contrasti con i vertici del colosso statunitense (che lo ritengono troppo giovane e troppo frivolo per ricoprire un ruolo così importante).La DeLoreanDopo l’addio a GM DeLorean decide di mettersi in proprio: il 24 ottobre 1973 fonda una Casa automobilistica che porta il suo nome e presenta il prototipo DSV (DeLorean Safety Vehicle) disegnato da Giorgetto Giugiaro. Nel 1978, grazie a fondi del governo britannico, apre uno stabilimento in Irlanda del Nord ma deve aspettare tre anni prima di vedere la sua creatura uscire dalla catena di montaggio.La DeLorean DMC-12 – unica auto realizzata dal brand creato da John DeLorean – viene presentata nel 1981. Porte ad ali di gabbiano, telaio Lotus, carrozzeria in acciaio inossidabile non verniciata e un motore Peugeot Renault Volvo 2.8 V6 da 150 CV (132 per il mercato nordamericano): sono queste le caratteristiche principali di questa coupé. La vettura – prodotta in meno di 10.000 esemplari – non ottiene il successo sperato in quanto meno brillante e più costosa delle rivali.Il declinoIl declino economico di John inizia dopo i deludenti risultati di vendita della DMC-12: per racimolare i soldi necessari per salvare l’azienda nel 1982 accetta di trafficare cocaina, viene arrestato ma due anni più tardi viene assolto in quanto incastrato da un informatore dell’FBI in cambio di uno sconto di pena.La fedina penale pulita non basta a risollevare le sorti finanziarie di John DeLorean e anche il film “Ritorno al futuro” – che vede come protagonista la DMC-12 – contribuisce solo a far entrare nel mito questa sportiva.Negli anni ’90 John tenta di entrare nuovamente nel mondo delle quattro ruote realizzando l’erede della DMC-12 e per trovare i fondi mette in vendita (senza successo) un innovativo orologio al quarzo a carica automatica. DeLorean dichiara bancarotta nel 1999 e scompare il 19 marzo 2005 per via di un ictus a Summit (USA).
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