Venezia 2022: Lexus abbraccia il cinema
E siamo a sei. Sono queste, non poche, le edizioni della Mostra internazionale del cinema di Venezia che hanno visto e vedono Lexus come main sponsor della manifestazione. Che, come sempre, tolti gli arrivi in motoscafo delle star ai grand hotel, si svolge al Palazzo del cinema del Lido di Venezia (e strutture attigue) in modo che al red carpet divi, divine e stellette possano arrivare in automobile. E Lexus giustamente ne approfitta per far vedere e un po’ anche ammirare la nuova NX ibrida plug in, l’elettrica UX300 e la sempre gradevole convertible LC.
Tra una proiezione e una sfilata di celebreties, abbiamo avuto il tempo di fare qualche domanda al direttore Italia di Lexus, Maurizio Perinetti.
Domanda: Una sponsorizzazione lunga quella tra Lexus e Biennale Cinema. Possiamo fare un rapido bilancio del matrimonio?
Risposta: Questa attività è per Lexus molto importante. Perché tra il brand giapponese e il mondo del cinema c’è una condivisione di valori sostanziale. E cioè la capacità di innovare e di generare emozioni. Poi ci permette di far conoscere il brand e apprezzare le sue automobili, in un mercato premium piuttosto competitivo.
Domanda: un impegno organizzativo importante, denaro a parte…
Risposta: Ah sì, pensi che per accompagnare i protagonisti del festival mettiamo a disposizione 35 vetture, parte ibride, parte elettriche.
Domanda: A proposito di mercato premium, dove si posiziona oggi Lexus?
Risposta: Abbiamo una forte motivazione a sfidare gli altri brand premium, ma con un prodotto diverso, da sempre sinonimo di green, il primo a portare in Italia soltanto vetture ibride.
Domanda: Tutti i costruttori soffrono di carenza di componentistica e problemi di logistica, tanto che fanno fatica a consegnare le auto ai clienti in tempi ragionevole. Lexus come è messa?
Risposta: Anche noi soffriamo delle conseguenze della crisi della produzione dei semiconduttori, dell’ondata inflazionistica e dei problemi di una logistica sempre più costosa. I nostri tempi di consegna vanno da 4 a 8 mesi. Meglio di qualcun altro…
Domanda: Infine due parole sulla la transizione green. Il mercato europeo è pronto, ma quello italiano? Ci sono segnali contradditori. Qual è la parte della società più sensibile?
Risposta: Argomento complesso. Assistiamo in Europa a mercati che vanno a velocità diverse, alcuni più rapidi perché alle spalle hanno una politica chiara e misure precise per sostenere la transizione all’elettrico. Da noi, francamente, si va meno rapidi. Però la priorità è questa, non ci sono alternative. Auspico l’apertura di tavole tra l’industria, le società energetiche e il governo per trovare
soluzioni utili e condivise.
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