Giorgetto Giugiaro, il più grande car designer della storia
Il più grande car designer della storia? Giorgetto Giugiaro senza ombra di dubbio. Lo stilista piemontese ha realizzato autentici capolavori su quattro ruote e a differenza di molti blasonati colleghi non si è limitato a farlo nel segmento delle sportive (più facili da disegnare rispetto alle auto “normali”).
Scopriamo insieme la storia di Giorgetto Giugiaro: il ragazzo prodigio del design automobilistico diventato leggenda.
Giorgetto Giugiaro: la biografia
Giorgetto Giugiaro nasce il 7 agosto 1938 a Garessio, in provincia di Cuneo, da una famiglia di artisti. A soli 14 anni si trasferisce a Torino per studiare (arte di giorno e disegno tecnico la sera) e tre anni più tardi, dopo aver mostrato al direttore tecnico della Fiat Dante Giacosa dei lavori di fine anno scolastico, viene assunto dalla Casa piemontese.
Giorgetto è un giovane ambizioso ma in un’azienda grande come la Fiat è impossibile fare carriera rapidamente: nel 1959 lascia quindi il colosso piemontese per ricoprire il ruolo di responsabile dello stile presso la carrozzeria Bertone.
Gli anni in Bertone
Nei cinque anni trascorsi alla Bertone il giovane Giugiaro realizza sportive caratterizzate da linee moderne, eleganti e pulite: nel 1960 vede la luce l’Alfa Romeo 2000 Sprint, nel 1962 tocca all’Alfa Romeo 2600 Sprint e alla Simca Coupé 1000 mentre l’anno successivo è la volta della Iso Grifo.
Gli ultimi due progetti portano sul cofano il marchio Fiat: la 850 Spider del 1965 e la Dino Coupé del 1967.
Gli anni in Ghia
Nel 1965 Giorgetto Giugiaro diventa direttore del centro stile Ghia e sviluppa progetti che anticipano le tendenze di design degli anni ‘70. Qualche esempio? Le coupé De Tomaso Mangusta e Maserati Ghibli e l’ammiraglia Iso Rivolta Fidia (primo lavoro importante di Giugiaro su un’auto dotata di porte posteriori), tutte mostrate nel 1967.
La Italdesign
Giorgetto si mette in proprio a soli 29 anni e crea la Ital Styling, società che diventerà nel 1968 la Italdesign (fondata insieme ad Aldo Mantovani). Un’azienda innovativa con un approccio globale all’automotive: non solo carrozzeria, non solo design ma progetti completi di ingegnerizzazione.
I primi lavori per Italdesign arrivano grazie all’Alfa Romeo (l’Alfasud del 1971 può essere considerata la prima delle tante auto “tradizionali” realizzate dallo stilista di Garessio) e alla Maserati con la Bora (1971) e la Merak (1972).
Le auto “normali”
Negli anni ‘70 molte Case automobilistiche si rivolgono alla Italdesign e a Giorgetto Giugiaro: sua è la prima Volkswagen Passat del 1973.
La collaborazione con la Casa di Wolfsburg prosegue nel 1974 con due modelli di successo che cambiano le sorti dell’azienda tedesca (in quel momento in crisi): la Scirocco e, soprattutto, la Golf. Nello stesso anno Giorgetto Giugiaro disegna l’Alfa Romeo Alfetta GT, una sintesi di emozione e ragione (praticità) che racchiude le due anime stilistiche del designer piemontese.
La Hyundai Pony del 1975 contribuisce a far conoscere nel mondo la Casa coreana mentre l’anno seguente vengono svelate l’Alfa Romeo Alfasud Sprint, la spigolosissima Lotus Esprit e l’originale Suzuki Cervo con le feritoie laterali posteriori riprese dall’attuale Ignis.
Sempre più in alto
I lavori di Giorgetto Giugiaro sono sempre più richiesti e nel 1978 (anno del lancio della seconda serie dell’Audi 80) Italdesign si occupa di assemblare – oltre che di disegnare – la BMW M1.
Risalgono invece al 1979 la Lancia Delta (Auto dell’Anno 1980 nonché regina dei rally), la terza generazione della Maserati Quattroporte e la Volkswagen Jetta.
Fiat e non solo
La collaborazione tra Italdesign e il Gruppo Fiat iniziata nella metà degli anni ‘70 con la Lancia Delta prosegue per tutta la prima metà degli anni ‘80 con modelli che contribuiscono ad aumentare le vendite del colosso torinese: la mitica Fiat Panda del 1980, la Lancia Prisma del 1982, la Fiat Uno del 1983, la Lancia Thema del 1984 e la Fiat Croma del 1985.
Un periodo ricco di soddisfazioni per Giorgetto Giugiaro: nel 1980 si cimenta con i camion (Scania Serie 2), nel 1981 disegna la DeLorean (resa celebre qualche anno dopo dalla saga cinematografica di Ritorno al futuro) e nello stesso anno scorpora le attività di design industriale non legate all’auto. Nasce Giugiaro Design. Due anni più tardi realizza un nuovo formato di pasta per la Voiello (le Marille) e nel 1984 disegna la Saab 9000 e la Seat Ibiza.
Nella seconda metà degli anni ‘80 Giorgetto Giugiaro inizia a collaborare con la Renault (sue la 21 del 1986 e la 19 del 1988) e nel 1987 disegna il famosissimo telefono Sirio della SIP.
Gli anni ‘90
Giugiaro inizia a proporre forme tondeggianti già nel 1991 con la Lexus GS anticipando l’evoluzione del car design nell’ultimo decennio del XX secolo e nello stesso anno progetta il camion Iveco Eurocargo.
Due anni dopo vedono la luce la Fiat Punto (Auto dell’Anno 1995), la seconda serie del Fiat Ducato e il treno (Pendolino) ETR 460 mentre risale al 1996 il debutto del noto autobus Iveco CityClass.
Nel 1997 inizia una lunga e fruttuosa collaborazione tra Italdesign e la Casa coreana Daewoo. Il modello più celebre frutto di questo accordo – la citycar Matiz del 1998 – ha uno stile simile a quello della concept Italdesign Lucciola presentata al Salone di Ginevra 1993: una vettura proposta inizialmente alla Fiat per rimpiazzare la Cinquecento ma bocciata dai vertici della Casa torinese per via degli elevati costi di produzione. I coreani approvano invece il progetto, aggiungendo le porte posteriori per incrementare la praticità.
Sempre nel 1998 Giorgetto Giugiaro disegna la Maserati 3200 GT e l’anno successivo viene nominato Car designer del secolo e Cavaliere del lavoro.
Il XXI secolo
Il terzo millennio per Italdesign e Giorgetto Giugiaro si apre con la presentazione di due capolavori di stile su quattro ruote: la Maserati Coupé (restyling della 3200 GT con una zona posteriore meno originale ma più equilibrata) e la variante scoperta Spyder.
Una collaborazione con il Gruppo Fiat che continua per tutta la prima parte degli anni Duemila con il restyling dell’Alfa Romeo 156 nel 2003, un poker di novità nel 2005 (Alfa Romeo Brera e Fiat Grande Punto, Croma e Sedici) e l’Alfa Romeo 159 del 2006.
Volkswagen e GFG Style
Nel 2010 Giorgetto Giugiaro cede il 90,1% della Italdesign al gruppo Volkswagen e nello stesso anno vede la luce la sua ultima auto di serie importante: la terza serie della Ssangyong Korando.
Il designer piemontese cede il resto del pacchetto azionario alla multinazionale di Wolfsburg nel 2015, anno in cui fonda insieme al figlio Fabrizio una nuova società: la GFG Style.
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