#guardaavanti, per dire no al cellulare alla guida

Lascio da parte l’ipocrisia, faccio mea culpa e ammetto che (purtroppo) anche a me capita di usare il telefono cellulare mentre guido, compiendo un grande errore e soprattutto dimenticandone la gravità.Ormai siamo tutti (chi più e chi meno) schiavi degli smartphone. Facciamo parte di un esercito di asociali con la schiena sempre più curva (con la testa che guarda il telefono), con gli occhi sempre più stanchi e i pollici sempre più snodati.Ma essendo impotenti di fronte al progresso tecnologico e al modo in cui questo cambia e continuerà a cambiare le nostre abitudini e le nostre vite, abbiamo quantomeno il dovere di usare i nostri fedelissimi compagni di vita (smarphone e tablet) senza mettere a repentaglio la nostra salute e quella degli altri.E veniamo al punto: un sms a 100km/h è come se percorressimo 208 metri al buio; comporre un numero di telefono, oltre 300 metri al buio; scattarsi un selfie, quasi 10 secondi senza guardare la strada. Vengono i brividi solo a pensarci…#guardaavanti, campagna di sensibilizzazione sull’uso consapevole del cellulareEd è proprio per sensibilizzare l’uso consapevole del cellulare che è nata un’importante campagna promossa da TIM e Ducati. A cui in questi giorni hanno aderito i piloti della MotoGP (e non solo loro), registrando un video o scattandosi un selfie da condividere sui social network con in bella vista un post-it con l’hashtag #guardaavanti, invitando successivamente altre tre conoscenti a farlo (un po’ come accadeva con l’ice bucket challenge qualche mese fa).L’iniziativa, annunciata in conferenza stampa lo scorso 12 settembre in occasione della tappa di Misano, ha conosciuto il suo atto fondante a dicembre in casa Ducati, durante una due giorni di laboratori creativi che ha coinvolto 20 teenagers di tutta Italia, il pilota Andrea Iannone e il Direttore Sportivo Paolo Ciabatti.In quella sede, i ragazzi hanno ideato un vero e proprio challenge (una sfida a “metterci la faccia”, ma anche un meccanismo a catena sul web) che ora punta a diffondersi in rete proprio per poter raggiungere il più ampio numero di persone possibile.#guardaavanti presto nelle scuolePer questo, a partire dal secondo quadrimestre, il challenge di Guarda Avanti, entrerà anche nelle scuole superiori di 11 province d’Italia, insieme a 100 laboratori sulla sicurezza stradale sulle due ruote, che affiancheranno tecnologie di ultima generazione ad esperienze fisiche e cognitive.Un modo per dire a tutti i ragazzi: alla guida, non dimenticate mai la sicurezza, chi Guarda Avanti pensa al proprio futuro e a quello degli altri.


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