Alpine, la storia

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La Alpine ha vissuto due vite: la prima (dal 1955 al 1995) è stata caratterizzata da sportive di serie leggere e potenti e da vittorie di prestigio nel motorsport (il primo Mondiale rally di sempre e una 24 Ore di Le Mans, giusto per citare i successi più importanti) mentre la seconda – iniziata da soli due anni – punta ad essere altrettanto ricca di soddisfazioni.

Scopriamo insieme la storia della Alpine e del suo stretto legame con Renault.

Alpine: la storia

La Alpine viene fondata nel 1955 grazie a Jean Rédélé, un giovane concessionario Renault di Dieppe noto nella zona per i suoi successi come pilota e – soprattutto – per le elaborazioni dei modelli della Régie.

Il nome Alpine è un omaggio al risultato più importante ottenuto in gara da Jean: il secondo posto assoluto al Rallye International des Alpes valido per il campionato europeo.

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A106 e A108

La A106 – la prima Alpine della storia – vede la luce nel 1955: base tecnica derivata dalla Renault 4CV, carrozzeria in vetroresina, un motore 750 quattro cilindri da 22, 30 o 44 CV e – tra gli optional – un innovativo (per l’epoca) cambio manuale a cinque marce.

Tre anni più tardi nasce l’erede A108 – tre motori in gamma (845 da 37 CV, 904 da 53 CV e 1.0 da 70 CV) – ma la vera svolta arriverà nel decennio successivo.

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La Alpine A110

La Alpine più famosa di sempre – la A110 – nasce nel 1961 e inizia ad essere commercializzata ufficialmente nel 1963: nata per rimpiazzare la A108, si distingue per un design più sportivo (opera del nostro Giovanni Michelotti) ma soprattutto per la base tecnica completamente rinnovata, derivata dalla Renault 8. Il motore al lancio è un 1.1 con potenze che arrivano a sfiorare i 100 CV.

Nel 1965 Renault acquista una quota della Alpine e due anni più tardi debuttano sulla A110 le unità 1.3 (potenze fino a 110 CV). Il 1969 – anno di esordio del motore 1.6 (potenze fino a 148 CV) e del radiatore spostato nella parte anteriore – viene inaugurato lo stabilimento di Dieppe.

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Le prime vittorie nei rally

Nel 1970 le Alpine A110 iniziano a vincere rally importanti con l’aiuto di piloti francesi: Jean-Claude Andruet si laurea campione europeo, Jean-Luc Thérier trionfa a Sanremo mentre Bernard Darniche sale sul gradino più alto del podio del Tour de Corse.

Ancora più soddisfacente il 1971. La Alpine si aggiudica infatti il Campionato Internazionale Costruttori (antesignano del WRC) con cinque vittorie: quattro con lo svedese Ove Andersson (Monte Carlo, Sanremo, Austria e Acropoli) e una con Darniche alla Coppa delle Alpi. Nello stesso anno viene svelata l’erede della A110: la A310. Dotata di un motore 1.6 da 126 CV, non conquista il pubblico a causa delle prestazioni deludenti.

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Il primo WRC della storia

Renault entra in possesso della Alpine nel 1972 e introduce sulla A110 un motore 1.8 da 175 CV destinato esclusivamente alle corse.

Grazie a questo propulsore la coupé transalpina si aggiudica il primo Mondiale rally di sempre con sei vittorie, tutte ottenute da driver d’Oltralpe: tre con Thérier (Portogallo, Acropoli e Sanremo) e un successo a testa per Andruet (Monte Carlo), Darniche (Marocco) e Jean-Pierre Nicolas (Tour de Corse).

Tre anni più tardi la A310 viene sottoposta a un restyling e guadagna un propulsore più potente (un 2.7 V6 da 150 CV).

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Credits: 1978 – 24 heures du Mans

La 24 Ore di Le Mans 1978

Nel 1978 Jean Rédélé va in pensione e ottiene dalla Renault la garanzia di conservare i posti di lavoro dei dipendenti Alpine per 15 anni.

Nello stesso anno arriva il trionfo tutto francese alla 24 Ore di Le Mans: vettura (Renault-Alpine A442B), piloti (Jean-Pierre Jaussaud e Didier Pironi) e pneumatici (Michelin) tutti transalpini.

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Il declino

Gli anni ’80 e ’90 sono poveri di soddisfazioni per Alpine, poco attiva nel motorsport e con modelli di serie – la GTA del 1985 e la A610 del 1991 – che faticano a conquistare clienti.

Nel 1995 Alpine termina ufficialmente la produzione.

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La rinascita

Nel 2012 Renault annuncia il ritorno del marchio Alpine e dà il via a una partnership con Caterham per lo sviluppo del brand. La Casa britannica abbandona il progetto due anni più tardi e la Régie prosegue da sola.

Nel 2015 per celebrare i 60 anni di Alpine vengono svelate due concept, la A110-50 e la Celebration, mentre l’anno seguente – in concomitanza con il lancio del prototipo Vision (molto simile a quella che sarà la seconda serie della A110) – tornano le vittorie sportive grazie alla A460, una Oreca 05 (dotata di un motore 4.5 V8 Nissan) rimarchiata. Il team Signatech Alpine si aggiudica il trofeo dedicato ai costruttori LMP2 del Mondiale endurance WEC mentre l’equipaggio composto dal francese Nicolas Lapierre, dallo statunitense Gustavo Menezes e dal monegasco Stéphane Richelmi porta a casa la coppa destinata ai piloti.

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La nuova A110 e le due Le Mans

La nuova Alpine A110 esordisce nel 2017. La seconda serie della sportiva francese presenta forme che ricordano quelle dell’antenata ma offre contenuti tecnici moderni: telaio e carrozzeria quasi interamente in alluminio e un motore 1.8 turbo da 252 CV (portato a 292 CV per la variante “cattiva” S mostrata nel 2019).

Per quanto riguarda le vittorie sportive segnaliamo le due 24 Ore di Le Mans consecutive (nella classe LMP2) conquistate nel 2018 e nel 2019 dalla Alpine A470 (una Oreca 07 rimarchiata con un motore 4.2 V8 Gibson) guidata da due francesi (Lapierre e Pierre Thiriet) e dal brasiliano André Negrão.

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