Bollo auto in base alle emissioni: cosa bisogna sapere
L’odiata tassa sul possesso dei veicoli a motore potrebbe essere collegata all’inquinamento atmosferico; in che modo? La proposta è quella di associare il pagamento del bollo auto alle emissioni dei veicoli. Questo potrebbe essere un ottimo incentivo all’acquisto di auto elettriche o comunque poco inquinanti, il rischio però è quello di far pagare molto di più a tanti italiani, e non soltanto a chi ha auto vecchie. La novità deriva da una proposta di modifica di tutta la normativa sul bollo auto, che al momento non è ancora stata trasformata in una vera e propria proposta di Legge da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze.
I legislatori vorrebbero varare una norma di questo tipo perché spinti dalla volontà di ridurre l’inquinamento, a causa delle infinite problematiche ambientali che sta causando. La riforma cambierebbe il modo con cui viene calcolato il tributo e pagato dai contribuenti. Si passerebbe dal pagamento in base alla potenza dell’auto a quello basato sul tasso di inquinamento che il veicolo produce.
Bollo auto: come si calcola oggi
Il bollo auto è la tassa sul possesso del veicolo, che deve essere pagata ogni anno da ogni automobilista alla propria Regione di residenza. Ogni Regione è libera di stabilire un regolamento specifico per il pagamento di questo tributo, che varia per quanto riguarda ad esempio esenzioni, sconti, riduzioni, ma che non cambia invece per le modalità di calcolo. Oggi l’importo del bollo auto viene calcolato in base alla potenza del veicolo espressa in kW (o cavalli).
L’ecobonus del Governo Conte è un primo esempio del collegamento della tassa di possesso del veicolo con la riduzione dei danni all’ambiente derivanti dall’inquinamento. L’agevolazione spetta a coloro che acquistano una nuova auto elettrica, ibrida o ad emissioni ridotte.
Bollo auto: gli effetti del protocollo Aria Pulita
Il motto della nuova proposta è “Più inquini più paghi”. Chiaramente le famiglie più colpite sarebbero quelle con meno possibilità economiche, che non possono ancora permettersi di comprare un’auto nuova, sostituendo quella vecchia e più inquinante. Infatti, la conseguenza di questa nuova possibile norma è che sarà richiesto ai contribuenti di pagare una somma più alta per il bollo auto, in base all’impatto del proprio veicolo in termini di emissioni inquinanti nell’ambiente. Il cosiddetto “Protocollo Aria Pulita” prevede proprio la riforma del bollo auto. Tra gli Stati Membri UE l’Italia è uno dei più colpiti da infrazioni ai regolamenti europei e oltretutto, per quanto riguarda i regolamenti a favore della salvaguardia dell’ambiente, è tra i Paesi meno virtuosi.
Bollo auto in base alle emissioni inquinanti: a cosa fare attenzione
Il bollo auto pagato in base alle emissioni di CO2 di ogni veicolo è una sorta di estensione dell’ecobonus già attivo in Italia. La differenza però sta nel fatto che l’agevolazione (bonus) va a favore di chi compra un’auto nuova, il nuovo bollo invece colpisce chiunque possieda già un veicolo.
La tassa sul possesso di un autoveicolo basata sulle emissioni di CO2 quindi interesserà tutti, non soltanto le persone e le famiglie che possiedono vetture molto datate. Secondo alcune analisi eseguite dalla Emissions Analytics, azienda inglese che si occupa appunto di ricerca, sono tanti i veicoli che circolano ancora in Italia, ma che continuano ad essere molto dannosi dal punto di vista delle emissioni di CO2 e quindi dell’impatto ambientale, vetture molto diffuse e nemmeno tutte così datate come periodo di costruzione. Quando e se questa proposta normativa passerà alla conversione in Legge dello Stato, allora probabilmente purtroppo molti di noi pagheranno una somma di denaro più alta per il bollo auto.
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