Bibendum, la storia dell’omino Michelin
Bibendum (meglio noto come omino Michelin) è uno dei loghi più famosi del mondo. Il simbolo dell’azienda di pneumatici francese ha oltre 120 anni di vita: scopriamo insieme la sua storia.
Bibendum, la storia dell’omino Michelin
L’idea di quello che diventerà l’omino Michelin prende forma all’Esposizione Universale e Coloniale di Lione del 1894 quando Édouard Michelin – cofondatore dell’azienda di pneumatici che ancora oggi porta il suo nome – vede in una pila di gomme disposta in modo artistico una figura umana.
L’omino Michelin nasce ufficialmente nel 1898 grazie all’artista Marius Rossillon (conosciuto con il nome d’arte di O’Galop). Il nome Bibendum arriva dal manifesto “Nunc est Bibendum” (“Adesso bisogna bere“, citazione dell’Ode di Orazio I, 37), slogan usato per dire che lo pneumatico Michelin “beve” l’ostacolo.
L’evoluzione
Nel 1901 spuntano le gambe a Bibendum e agli inizi del XX secolo la figura dell’omino Michelin viene interpretata da altri grandi nomi del mondo della pubblicità come Hautot, Grand Aigle, Riz, Cousyn e René Vincent prima di essere uniformata negli anni ’20 (vengono fissate le forme e un numero preciso di pneumatici per la struttura del corpo).
Inizialmente Bibendum ha l’aspetto di un uomo facoltoso (monocolo, sigaro, anello con sigillo e gemelli: simboli dell’unica classe sociale che all’epoca poteva permettersi un’automobile) ma con il passare degli anni – in concomitanza con il calo dei prezzi delle vetture – diventa sempre più vicino al popolo.
Gli ultimi anni
Il 2000 è un anno importante per l’omino Michelin: Bibendum viene nominato miglior logo di tutti i tempi dal Financial Times e assume un design hi-tech in 3D, tornato 2D (in linea con il flat design) nel 2017.
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