Lamborghini e sostenibilità ambientale: storia, presente e futuro
Quando si parla di sostenibilità ambientale in ambito automotive si tende a non considerare marchi come Lamborghini. La Casa di Sant’Agata Bolognese – nota per produrre supercar e SUV spinte da potentissimi motori a benzina V8, V10 e V12 – sembra tutto fuorché un brand attento alla natura. Invece l’azienda emiliana intraprende iniziative “green” da tempi non sospetti e oggi è un riferimento nel settore.
Di seguito troverete un’analisi completa del rapporto tra Lamborghini e la sostenibilità ambientale: la storia dei progetti (attivi ancora oggi) e quello che vedremo in futuro.
Lamborghini e la sostenibilità ambientale: la storia
La svolta “verde” di Lamborghini è iniziata nel 2009 quando la Casa del Toro è diventata la prima azienda automobilistica italiana ad aver ottenuto la certificazione ambientale EMAS, pochi mesi dopo aver ricevuto la ISO 14001.
Energia dal sole
Risale invece all’anno successivo l’installazione del più grande impianto fotovoltaico integrato del settore industriale dell’Emilia-Romagna. Installato su un’area di circa 15.000 m2 e con una potenza di 2,2 MWp, produce in media 2.500.000 kWh di energia elettrica ogni anno (equivalente al consumo annuo di 530 appartamenti di circa 100 mq) e garantisce una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 2.000 tonnellate l’anno.
Spazi verdi
Nel 2011 ha visto la luce il Parco Lamborghini a Sant’Agata Bolognese. Un progetto, sviluppato su un’area di circa 7 ettari in collaborazione con il Comune e le Università di Bologna, Bolzano e Monaco di Baviera, che ha previsto la piantumazione di 10.000 giovani piante di quercia per comprendere meglio le relazioni tra densità, produttività forestale, capacità di assorbire le emissioni di CO2 e di mantenere la biodiversità in funzione del clima. Uno spazio verde che include anche un’area della biodiversità organizzata in diverse zone (orto botanico con arboreto e arbusteto e altri habitat riprodotti come le zone umide palustri e stagnali) con finalità didattico-divulgative e un percorso fitness con attrezzature in legno certificato FSC.
Carbon footprint e classi energetiche
Lamborghini ha siglato nel 2012 un accordo con il Ministero dell’Ambiente per la definizione di una metodologia di calcolo dell’impronta di carbonio relativa alla realizzazione della monoscocca della Aventador e delle parti in fibra di carbonio presso lo stabilimento CFK Center. Una collaborazione che ha portato ad agosto 2013 la certificazione ISO 14064 come prima azienda al mondo certificata da Det Norske Veritas. Una certificazione estesa successivamente a tutto il sito produttivo di Sant’Agata Bolognese.
Nello stesso anno la Casa del Toro ha inaugurato il primo edificio industriale in Italia in “classe A” energetica (quello dedicato allo sviluppo dei prototipi e delle vetture pre-serie). Oggi presentano questa classificazione anche il Pre-Series Center, il DESI Training Center, l’Urus, la Finishing Line, la Warehouse e la Verniciatura. Ma non è tutto: la palazzina uffici “Torre 1963” non è solo in classe A ma è anche certificata LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), il più alto standard al mondo di certificazione energetica e ambientale per l’edilizia.
Trigenerazione e teleriscaldamento
I sistemi di trigenerazione e teleriscaldamento di Lamborghini, fondamentali per ottenere la certificazione “CO2 neutrale” per l’intero stabilimento, sono stati inaugurati nel 2015.
La trigenerazione consente di produrre energia elettrica, termica e frigorifera utilizzando un solo combustibile (nel caso di Lamborghini il gas metano). Nell’azienda di Sant’Agata Bolognese sono presenti due impianti con una potenza di 1,2 Mwh elettrici ciascuno. La potenza termica installata è pari a 1,190 kWt e viene utilizzata da novembre a marzo mentre da aprile a ottobre l’energia termica prodotta dai due impianti di trigenerazione viene convertita in energia frigorifera (circa 890 kWh) attraverso due assorbitori per finalità di climatizzazione. L’energia elettrica generata viene distribuita alle utente del comparto sud dello stabilimento mentre quella termica e frigorifera viene distribuita attraverso una rete interna sia interrata che sopraelevata.
Lamborghini è anche la prima azienda in Italia del settore automotive ad avere un impianto di teleriscaldamento. Il sistema – che fornisce annualmente 2.500.000 kWt di energia termica (un quantitativo equivalente al fabbisogno annuo di energia per riscaldare 156 appartamenti da 100 mq) – distribuisce acqua calda all’interno della fabbrica da un impianto di cogenerazione alimentato a biogas situato a Nonantola attraverso una rete di tubazioni interrate.
