Segnaletica orizzontale o verticale: quale prevale?
Sulle nostre strade la segnaletica prevista dal Codice della Strada è divisa tra verticale e orizzontale. Vediamo quale prevale tra le due, in varie situazioni che si possono verificare.
La segnaletica orizzontale è quella disegnata sull’asfalto, a volte può essere discordante rispetto al cartello stradale a bordo strada, che fa parte invece della segnaletica verticale. Un esempio? Capita in situazioni di divieto di sosta, ma non solo. Come bisogna comportarsi? Vediamo cosa dice la legge in Italia.
Segnaletica verticale: di che cosa si tratta?
L’art. 39 del Codice della Strada indica come segnaletica verticale quella composta dai cartelli che vediamo sugli appositi supporti a lato strada, che si dividono in:
- segnali di prescrizione, che abbimo visto, rendono noti obblighi, divieti e limitazioni;
- segnali di pericolo, che avvisano della presenza di una condizione o situazione appunto pericolosa, imponendo a chi circola su strada di essere prudente;
- segnali di indicazione, danno informazioni utili o necessarie per la guida o per itinerari e località turistiche e altro.
All’art. 77 e seguenti sono indicati forme, dimensioni, colori e simboli dei segnali stradali verticali.
Segnaletica orizzontale: di che cosa si tratta
La segnaletica orizzontale (art. 40 del CdS) è quella che vediamo invece tracciata sul manto stradale, non sui cartelli. Il suo compito è quello di regolare la circolazione dei veicoli, fornire indicazioni utili o prescrizioni particolari per determinati comportamenti da seguire o ancora guidare gli utenti in situazioni specifiche.
Come è suddivisa la segnaletica orizzontale:
- strisce trasversali continue o discontinue;
- strisce longitudinali continue o discontinue;
- frecce direzionali;
- attraversamenti pedonali o ciclabili;
- strisce di delimitazione per sosta riservata o stalli di sosta;
- simboli e iscrizioni;
- strisce di delimitazione della fermata di bus o altri veicoli del trasporto pubblico di linea;
- isole di traffico o di presegnalamento di ostacoli entro la carreggiata;
- altri segnali stabiliti dal regolamento d’attuazione del Codice della Strada.
Lo stesso regolamento, all’art. 137 e successivi, stabilisce forme, dimensioni, colori simboli, caratteristiche e modalità di applicazione dei segnali stradali orizzontali.
Prevale la segnaletica orizzontale o la segnaletica verticale?
L’art. 38 comma 2 del Codice della Strada indica con chiarezza la gerarchia tra la segnaletica orizzontale e quella verticale; precisa quanto segue: “Le prescrizioni dei segnali verticali prevalgono su quelle dei segnali orizzontali”. Quindi non c’è alcun dubbio. Possiamo fare degli esempi semplici per semplificare la comprensione del concetto:
- se c’è solo segnaletica orizzontale e manca completamente quella verticale, allora la prima è ovviamente valida a tutti gli effetti. Capita infatti che la segnaletica orizzontale venga utilizzata esclusivamente per integrare quella verticale, ma per l’accertamento di una violazione basta che sia visibile un solo tipo di segnaletica, quindi verticale o orizzontale. Nel caso in cui manca la segnaletica verticale ma c’è quella orizzontale quindi comunque la prescrizione è operativa. È chiaro che vale anche il contrario, se c’è solo la segnaletica verticale prevale quella;
- se ci sono le strisce bianche a bordo strada per indicare una zona di parcheggio gratuita, ma all’inizio del marciapiede è stato posizionato il cartello con il parcometro che indica l’obbligo di pagamento, allora per evitare la multa bisogna rispettare la segnaletica verticale e pagare il parcheggio.
Le prescrizioni dei semafori prevalgono su quelle della segnaletica verticale e orizzontale che regolano la precedenza; la segnaletica che prevale su ogni tipologia è quella fornita dagli agenti di polizia stradale.
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