Dacia Spring: la prima elettrica low-cost
La Dacia Spring non è solo l’auto elettrica più economica in commercio (prezzi a partire da 19.900 euro) ma è anche l’unica vettura della Casa rumena acquistabile con gli incentivi: da 9.460 euro in caso di rottamazione.
Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la citycar low-cost esteuropea nell’allestimento Business rivolto al car sharing. Scopriamo insieme i suoi pregi e difetti.
Dacia Spring: autonomia, batteria e ricarica
Uno dei principali punti di forza della Dacia Spring è l’autonomia: grazie alla batteria da 27,4 kWh – coperta da una garanzia di 8 anni o 120.000 km – è possibile avere una percorrenza dichiarata di 230 km nel ciclo misto e di 305 km in quello urbano. Durante il nostro primo contatto la citycar elettrica low-cost rumena si è rivelata piuttosto efficiente ma non abbastanza per raggiungere quota 200 guidando in modo normale. Colpa delle prestazioni deludenti (argomento che affronteremo in modo approfondito più avanti) che obbligano spesso ad affondare completamente il piede sul pedale dell’acceleratore per avere una risposta adeguata da parte del motore. Volendo è possibile “castrare” ulteriormente il propulsore – incrementando così l’autonomia del 9% – adottando la modalità ECO ma consigliamo di effettuare questa mossa solo in città: la potenza passa da 44 a 31 CV e la velocità massima cala da 125 a 100 km/h.
La ricarica può essere effettuata con presa domestica da 220V, su presa Green’Up con cavo Flexicharger (modo 2, optional a 300 euro), su Wallbox da 7,4 kW con cavo modo 3 di serie o su colonnina in corrente continua da 30 kW: quest’ultima modalità (che permette di portare la batteria all’80% in meno di un’ora e al 100% in meno di un’ora e mezza) è però optional – 600 euro – solo sul più costoso allestimento Comfort Plus. Per quanto riguarda i tempi di “ricarica non rapida” ci vogliono meno di 5 ore con la Wallbox da 7,4 kW, meno di 8 ore e mezza con la Wallbox da 3,7 kW e meno di 14 ore attraverso una presa domestica da 2,3 kW.
Dacia Spring: motore e prestazioni
Tutte le auto elettriche attualmente in commercio nel nostro Paese possono essere considerate vetture – chi più, chi meno – scattanti. Tutte tranne la Dacia Spring. I 44 cavalli offerti dal motore sono davvero pochi – soprattutto se si considera che, escludendo la citycar rumena, le proposte meno potenti in listino (la Renault Twingo Electric e tutte le Smart) ne possono vantare 82 – e si sentono solo nelle primissime fasi dell’accelerazione. Superati i 50 km/h l’erogazione sembra quella di un propulsore aspirato a benzina poco “cavallato” e lo dimostrano i quasi 20 secondi (19,1 per la precisione) necessari per accelerare da 0 a 100 chilometri orari.
La Spring andrebbe usata solo in città: può raggiungere una velocità massima di 125 km/h ma già oltre quota 100 si avvertono alcune vibrazioni e oltretutto il telaio non è tra i più efficaci tra le curve. Più convincenti le sospensioni – brave a filtrare le sconnessioni dell’asfalto – e lo sterzo, leggero e dall’impostazione turistica ma adeguato alla tipologia di vettura.
Dacia Spring: spazio e finiture
La scelta di svelare la Dacia Spring dopo la nuova Sandero non è stata delle più azzeccate: qualche mese fa la Casa rumena aveva infatti dato ufficialmente l’addio alla filosofia “low-cost” con la riuscitissima terza generazione della sua piccola mentre ora sembra aver fatto due passi indietro rispetto al passato lanciando una citycar elettrica puntando solo sul prezzo basso.
Le finiture deludono: plastiche basic, assemblaggi imprecisi e una qualità percepita più vicina alla prima Sandero del 2007 che alla seconda serie del 2012. Si risparmiano oltre 3.000 euro rispetto a una Twingo Electric ma è impossibile non notare alcuni dettagli sotto tono come ad esempio il volante non regolabile posizionato troppo in basso, gli alzacristalli elettrici anteriori comandabili dalla consolle centrale e il singolo tergicristallo anteriore.
La Dacia Spring si riscatta però con lo spazio, decisamente migliore di quello della Twingo a batterie: quattro posti comodi con tanti centimetri a disposizione nella zona della testa, una posizione di seduta rialzata che consente di dominare il traffico e un bagagliaio ampio (270 litri che diventano 620 quando si abbatte il divano posteriore, purtroppo non sdoppiato).
Dacia Spring: il design
Lo stile della Dacia Spring – un po’ datato (deriva dalla Renault Kwid, segmento A destinata ai mercati in via di sviluppo svelata sei anni fa) – è contraddistinto da un frontale importante e da una coda con il lunotto posteriore bombato.
