Autovelox, quando e come contestare la multa
Prendere una multa è uno dei momenti peggiori per un automobilista, ma non rispettare le disposizioni del Codice della Strada ovviamente pone in essere questo rischio per chiunque si metta alla guida di un veicolo. Chiaramente la rabbia è tanta, ma è bene ragionare sul motivo della multa e anche sulla possibilità di contestarla. Vediamo come capire quando è possibile contestare una multa e i passaggi da seguire per farlo.
Contestare una multa, come e quando si può fare
Ricevere una multa significa pagare obbligatoriamente una sanzione pecuniaria e a volte anche delle sanzioni accessorie, come la decurtazione dei punti dalla patente, la sospensione o revoca della stessa. La multa deve essere pagata entro e non oltre 5 giorni dalla notifica, se si vuole beneficiare della riduzione del 30%, oppure entro 60 giorni. Per capire come fare ricorso bisogna leggere il verbale con attenzione per riuscire a rilevare eventuali vizi di forma, potrebbero esserci errori nella targa o nell’indicazione del modello del veicolo, in questo caso si può chiedere l’annullamento della multa. Se invece il verbale è illeggibile, redatto da un agente esterno rispetto al territorio di competenza o ancora è incompleto, allora è necessario fare ricorso presso il Giudice di Pace o il Prefetto, rispettando i limiti di tempo imposti dal Codice della Strada.
Multa con autovelox, come fare la contestazione
Una delle sanzioni più frequenti è quella che accerta di aver superato i limiti di velocità massimi consentiti in quel tratto di strada specifico, in cui viene appunto rilevata l’infrazione. L’autovelox è lo strumento che fotografa la targa delle auto che passano a velocità sostenuta, superando quella consentita, e che permette poi di inviare la multa direttamente al proprietario della vettura. Nel caso in cui si voglia contestare la multa con autovelox, è importante seguire questi passaggi. La prima differenza da fare è tra autovelox fisso e mobile, scoprendo quindi quale tipologia di sistema ha rilevato la velocità, nel momento in cui è stata scattata la foto.
Se il dispositivo era fisso, allora c’è da tenere presente che questa tipologia di autovelox può essere posizionato solo su alcune tipologie di strade e soprattutto deve sempre essere segnalato preventivamente. Per quanto riguarda invece gli strumenti mobili, deve esserci comunque una segnaletica che indica la presenza della pattuglia che rileva la velocità, posizionata a 80 metri su strade urbane e 150 metri su extraurbane secondarie o urbane ad alto scorrimento.
C’è anche un altro modo per riuscire a contestare una multa presa con autovelox per eccesso di velocità, sarebbe quello di leggere gli estremi di omologazione e di taratura periodica dell’apparecchiatura sul verbale. Purtroppo spesso accade che la Giurisprudenza non ritenga però valido quest’ultimo sistema di contestazione e quindi che il ricorso non venga accolto.
Come contestare una multa che è già stata pagata
Può capitare di vedersi recapitare una multa a casa che però è già stata pagata in passato, c’è solo un modo per dimostrarlo. Bisogna portare la copia della ricevuta del pagamento presso l’ente che ha erogato la nuova sanzione, proponendo istanza di annullamento.
Come contestare una multa al Prefetto o al Giudice di Pace
Se si contesta una multa al Prefetto, non bisogna pagare marche da bollo o contributi unificati e non c’è bisogno dell’assistenza di un avvocato. Viene solo inviato l’atto all’organo accertatore o al Prefetto, che procedono col controllo formale. È fondamentale rispettare il termine di 60 giorni dalla notifica della multa, entro il quale inviare il ricorso via PEC o raccomandata A/R. Entro 210 giorni dalla spedizione il Prefetto deve dare risposta, entro 180 giorni se è l’ente accertatore a ricevere il ricorso e a dover decidere. Se il Prefetto non si esprime allora vale il principio del silenzio assenso, quindi il ricorso è accolto.
Al Giudice di Pace deve essere presentato ricorso entro 30 giorni dalla notifica, personalmente presso la cancelleria degli uffici del Giudice di Pace o con l’assistenza di un avvocato. Si devono pagare le spese legali e anche la marca da bollo di 27 euro e il contributo unificato di 43 euro. Il Giudice di Pace può dichiarare inammissibile il ricorso, rigettarlo, convalidare la multa con ordinanza, o annullare in tutto o in parte la multa se accoglie l’opposizione del ricorrente.
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