Come funziona il verbale elettronico?
La disciplina del verbale elettronico ha detto addio alle multe consegnate a mano dal postino, ovviamente solo per alcune categorie di utenti. In effetti, si tratta di una tipologia di consegna destinata ai soggetti, che siano persone fisiche o giuridiche, che hanno un indirizzo di posta elettronica certificata, la famosa Pec, presente nei pubblici elenchi. Questi utenti possono ricevere quindi la multa in formato digitale anziché cartaceo.
Lo ha previso un decreto del Ministero dell’Interno pubblicato in Gazzetta Ufficiale tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, che disciplina le “procedure per la notificazione dei verbali di accertamento delle violazioni del Codice della Strada tramite posta elettronica certificata”.
Come funziona la procedura di verbale elettronico?
Secondo il provvedimento, gli Organi di Polizia dovrebbero utilizzare l’eventuale indirizzo Pec del soggetto che ha commesso l’infrazione, nel caso in cui questo sia stato identificato. Altrimenti l’indirizzo Pec dell’obbligato in solido, per contestazione successiva (che è il proprietario del mezzo).
Per risalire alla Pec è possibile consultare l’Ini-Pec, l’Indice nazionale degli indirizzi Pec gestito dal Ministero dello Sviluppo Economico e sempre aggiornato.
Verbale elettronico: i termini di notifica
Anche in questo caso, i termini di notifica rimangono gli stessi previsti dal Codice della Strada per le multe cartacee a cui siamo abituati. Per la Polizia la notifica si compie nel momento in cui il sistema genera la ricevuta di accettazione della Pec, e invece per il destinatario i termini decorrono da quando viene generata la ricevuta di avvenuta consegna del verbale tramite posta elettronica certificata.
Dal giorno della notifica, a prescindere dal fatto che il destinatario legga la mail, decorrono i termini per il pagamento della multa:
- 5 giorni per pagare la sanzione scontata;
- 60 giorni per il pagamento della sanzione in misura ridotta per fare ricorso;
- 30 giorni per opporsi al Giudice di Pace;
- 60 giorni per presentare opposizione al Prefetto.
Il verbale elettronico annulla ogni spesa di notifica
Questo è uno degli effetti collaterali della notifica elettronica, ovvero l’azzeramento delle spese di notifica. Le amministrazioni in teoria possono far pagare al trasgressore che deve versare anche l’importo della multa solo le spese di accertamento, si intende quindi i costi che il comando sostiene per ricavare il nome dell’obbligato in solido dai pubblici registri (sono comunque pochi centesimi di euro).
Verbale elettronico o di carta: cosa succede senza la Pec?
Ovviamente se un soggetto non ha un indirizzo di posta elettronica certificata, allora continuano le procedure con i soliti verbali in carta. È ovvio che non cambia assolutamente niente per chi non ha la Pec, almeno fino a quando tutti noi cittadini non avremo un domicilio digitale, così come previsto dal Codice dell’amministrazione digitale (Cad). E in futuro probabilmente sarà così, ma al momento rimane tutto invariato. Chi non ha la Pec quindi continua a ricevere le multe (che si spera di non prendere mai) nelle modalità a cui siamo tutti abituati, e quindi attraverso il servizio di consegna di Poste Italiane o del corriere preposto.
Una cosa da sottolineare c’è, ci sono voluti otto anni per attivare questa procedura di verbale elettronico. Infatti tutto sarebbe possibile sin dal 2010, quando nel Codice di procedura civile venne inserito l’articolo 149 bis che cita che “la notificazione può eseguirsi a mezzo posta elettronica certificata all’indirizzo del destinatario risultante da pubblici elenchi”. Eppure tutto si svolge ‘solo’ dal 2018.
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