Érik Comas, fedele alla Francia
Qualche appassionato di F1 ricorda Érik Comas per l’incidente al GP del Belgio del 1992 nel quale fu salvato da Ayrton Senna, altri per il suo vezzo di prediligere in gara gli occhiali da sole alla visiera colorata del casco. Scopriamo insieme la storia di questo pilota: l’uomo che ha corso più GP esclusivamente con scuderie francesi.Érik Comas, la storiaÉrik Comas nasce il 28 settembre 1963 a Romans-sur-Isère (Francia). Dopo una breve esperienza con i kart si fa notare tardi nel mondo del motorsport: è nel 1984, infatti, che vince il premio Volant Elf come miglior giovane pilota transalpino. Un riconoscimento che gli consente di correre il campionato francese di Formula Renault sponsorizzato dall’azienda petrolifera d’Oltralpe.I primi successiNella seconda metà degli anni ’80 Comas è uno dei talenti più brillanti dell’automobismo sportivo europeo: campione francese di Formula Renault Turbo nel 1986, campione francese turismo nel 1987 al volante di una Renault 5 e campione transalpino di Formula 3 nel 1988 con una Dallara.La Formula 3000Nel 1989 Érik Comas sfiora il successo al debutto nel prestigioso campionato International Formula 3000 (rampa di lancio per la F1) terminando al secondo posto (stessi punti ma piazzamenti peggiori) dietro a Jean Alesi e davanti ad Éric Bernard. Si riscatta l’anno seguente trionfando davanti al belga Eric van de Poele e al britannico Eddie Irvine.La F1Comas debutta in F1 nel 1991 al volante della Ligier: ottiene come miglior piazzamento in classifica un 8° posto in Canada ma si rivela più lento del compagno di scuderia, il belga Thierry Boutsen.La stagione 1992La stagione migliore nel Circus di Érik Comas è indubbiamente quella del 1992: 11° posto nel Mondiale (davanti a Boutsen) grazie a tre piazzamenti a punti (tra cui un 5° posto in Francia, migliore posizione in carriera).Durante le qualifiche del GP del Belgio, in seguito ad un pauroso incidente, va a sbattere contro le barriere e si ferma al centro della pista privo di conoscenza e con il piede premuto sul pedale dell’acceleratore. Ayrton Senna – l’unico “collega” che si ferma per soccorrerlo – scende dalla propria monoposto e si avvicina alla Ligier del pilota transalpino (rischiando di essere investito da altri piloti) per spegnere il motore (a rischio surriscaldamento) e per spostare la testa di Comas in una posizione più comoda.La LarrousseNel 1993 Érik Comas lascia la Ligier per la meno competitiva Larrousse: più lento del coéquipier francese Philippe Alliot, ottiene un solo punto grazie ad un 6° posto in Italia e i suoi piazzamenti negli ultimi due GP (Giappone e Australia) sono peggiori di quelli del nuovo compagno di scuderia (il nipponico Toshio Suzuki).La situazione migliora nel 1994 con due sesti posti (Pacifico e Germania) e prestazioni più convincenti rispetto ai compagni di team: il monegasco Olivier Beretta, Alliot in Belgio, il transalpino Yannick Dalmas in Italia e in Portogallo e il rappresentante del Sol Levante Hideki Noda in Europa e in Giappone.In occasione del tragico GP di San Marino sul circuito di Imola Érik Comas parte dai box con tre giri di ritardo rispetto agli altri per via di alcune noie meccaniche: non viene avvisato dal muretto della presenza dei mezzi di soccorso al Tamburello per soccorrere Senna e si ritrova a dover inchiodare di colpo per evitare di centrarli. Vede da vicino il corpo straziato di Ayrton e, profondamente colpito dall’evento, medita di abbandonare il Circus: viene convinto dal proprietario della scuderia Gérard Larrousse a proseguire almeno fino alla fine della stagione.Dopo la F1Nel 1995 Comas si trasferisce in Giappone per correre con la Toyota Supra nel campionato JGTC: arriva terzo nel 1996 dietro all’australiano David Brabham e al tedesco Ralf Schumacher e l’anno seguente passa alla Nissan.Al volante della Skyline Érik Comas conquista due titoli consecutivi (1998 e 1999), nel 2000 si cimenta nei rally (25° al Mont Blanc-Morzine valido per il campionato francese con una Hommeil Berlinette e ritirato in Australia con una Mitsubishi Lancer) e nel 2003 torna nel Sol Levante con la Toyota Supra.Tra il 2004 e il 2006 corre con la Nissan 350Z in un campionato che nel 2005 cambia nome in Super GT. Sempre nel 2005 ottiene il miglior piazzamento (su otto partecipazioni) alla 24 Ore di Le Mans: taglia il traguardo in seconda posizione con una Pescarolo insieme ai connazionali Emmanuel Collard e Jean-Christophe Boullion.Le storicheÉrik Comas corre ancora oggi, soprattutto con le auto d’epoca e principalmente nei rally: nel 2009 arriva 37° al Safari storico con una Alpine-Renault A110 e nel 2012 passa alla Lancia Stratos. Con la coupé torinese conquista nel 2013 il Sanremo storico e il Tour de France mentre risale al 2014 la vittoria nell’edizione storica della Carrera Panamericana con una Studebaker.
Fonte
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.