Dacia Spring: i prezzi e la dotazione
La Dacia Spring “base” – la Comfort – è l’auto elettrica più economica in commercio, costa 19.900 euro e ha una dotazione di serie che comprende:
- AEBS, ESP, ABS, EBD, BAS, E-CALL
- Limitatore di velocità
- Cerchio da 14″ Flexwheel
- Barre portatutto nere con inserti in grigio satinato
- Luci diurne a LED
- Luci posteriori con firma Dacia Y-Shape
- Clima manuale
- Specchietti retrovisori elettrici
- Radio DAB Bluetooth & USB
- Servizi connessi dall’applicazione MY Dacia: stato di carica, precondizionamento, geolocalizzazione, avvio e arresto della ricarica da App
- Chiusura centralizzata
- Chiusura delle porte automatica durante la guida
- Airbag conducente e passeggero
- Airbag laterali e a tendina
- Tergicristalli e luci automatiche
- Alzacristalli elettrici anteriori e posteriori
- Kit riparazione pneumatici
- Sbrinatore del lunotto posteriore
- Maniglie portiere in tinta carrozzeria
- Calandra cromata
- Batteria 27,4 kWh
- Caricabatterie AC/DC
- Cavo di ricarica Modo 3/Tipo 2
- Eco Mode
- Sistema di fissaggio Isofix del seggiolino per bambini per sedili posteriori
- Servosterzo elettrico
- Computer di bordo con schermo TFT 3,5″, distanza percorsa, autonomia, informazioni sulla batteria
Il nostro consiglio è quello di spendere 1.500 euro in più per il più ricco allestimento Comfort Plus, costa 21.400 euro e aggiunge:
- Stripping portiere laterali arancioni
- Specchietti laterali arancioni
- Barre portatutto nere con inserti arancioni
- Prese d’aria con inserti arancioni
- Inserti interni arancioni (contorno aeratori, console centrale Display, impunture sedili)
- Sistema di Navigazione con display touchscreen ULC 7″ con Bluetooth e smartphone replication & USB
- Sensori di parcheggio con retrocamera
- Ruota di scorta
- Vernice metallizzata
Nel nostro primo contatto abbiamo guidato la Dacia Spring Business, versione destinata al car sharing: vernice bianca o grigia chiara con inserti blu sulle barre da tetto, sensori di parcheggio posteriori con retrocamera, maniglie e retrovisori in plastica granulata nera, cerchi “Flexwheel” da 14″, sedili neri in TEP (similpelle resistente e poco sporchevole) con impunture blu, tappetini anteriori e posteriori, battitacco anteriori, soglia del bagagliaio e navigatore con smartphone replication.
Nel 2022 vedremo anche la variante commerciale Cargo omologata N1 senza sedili posteriori: volume di carico di 1.100 litri e una portata di 350 kg.
Dacia Spring: le novità in cinque punti
- L’auto elettrica meno cara in commercio
- La citycar elettrica con il bagagliaio più grande
- Oltre 200 km di autonomia nel ciclo misto
- L’unica Dacia acquistabile con gli incentivi
- La prima Dacia elettrica
Scheda tecnica
Lunghezza | 3,73 metri |
Larghezza | 1,58 metri |
Altezza | 1,52 metri |
Acc. 0-100 km/h | 19,1 s |
Capacità batteria | 27,4 kWh |
Caratteristiche motore | motore elettrico da 44 CV |
Autonomia | 230 km |
Dove l’abbiamo guidata
Nel nostro primo contatto abbiamo guidato la Dacia Spring in giro per Milano alternando tratti urbani e tangenziale. Durante il test è stato impossibile non paragonare la citycar elettrica low-cost rumena alla più raffinata Renault Twingo Electric provata alla fine dello scorso anno: i 38 cavalli di differenza si sentono (specialmente fuori città), così come l’assenza della frenata rigenerativa. La proposta della Régie è meno spaziosa e ha un’autonomia inferiore (190 km dichiarati anziché 230) ma il sovrapprezzo di 3.050 euro è a nostro avviso ampiamente giustificato se si considerano tutte le altre voci della pagella.
La Spring si guida come un’auto normale: in ripresa va “tirata” per avere un po’ di spunto e per rallentare in modo significativo bisogna necessariamente intervenire sul freno senza poter semplicemente rilasciare il pedale dell’acceleratore come sulle altre concorrenti a emissioni zero.
NON TUTTI SANNO CHE – Il circuito di Monza è l’autodromo permanente più antico d’Europa tra quelli ancora in uso.
Dove vorremmo guidarla
Avremmo voluto mettere alla prova la Dacia Spring protagonista del nostro primo contatto su un percorso in salita per valutare il comportamento del debole motore elettrico in condizioni di “sforzo”. Vorremmo inoltre un propulsore più potente e finiture più curate: due elementi che renderebbero davvero interessante l’ecologica “baby” rumena.
Le concorrenti
Fiat Nuova 500 Action | La versione base del “cinquino” elettrico ha un’autonomia inferiore rispetto alle varianti più costose: meno di 200 km. |
Renault Twingo Electric Zen | Agile in città ma più sfiziosa che spaziosa. 190 km di autonomia. |
Smart EQ fortwo Pure | La regina dei parcheggi è diventata solo elettrica: 2,74 metri di lunghezza, due posti secchi e un’autonomia scarsissima. |
Smart EQ forfour Pure | Più lunga della EQ fortwo e in grado di accogliere quattro passeggeri ma altrettanto deludente alla voce “autonomia”. |
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