Api e miele
Non tutti sanno che dal 2016 Lamborghini ha anche un apiario: 13 alveari con una popolazione totale di circa 600.000 api di cui 120.000 in volo per il territorio. Attraverso una stazione di biomonitoraggio l’azienda, in collaborazione con esperti in entomologia e apidologia, analizza le matrici di tre alveari (miele, cera e api stesse) per rilevare una vasta gamma di inquinanti ambientali: pesticidi, metalli pesanti, sostanze aromatiche, diossine, etc… Gli scopi di questo progetto? Controllare l’inquinamento dell’ambiente circostante lo stabilimento produttivo e l’area abitata di Sant’Agata Bolognese e produrre miele certificato (circa 450 kg all’anno) distribuito annualmente ai dipendenti.
Il polo energetico
L’Energy Hub Lamborghini è stato creato nel 2017 ed è un polo energetico centralizzato composto da una centrale idrica, una frigorifera, una termica e una ad aria compressa.
L’anno successivo, nonostante il raddoppio del sito produttivo in seguito al lancio del progetto Urus, la Casa emiliana è riuscita a mantenere la certificazione CO2 neutrale. Risale sempre al 2018 l’introduzione di imballaggi riutilizzabili per l’approvvigionamento del componenti vettura.
Verniciatura sostenibile
Lo stabilimento di verniciatura Urus in classe A, inaugurato nel 2019, ha permesso una riduzione del 30% dell’utilizzo del suolo rispetto a impianti paragonabili. Il 95% dei colori utilizzati sono a base acqua e l’80% della vernice è effettivamente applicata sulla scocca (un valore due volte superiore rispetto ai sistemi standard). Non solo: il consumo energetico è stato ridotto del 25% rispetto alle altre apparecchiature tradizionali grazie all’impianto centralizzato di ossidazione termica che tratta l’aria espulsa e un recente progetto di riciclo delle acque di condensa provenienti dalle unità di trattamento aria dell’impianto di verniciatura consentirà di recuperare fino al 15% del totale dell’acqua industriale consumata.
Sempre nel 2019 è stato introdotto il punteggio di sostenibilità globale per i fornitori, volto a valutare la condotta dei partner commerciali nella sua catena di approvvigionamento per quanto riguarda i rischi relativi ai diritti umani, alla protezione dell’ambiente e alla corruzione.
Fibra di carbonio e pelle
Nel 2020 Lamborghini ha avviato un programma di sostenibilità ambientale dei processi di produzione dei materiali compositi. Quello che non è riutilizzabile in altre applicazioni sia su vettura che per usi interni come pannellature, inserti/staffe o strumenti/carrelli viene raccolto e riciclato per recuperare la fibra e realizzare nuovi prodotti (fondi vettura) o sottoprodotti (gadget per i clienti con gli scarti).
L’accordo con la Cooperativa Cartiera di Marzabotto (Bologna) ha invece permesso di riutilizzare gli scarti di pellame provenienti dalla selleria per realizzare prodotti di pelletteria (tote bag, porta smartphone, porta carte, portachiavi, iPad case, portafoglio e beauty-case) in vendita presso i concessionari Lamborghini o sullo shop ufficiale lamborghinistore.com.
Logistica
Lamborghini ha dato vita lo scorso anno a un nuovo progetto di logistica green cancellando quasi totalmente il trasporto su ruote in favore di quello su rotaia. Le scocche della Urus viaggiano in treno dalla sede Volkswagen di Zwickau a Modena e da lì percorrono gli ultimi 21 chilometri fino a Sant’Agata Bolognese su camion a metano.
Lamborghini e la sostenibilità ambientale: il presente e il futuro
Il programma “Direzione Cor Tauri” – annunciato da Stephan Winkelmann, Presidente e CEO di Automobili Lamborghini, a maggio 2021 – porterà la Casa del Toro sulla via della decarbonizzazione dei suoi modelli futuri.
Una roadmap in tre fasi. Quella che stiamo vivendo ora è caratterizzata dallo sviluppo di motori a combustione interna che omaggiano la storia gloriosa del marchio, nel 2023 arriverà la prima Lamborghini ibrida di serie ed entro il 2024 l’intera gamma della Casa emiliana sarà elettrificata.
La prima Lamborghini full electric vedrà invece la luce nella seconda metà del decennio.
Passione Lamborghini
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