Ferrari si separa da FCA ed entra in Borsa (ma non tutta)
La Ferrari si separa da FCA ed entra in Borsa (non tutta, però): lo scorporo tra la Casa di Maranello e il gruppo italoamericano verrà completato nel 2015 attraverso l’offerta pubblica del 10% – a Wall Street e in un altro mercato non ancora comunicato – del capitale del brand emiliano e la distribuzione della rimanente partecipazione di Fiat/Chrysler agli azionisti della società di diritto olandese con domicilio fiscale nel Regno Unito.Questa decisione – recita il comunicato – arriva «nell’ambito di un piano per la realizzazione di una struttura di capitale appropriata a sostenere lo sviluppo di lungo termine del Gruppo». In poche parole grazie alla vendita di una parte del Cavallino il settimo gruppo automobilistico mondiale avrà a disposizione una discreta liquidità che consentirà di incrementare gli investimenti.«Sono felice di questo nuovo passo in avanti nella strategia di sviluppo di FCA. Insieme alla recente quotazione delle azioni di FCA sul NYSE, la separazione di Ferrari preserverà la rinomata tradizione italiana e la posizione unica del business di Ferrari consentendo agli azionisti di FCA di continuare a beneficiare del valore intrinseco di questo business», ha annunciato il presidente di FCA John Elkann.L’amministratore delegato del colosso italoamericano Sergio Marchionne ha invece dichiarato: «Dopo l’acquisizione della quota di minoranza in Chrysler all’inizio di quest’anno, la trasformazione di Fiat e Chrysler in FCA si è completata all’inizio di questo mese con il debutto al New York Stock Exchange. Con l’intento di rafforzare il Piano 2014-2018 e di massimizzare il valore dei nostri business per gli azionisti, è appropriato che noi perseguiamo percorsi separati per FCA e Ferrari». Marchionne ha aggiunto «Il Consiglio di Amministrazione sostiene la convinzione del management che quest’operazione rappresenti per FCA la scelta migliore per supportare il successo del Gruppo nel lungo termine e nel contempo rafforzare significativamente la struttura del capitale di FCA».
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