Che cos’è e a cosa serve la dichiarazione di mancata circolazione?
La dichiarazione di circolazione è un documento che serve per mantenere la validità di un attestato di rischio, nel caso in cui non si rinnovi la polizza immediatamente alla sua scadenza, ovvero entro i 15 giorni di tolleranza previsti dalla legge in Italia. Vediamo tutto quello che c’è da sapere su questo particolare documento.
Dichiarazione di mancata circolazione: quando deve essere usata
Una volta passati i canonici 15 giorni di tolleranza dopo la scadenza della polizza Rc Auto, l’attestato di rischio continua comunque a conservare la sua validità. Ad una condizione però: una volta passato il periodo di tolleranza l’auto non deve essere stata usata, non deve circolare, oppure deve essere stata assicurata con una polizza temporanea.
Nel momento in cui si va a rinnovare il contratto di assicurazione, è sufficiente presentare la dichiarazione di mancata circolazione, per poter dimostrare appunto di non aver guidato la macchina nel periodo scoperto dall’Rc Auto, e si può tornare nuovamente ad essere in regola.
Dichiarazione di mancata circolazione: come compilarla
Presso la propria compagnia assicurativa oppure online è possibile trovare il modulo per la dichiarazione di non circolazione. Il documento deve essere compilato in tutte le sue parti, i dati anagrafici e la targa della vettura devono essere riportati con cura e in maniera chiara. È necessario spuntare la voce “ai sensi e per gli effetti degli articoli 1892 e 1893 del C.C. dichiaro di non aver circolato e di non aver causato sinistri nel periodo successivo alla data di scadenza del precedente contratto assicurativo”.
Auto senza assicurazione: cosa fare
Un veicolo senza copertura assicurativa non può chiaramente circolare. Forse non tutti sanno che non può nemmeno sostare in aree pubbliche e deve quindi necessariamente essere parcheggiato in uno spazio privato. Per chi non rispetta queste disposizioni di legge, scatta il sequestro del veicolo stesso e l’obbligo di pagamento di una sanzione minima di 841 euro.
Che cosa intendiamo per attestato di rischio
Serve fare un breve riepilogo su quello che è l’attestato di rischio, visto che la dichiarazione di mancata circolazione è strettamente correlata a questo documento. Si tratta dell’attestato che certifica quella che è la storia assicurativa del proprietario di un’auto negli ultimi 5 anni.
L’attestato di rischio è indispensabile per stipulare la polizza Rc Auto e oggi, dal 2015, è solo in formato digitale. Cosa contiene:
- i dati del veicolo;
- i dati dell’assicurato;
- la storia dell’assicurato, eventuali incidenti, la classe bonus malus.
Attenzione: il bonus-malus è il sistema su cui si basa l’Rc Auto in Italia, premia chi non provoca incidenti e penalizza chi li causa, e si riferisce all’attestato di rischio, una specie di pagella chiamata ‘tabella della sinistrosità pregressa’, su cui in passato veniva registrati tutti i sinistri degli ultimi cinque anni
Dal 2019 è stata invece estesa a 10 anni. Altra novità nata invece nel 2018 è quella che riguarda l’attestato di rischio dinamico che, grazie a un codice identificativo, permette il recupero di tutte le informazioni sui sinistri stradali non denunciati o denunciati troppo tardi, anche dopo più di un anno. Sinistri che quindi non comparivano nel vecchio attestato di rischio e che consentivano all’assicurato di eludere il sistema del bonus-malus nel caso in cui decidesse di cambiare compagnia (e quindi di pagare il premio Rc auto più basso del dovuto).
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