Assicurazione auto a chilometri: come funziona
Non sempre è necessario sottoscrivere una RC Auto che offra la coperta 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. Chi è abituato a recarsi a lavoro con i mezzi pubblici e utilizza l’auto solo nel fine settimana, può prendere in considerazione anche l’assicurazione auto a chilometri. Come lascia intuire anche il nome, si tratta di una copertura assicurativa “a consumo”, pensata per l’appunto per chi non copre grandi distanze.
Insomma, a una prima occhiata potrebbe sembrare una soluzione economica ed efficace, una validissima alternativa alla “solita” RC Auto cui siamo abituati. Ma è davvero così? Scopriamolo insieme.
Come funziona l’assicurazione auto a chilometri
Prima di tutto va chiarito che l’assicurazione chilometrica, a dispetto di quanto si potrebbe pensare, non è legata al numero di chilometri esatti che si percorrono durante un anno. O meglio, non strettamente. Le compagnie assicurative stabiliscono delle fasce chilometriche di percorrenza e a ogni fascia corrisponde un diverso premio da pagare.
Solitamente, la “fascia base” è stabilita attorno ai 5 mila chilometri. Rispettando questa soglia, si riesce anche a risparmiare il 40-50% rispetto al premio di una RC Auto “normale”. Se, però, si prevede che nel corso dei 12 mesi si percorrano più di 5.000 chilometri è possibile scegliere anche fasce chilometriche più “capienti”.
Per calcolare i chilometri percorsi, le compagnie assicuratrici installano a bordo del veicolo una scatola nera. Questo dispositivo, dotato di GPS, è deputato alla registrazione di diversi dati e parametri dell’automobile. Alla fine del periodo assicurativo, la scatola nera invierà i dati al “cervellone elettronico” della compagnia assicurativa, che potrà così calcolare i chilometri percorsi e verificare che l’assicurato sia rimasto nei limiti della fascia di percorrenza scelta.
Assicurazione auto chilometrica: conviene?
La convenienza delle assicurazioni auto a consumo è legata ovviamente al numero di chilometri che si percorrono in un anno. Quindi, prima di pensare di attivare una RC Auto chilometrica si dovrà fare una stima dei chilometri che si percorreranno nel corso dei 12 mesi successivi. Se si è abbastanza abitudinari, sarà sufficiente leggere sul tachimetro dell’automobile i chilometri percorsi, dividere la cifra per gli anni di vita del veicolo e tirare le somme. Una valutazione alternativa può essere invece fatta grazie a Google Maps, sfruttando lo strumento di calcolo delle distanze tra due località.
Con questi dati alla mano sarà possibile calcolare se l’assicurazione auto chilometrica conviene o meno. Secondo diverse stime, se si supera la fascia di percorrenza dei 10 mila chilometri l’assicurazione a consumo non è più conveniente ed è consigliabile valutare una RC Auto “normale”.
L’assicurazione a consumo, dunque, conviene realmente solo a chi percorre pochissimi chilometri ogni anno. Se si resta al di sotto dei 5.000 chilometri, come detto, si può risparmiare anche la metà di un normale premio assicurativo. Se si sconfina nelle fasce di percorrenza superiori, gli sconti saranno di gran lunga inferiori.
Superamento dei chilometri previsti dall’assicurazione
La più grande preoccupazione quando si sottoscrive una polizza assicurativa di questo genere è ovviamente legata ai chilometri percorsi e cosa succede nel caso in cui si sfori la soglia prescelta e si finisca nella fascia di percorrenza superiore. Come è semplice immaginare, in casi come questi ci sarà una penale da pagare e sarà legata ai chilometri extra percorsi. Il costo supplementare chilometrico è indicato nel contratto: controllate tra le note e fate sempre molta attenzione a non esagerare.
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