Autovelox, a quale distanza deve essere il cartello di avviso

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Di recente la Cassazione ha risposto ad un importante quesito che tutti gli automobilisti si pongono, ovvero quali sono la distanza minima e massima che devono esserci tra il cartello con l’avviso di controllo elettronico della velocità e l’autovelox stesso. Infatti spesso, quando viaggiamo e vediamo il segnale con l’avviso che riporta “controllo elettronico della velocità” non sappiamo se sia davvero presente l’autovelox, se sia attivo, a quale distanza, se vi sia anche la Polizia a controllare. Vediamo quindi cosa ha deciso la Corte in merito.

La distanza massima tra cartello di avviso e autovelox

Si tratta di una questione molto importante, il cartello infatti serve a permettere agli automobilisti di adeguare la propria velocità di andatura ai limiti imposti, senza frenare bruscamente per evitare di prendere la multa, mettendo a rischio la propria sicurezza e quella degli altri utenti della strada. Dall’altra parte questa distanza tra il cartello di avviso e l’autovelox evita che ci si possa sentire sicuri una volta superato un certo numero di chilometri e si possa continuare eventualmente a spingere sull’acceleratore.

Chiaramente lo scopo della Pubblica Amministrazione non è quello di ingannare gli automobilisti per incassare denaro, quindi l’operato della stessa deve essere assolutamente chiaro e trasparente e i cittadini devono sapere se e quando vengono sottoposti a controllo. Per questo motivo la Cassazione ha appunto definito quale distanza deve esserci tra l’autovelox e il cartello.

Il limite massimo è di 4 km, quindi una volta superata la segnaletica, ogni conducente può aspettarsi di trovare l’autovelox anche a 3,99 km. Non è una cosa da niente, anzi è un lasso di spazio ampio, soprattutto per chi procede piano; a volte si rischia addirittura di dimenticarsi di aver visto il cartello di avviso della presenza di autovelox. Per quanto riguarda la validità delle multe quindi, sono legittime tutte quelle “scattate” da autovelox che si trovano a meno di 4 chilometri dal cartello che ne segnala la presenza su strada, altrimenti sono nulle.

La distanza minima tra il cartello di avviso e l’autovelox

La Cassazione ha ribadito che non esiste una vera e propria distanza minima tra segnaletica e autovelox, tra i due deve esserci un anticipo ragionevole, che possa dare il tempo a tutti coloro che si trovano al volante di regolare la velocità di andatura senza inchiodare o frenare bruscamente, col rischio di provocare incidenti. Infatti il cartello di avviso serve a questo, e non a farla passare liscia ai furbetti che spingono col piede sull’acceleratore. In ogni caso, la Legge non prescrive quindi un numero di chilometri, una distanza minima fissa, che deve essere valutata ogni volta in base alla situazione, alla strada e alla sua percorrenza. Chiaramente tanto più veloce si può viaggiare, tanto maggiore deve essere la distanza stessa. La decisione della Cassazione cita quanto segue: “I segnali stradali e i dispositivi di segnalazione luminosi devono essere installati con adeguato anticipo rispetto al luogo ove viene effettuato il rilevamento della velocità, e in modo da garantirne il tempestivo avvistamento, in relazione alla velocità locale predominante”.

Anche in questo caso potrebbe succedere che la multa sia nulla, quando il dispositivo per il controllo elettronico della velocità (autovelox) si trova praticamente a distanza immediata dal segnale di avviso, tanto da non dare la possibilità agli automobilisti di rallentare in modo graduale. Ai fini della validità della multa, inoltre, il verbale, tra le varie informazioni, dovrebbe contenere anche quella sulla presenza del cartello di segnalazione di autovelox, secondo quanto definisce la sentenza.

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