Pietro Fittipaldi, nipote d’arte
Pietro Fittipaldi – nipote del grande Emerson (il più grande pilota di F1 degli anni ‘70) – ha riportato il Brasile nel Circus dopo tre anni di assenza grazie ai due GP corsi con la Haas nel Mondiale 2020.
Scopriamo insieme la storia del driver sudamericano, ultimo erede di una famiglia attivissima nel motorsport.
Pietro Fittipaldi: la biografia
Pietro Fittipaldi nasce il 25 giugno 1996 a Miami (USA) e inizia a correre con i kart già a otto anni negli Stati Uniti senza però ottenere risultati particolarmente rilevanti.
Le prime soddisfazioni e le monoposto
Pietro inizia a farsi notare a 15 anni nelle corse per stock car su ovali piccoli, nel 2013 passa alle monoposto e l’anno seguente conquista il titolo Formula Renault Protyre (una classe minore del campionato britannico di Formula Renault).
Nel 2015 passa alle più impegnative F3 ma ottiene i migliori risultati in altre categorie vincendo la serie indiana MRF Challenge Formula 2000 nel 2016 e il campionato World Series Formula V8 3.5 nel 2017.
Prima la delusione, poi la F1
Pietro Fittipaldi tenta nel 2018 l’avventura in IndyCar e l’anno successivo prova a cimentarsi nel DTM e nel campionato asiatico F3 senza però brillare.
La svolta arriva alla fine del 2020: chiamato dalla Haas per sostituire Romain Grosjean (vittima di un terribile incidente del GP del Bahrein), esordisce in Formula 1 con la scuderia statunitense nel Gran Premio di Sakhir con un 17° posto e chiude diciannovesimo il GP di Abu Dhabi. Risultati peggiori di quelli del compagno di squadra, il danese Kevin Magnussen.
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