Spider e cabrio d’epoca
Mercedes-Benz SSKL 27/240/300 PS sports car (W 06 model series), 1931.
Le cabriolet e le spider non sono più di moda come un tempo ma restano le auto d’epoca più apprezzate.
Le “scoperte” di qualsiasi tipo si svalutano poco e possono rappresentare una forma di investimento.
Di seguito troverete dieci spider e cabrio d’epoca per tutti i gusti e (quasi) tutte le tasche: modelli tedeschi, britannici e francesi con quotazioni comprese tra 3.000 euro e 4 milioni di euro. Scopriamole insieme.
Spider e cabrio d’epoca
AC Cobra 289 (1963)
Il segreto del successo della AC Cobra 289? Il “matrimonio” tra un leggero telaio britannico e un possente motore statunitense (in questo caso un 4.7 V8 Ford).
Le quotazioni sfiorano gli 800.000 euro.
BMW 328 (1936)
Un capolavoro di design (la prima BMW progettata in galleria del vento) e una dominatrice nelle corse a cavallo tra gli anni ’30 e ’40 (RAC Rally del 1939 e Mille Miglia del 1940 le sue vittorie più importanti).
La 328 – prodotta fino al 1940 e con quotazioni di 900.000 euro – ospita sotto il cofano un motore 2.0 a sei cilindri da 80 CV: una potenza non eccessiva, abbinata a un corpo vettura leggero.
Citroën DS Cabriolet (1960)
La Citroën DS Cabriolet – prodotta fino al 1971 – è stata una delle “scoperte” più esclusive degli anni ’60.
Tecnologia, stile ed eleganza: tutto racchiuso in un’unica auto. Il motore al lancio è un 1.9 da 83 CV, rimpiazzato nel 1965 da un 2.2 da 109 CV (139 per la variante a iniezione introdotta nel 1969). Per portarsela a casa ci vogliono più di 100.000 euro.
Jaguar XK120 (1948)
La prima serie della Jaguar XK120 era – al momento del lancio – l’auto di serie più veloce del mondo: 120 miglia orarie (ecco spiegato il motivo del nome) che equivalgono a 193 km/h.
La variante più esclusiva – quotazioni di 300.000 euro – è quella con buona parte della carrozzeria (portiere, cofano anteriore e cofano posteriore) realizzata in alluminio. Motore 3.4 a sei cilindri in linea da 160 CV e nessuna maniglia: per aprire le porte bisogna spostare una linguetta posizionata vicino ai finestrini.
Jaguar E-Type Roadster (1961)
La variante scoperta dell’auto di Diabolik, considerata da Enzo Ferrari la vettura più bella di sempre. Telaio monoscocca, sospensioni a quattro ruote indipendenti e un motore 3.8 a sei cilindri in linea da 265 CV.
I primi esemplari della Jaguar E-Type Roadster – quelli prodotti fino al 1962 e noti come “flat floor” per via del pavimento piatto (piuttosto scomodo per il guidatore) – sono quelli che valgono di più: quasi 150.000 euro.
Mercedes SSKL (1929)
La Mercedes SSKL è una vera e propria auto da corsa: l’ultima evoluzione della SSK – prodotta fino al 1933 in pochissimi esemplari e con quotazioni da capogiro (quasi 4 milioni di euro) – è entrata nella storia per essere stata la prima auto straniera capace di vincere la Mille Miglia.
Alleggerita di 170 kg rispetto alla SSK grazie a fori praticati sui longheroni, ospita sotto il cofano un motore 7.1 a sei cilindri in linea da 300 CV.
Porsche 911 (964) Speedster Turbo Look (1993)
Due posti secchi, trazione posteriore e un motore 3.6 a sei cilindri contrapposti da 250 CV: sono queste le caratteristiche principali della Porsche 911 (964) Speedster del 1993.
Gli esemplari dotati del pacchetto estetico Turbo Look (optional) più simili nell’estetica alla Turbo sono meno di 20: ecco spiegate le quotazioni alte (350.000 euro).
Rolls-Royce Silver Ghost (1907)
In un panorama automobilistico come quello di inizio Novecento costituito fondamentalmente da carrozze dotate di un motore fragile la Rolls-Royce Silver Ghost si presentava con un raffinato propulsore a sei cilindri in linea (7 litri, 7,4 dal 1910) silenzioso, elastico e – soprattutto – molto affidabile.
Un pezzo di storia del motorismo britannico caratterizzato da quotazioni che sfiorano il mezzo milione di euro.
Volkswagen Maggiolino Cabriolet Hebmüller (1949)
La prima variante scoperta del Maggiolino – realizzata da Hebmüller e contraddistinta da linee filanti e da un abitacolo in grado di accogliere comodamente solo due persone – non ha molto in comune esteticamente con quelle più note realizzate da Karmann.
Un modello molto raro – circa 700 esemplari prodotti e quotazioni che si avvicinano ai 60.000 euro – a causa dell’incendio che nel luglio del 1949 distrusse lo stabilimento del carrozziere tedesco e che portò solo tre anni dopo al fallimento dell’azienda. Il motore è il famosissimo 1.1 a quattro cilindri contrapposti da 25 CV utilizzato dalla Casa di Wolfsburg anche sui mezzi militari Schwimmwagen e Kübelwagen (nonché sui primi Bulli).
Volkswagen Golf III Cabrio (1993)
La Volkswagen Golf III Cabrio oggi vale poco – 3.000 euro – ma è destinata a rivalutarsi per numerose ragioni: è la variante scoperta della prima Golf capace di conquistare il premio di Auto dell’Anno nonché – secondo noi – l’ultima vera Golf scoperta (la IV non è altro che un profondo restyling e la VI del 2011, priva del mitico roll-bar a vista, non ha mai avuto lo stesso fascino e per questo motivo è sparita presto dalle scene).
Quattro i motori a benzina tra cui scegliere (ci sarebbe anche diesel, alimentazione poco apprezzata nel mondo delle storiche): due 1.8 da 75 e 90 CV, un 1.6 da 101 CV e un 2.0 da 116 CV.
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