Cisitalia 303 DF (1951): la 202 dei poveri
La Cisitalia 303 DF è considerata la 202 dei poveri: esteticamente somigliava alla mitica “cugina” esposta al MoMA di New York ma sotto la pelle era molto più tradizionale. Oggi le quotazioni di questa rarissima sportiva torinese – prodotta dal 1951 al 1953 in circa 30 esemplari nelle versioni coupé e cabriolet – sono inferiori a 70.000 euro anche se quattro anni fa un esemplare è stato battuto all’asta a 75.000 euro.
Cisitalia 303 DF (1951): le caratteristiche principali
La 303 DF (acronimo di Derivata Fiat) nasce nel 1951 con l’obiettivo di risollevare la Cisitalia: la Casa torinese, all’epoca in amministrazione controllata, ha bisogno di una sportiva più economica da costruire rispetto alla 202.
La carrozzeria – realizzata dagli Stabilimenti Farina – è molto simile a quella della leggendaria Berlinetta svelata quattro anni prima (linea di cintura più alta, calandra senza listelli verticali e ruote a raggi rimpiazzate da cerchi pieni) mentre la meccanica presenta molti più elementi in comune con la Fiat 1100 E.
Cisitalia 303 DF (1951): la tecnica
Il telaio della Cisitalia 303 DF del 1951 è praticamente identico a quello della Fiat 1100 E: traverse e longheroni con sospensioni anteriori a ruote indipendenti e posteriori ad assale rigido.
Il motore è lo stesso 1.1 – sempre della 1100 E – già visto sulla 202 ma meno potente: 52 CV. Abbinato a un cambio manuale a quattro marce, consente alla sportiva torinese di raggiungere una velocità massima di 140 km/h (135 per la cabriolet).
Cisitalia 303 DF (1951): le quotazioni
Nel 2015 una Cisitalia 303 DF coupé è stata venduta a un’asta a poco meno di 75.000 euro. Le cabriolet sono invece introvabili.
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