Si può guidare la moto con le scarpe aperte o con le ciabatte e infradito?
È arrivata la stagione estiva e uno dei quesiti che ogni anno attanaglia la mente di automobilisti e motociclisti riguarda la possibilità di guidare il proprio veicolo con le ciabatte o le infradito, comunque con calzature aperte. Il nostro Codice della Strada vieta questo comportamento? Vediamolo insieme una volta per tutte e concentriamoci questa volta sui piloti in sella alle due ruote, che in questo periodo partono per gli amati viaggi on the road.
Estate e ciabatte: è rischioso in moto?
Durante la stagione estiva, a causa delle temperature elevate, la maggior parte delle persone sostituisce le scarpe chiuse che si portano tutto l’anno con infradito, zoccoli, ciabatte e sandali. Il problema, come abbiamo accennato in apertura, sorge quando si deve guidare. Ogni anno la fatidica domanda: si può condurre un veicolo, e soprattutto la moto, se si indossano scarpe aperte o addirittura scalzi? In realtà si corrono dei rischi, questo non è difficile da immaginare, anzi. Le ciabatte possono scivolare via durante la guida, creando problemi e possibilità di sinistri stradali. E in caso di caduta? Manca qualsiasi tipo di protezione a piedi e caviglie. La legge italiana però vieta esplicitamente questo comportamento?
Secondo il Codice della Strada si può guidare la moto in infradito?
Non vi è alcuna legge in Italia che vieta esplicitamente l’utilizzo di ciabatte e ogni tipologia di calzature aperte alla guida. L’unica cosa che possiamo leggere sul Codice della Strada (art. 140) però è la seguente: “è necessario comportarsi in modo da non costituire pericolo o intralcio per la circolazione e in modo che sia in ogni caso salvaguardata la sicurezza stradale” e poi (art. 141 comma 2) “conservare il controllo del proprio veicolo ed essere in grado di compiere tutte le manovre necessarie in condizione di sicurezza” e che bisogna “avere la più ampia libertà di movimento per effettuare le manovre necessarie per la guida” (art. 169 comma 1) e, in moto, “avere libero uso delle braccia, delle mani e delle gambe” (art. 170 comma 1). Sul sito della Polizia di Stato si sottolinea che ogni conducente di un veicolo che circola su strada deve essere in grado di autodisciplinarsi nella scelta dell’abbigliamento e degli accessori per garantire un’efficace azione di guida con i piedi.
Cosa comporta quanto detto sinora? Questo significa che se un motociclista viene sorpreso in condizioni di scarsa sicurezza ad un controllo da parte delle Forze dell’Ordine (e quindi anche scalzo o in ciabatte), viene ritenuto responsabile di mettere rischio la circolazione stradale. Perciò il rischio è quello di prendere una multa per il mancato rispetto degli articoli del Codice della Strada che abbiamo appena citato. Chi guida ciclomotori o motocicli senza avere il libero uso delle gambe, piedi compresi, rischia una multa che va da un minimo di 83 euro fino a un massimo di 333 euro (con la possibilità di subire anche il fermo amministrativo del mezzo per 60 giorni).
Cosa succede con l’assicurazione a chi guida la moto con le ciabatte?
Questo comportamento errato (e potenzialmente pericoloso) potrebbe avere delle conseguenze anche con la propria compagnia assicurativa. Se il conducente della moto infatti provoca un incidente guidando senza scarpe o con le infradito, l’assicurazione ha la facoltà di decidere di non farsi carico del risarcimento, a causa dell’abbigliamento non adeguato del suo cliente. Chiaramente, perché sia possibile, la Polizia dovrebbe scrivere sul verbale che l’uso inappropriato delle calzature può aver causato il sinistro.
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