BMW X5, la storia del design

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La BMW X5 non è stata solo la prima SUV di sempre della Casa bavarese ma anche una delle prime Sport Utility “premium” in assoluto.

Scopriamo insieme la storia del design della BMW X5: l’evoluzione stilistica delle quattro serie della grande SUV tedesca.

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BMW X5 prima generazione (1999)

La prima generazione della BMW X5 – nota anche come E53 – vede la luce nel 1999 e presenta un design razionale (di Chris Bangle) caratterizzato da un portellone posteriore diviso in due parti: lunotto apribile e sezione inferiore a ribaltina.

Il restyling del 2003 porta qualche lieve modifica alla calandra e ai gruppi ottici.

BMW X5 seconda generazione (2007)

Auto che vince non si cambia: la seconda generazione (E70) della BMW X5 del 2007 ha uno stile che riprende quello della vecchia serie. Due le novità rilevanti: le dimensioni esterne maggiorate (per ospitare la terza fila di sedili) e il portellone sempre in due parti ma con una zona più ampia che si apre verso l’alto.

Nel 2010 – in occasione del lifting – arriva qualche leggero cambiamento alle prese d’aria e ai fendinebbia.

BMW X5 terza generazione (2013)

Anche la terza generazione della BMW X5 del 2013 (nome in codice F15) rievoca le forme del passato ma con due tocchi di stile da non sottovalutare: i gruppi ottici anteriori che arrivano a toccare la mascherina e le prese d’aria all’altezza del parafango anteriore ispirate a quelle della serie 4.

BMW X5 quarta generazione (2018)

La quarta generazione della BMW X5 – sigla G05 – vede la luce nel 2018 e rappresenta un passo indietro – stilisticamente parlando – rispetto all’antenata. La coda perde i caratteristici gruppi ottici a L presenti sulle tre serie precedenti mentre il frontale è occupato da un gigantesco doppio rene (scelta di design adottata recentemente dalla Casa bavarese).

L’articolo BMW X5, la storia del design proviene da Icon Wheels.

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