Mazda MX, la storia
MX è una sigla importante per Mazda. Queste due lettere vengono assegnate dalla Casa giapponese solo a modelli innovativi e originali, vetture che rappresentano una sfida a creare e fornire nuovi valori senza essere limitate dalle convenzioni.
Di seguito troverete la storia completa di tutte le Mazda MX: auto di serie, da corsa e concept car che hanno saputo distinguersi in un panorama automotive spesso troppo omologato.
Mazda MX: l’evoluzione
Le prime concept | dal 1981 |
Mazda MX-6 prima generazione | 1987 |
Mazda MX-5 NA | 1989 |
Mazda MX-3 | 1991 |
Mazda MX-6 seconda generazione | 1991 |
La MX da corsa | 1992 |
Mazda MX-5 NB | 1998 |
Le concept del Terzo Millennio | dal 2001 |
Mazda MX-5 NC | 2005 |
Mazda MX-5 ND | 2015 |
Mazda MX-30 | 2020 |
Mazda MX: le prime concept (1981)
Negli anni ’80 del XX secolo Mazda usa la sigla MX per battezzare diverse concept dotate di contenuti tecnologici innovativi.
La prima Mazda MX di sempre è il prototipo MX-81 Aria del 1981: una berlina progettata da Bertone sulla base della 323 con un design esterno caratterizzato da gruppi ottici anteriori a scomparsa e da fanali posteriori montati in alto. Nell’abitacolo spiccano invece il volante rettangolare incassato, il cockpit a schermo TV e i sedili anteriori oscillanti.
La concept Mazda MX-02 del 1983 presenta fiancate pulite, grandi finestrini, specchietti retrovisori esterni svasati e copriruota posteriori aerodinamici. Per quanto riguarda le innovazioni sotto la pelle troviamo invece le ruote posteriori sterzanti e l’head-up display sul parabrezza.
Nel 1985 è la volta del terzo prototipo MX di Mazda, la MX-03: una sportiva Wankel a trazione integrale con tre rotori (potenza di 315 CV), quattro ruote sterzanti, un’aerodinamica curatissima (Cx di 0,25) e un’originale cloche da aereo al posto del volante.
Due anni più tardi tocca alla concept Mazda MX-04: motore Wankel anteriore, trazione posteriore e due set di pannelli di fibra di vetro rimovibili che permettono di trasformare la vettura (coupé con parte superiore interamente vetrata o roadster con fiancate aperte in stile buggy).
Mazda MX-6 prima generazione (1987)
In breve
Anno di debutto | 1987 |
Durata generazione | 5 anni |
Numero restyling | 0 |
La prima Mazda MX di serie – la prima generazione della MX-6 – vede la luce nel 1987 ma non viene commercializzata in Italia: una coupé a trazione anteriore con una gamma motori composta da unità da 1,8 a 2,2 litri.
Mazda MX-5 NA (1989)
In breve
Anno di debutto | 1989 |
Durata generazione | 8 anni |
Numero restyling | 0 |
Mentre l’industria automobilistica sta abbandonando le auto sportive economiche Mazda sfida le convenzioni e lancia nel 1989 una classica spider a trazione posteriore: un modello che diventerà la sportiva a due posti più venduta di sempre. La prima generazione della Mazda MX-5 (nota anche con la sigla NA) debutta con un motore 1.6 da 116 CV, affiancato nel 1994 da un 1.8 da 131 CV. L’anno seguente la potenza del 1.6 scende a 90 cavalli.
Mazda MX-3 (1991)
In breve
Anno di debutto | 1991 |
Durata | 7 anni |
Numero restyling | 0 |
La Mazda MX-3 – nata nel 1991 – è una coupé hatchback a trazione anteriore a quattro posti spinta da un piccolissimo motore V6 (1.8 da 133 CV). La potenza scende a quota 129 nel 1994, anno in cui questo propulsore viene affiancato da un più tradizionale 1.6 da 107 CV.
Mazda MX-6 seconda generazione (1991)
In breve
Anno di debutto | 1991 |
Durata generazione | 6 anni |
Numero restyling | 0 |
La seconda (nonché ultima) generazione della Mazda MX-6 si distingue dall’antenata per un design più sinuoso. I motori? Quattro cilindri e V6 da 2 a 2,5 litri.
La MX da corsa
Nel 1992 Mazda, dopo aver vinto la 24 Ore di Le Mans l’anno prima, si ritrova senza la possibilità di schierare una vettura dotata di motore rotativo (messo al bando dalla FIA). La Casa di Hiroshima per rimediare acquista una Jaguar XJR-14 (campionessa del mondo sportprototipi in carica) e un motore Judd 3.5 V10, li unisce e ribattezza la vettura Mazda MXR-01. Il mix non si rivela vincente: zero vittorie e un secondo posto alla 500 km di Silverstone ottenuto dal brasiliano Maurizio Sandro Sala e dal britannico Johnny Herbert come miglior risultato.
Mazda MX-5 NB (1998)
In breve
Anno di debutto | 1998 |
Durata generazione | 7 anni |
Numero restyling | 1 |
La seconda generazione della Mazda MX-5 (nota anche come NB) vede la luce nel 1998: leggermente più grande dell’antenata e con fari anteriori tradizionali al posto di quelli a scomparsa, ha una gamma motori composta da un 1.6 da 110 CV e da un 1.8 da 140 CV. In occasione del restyling del 2001 (nuovi gruppi ottici, paraurti ridisegnato con fendinebbia inediti, sedili modificati, consolle centrale rivista e interventi al tunnel, al volante e alla strumentazione) la potenza dell’unità più grintosa sale fino a 146 CV.
Le concept del Terzo Millennio
Agli inizi del Terzo Millennio Mazda torna a usare la sigla MX per battezzare alcune concept che anticipano le forme di diversi modelli di serie. Nel 2001 nasce la MX-Sport Tourer (monovolume con porte freestyle e linee sinuose) mentre l’anno seguente è la volta della MX-Sport Runabout (“mamma” della Mazda2).
Il prototipo MX-Sportif del 2003 è un’anticipazione della Mazda3 e l’anno successivo debuttano la MX-Flexa con porte posteriori scorrevoli (da cui vedrà la luce la Mazda5) e la MX-Microsport (una concept di hatchback destinata agli USA). La svolta arriva però con la MX-Crossport del 2005: una SUV ispirata alla RX-8 con passaruota scolpiti, fari sottili e linee di cintura audaci. Un design che verrà usato come base da tutte le crossover del marchio nipponico della seconda metà degli anni ’00 del XXI secolo.
Mazda MX-5 NC (2005)
In breve
Anno di debutto | 2005 |
Durata generazione | 10 anni |
Numero restyling | 2 |
La terza generazione della Mazda MX-5 (chiamata anche NC) viene svelata nel 2005 e rappresenta una rivoluzione stilistica rispetto al passato. Più grande fuori e dentro (e anche più pesante), può vantare una gamma motori composta da un 1.8 da 126 CV e da un 2.0 da 160 CV. Nel 2006 esordisce l’inedita variante Roadster Coupé con tetto apribile rigido in metallo mentre due anni più tardi è la volta di un restyling che porta interni più curati e un frontale più incisivo. Risale al 2013 il secondo lifting, più leggero del primo.
Mazda MX-5 ND (2015)
In breve
Anno di debutto | 2015 |
Durata | in corso |
Numero restyling | 1 |
La quarta generazione della Mazda MX-5 (sigla ND) – quella attualmente in commercio – nasce nel 2015 e può essere considerata un “ritorno al passato”: dimensioni compatte e peso ridotto. Il tutto vestito con linee spigolose che nascondono una gamma motori composta da un 1.5 da 131 CV e un 2.0 da 160 CV. Nel 2017 arriva la variante RF con tetto apribile rigido in metallo mentre l’anno successivo è la volta di un Model Year che porta propulsori più potenti – 1.5 da 132 CV e 2.0 da 184 CV – e lievi cambiamenti estetici.
Mazda MX-30 (2020)
In breve
Anno di debutto | 2020 |
Durata | in corso |
Numero restyling | 0 |
La MX-30 del 2020 – la prima Mazda elettrica della storia – è una SUV compatta a emissioni zero spinta da un motore da 145 CV e dotata di una piccola batteria da 35,5 kWh che permette di percorrere solo 200 km con un “pieno” di energia. La crossover giapponese si riscatta con un design originale (niente montante centrale e piccole portiere posteriori con apertura controvento) e con un abitacolo curatissimo realizzato con materiali ecocompatibili: fibre ottenute con bottiglie di plastica riciclata utilizzate per i rivestimenti delle porte, tessuti per i sedili con fino al 20% di filo riciclato, similpelle prodotta con acqua anziché con solventi organici e sughero proveniente dalla produzione di tappi per bottiglie impiegato nella consolle centrale e sulle impugnature delle porte.
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