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Bmw 320d: pioggia, neve, ghiaccio, se la gioca in sicurezza

Correva l’anno 1975 e sul mercato italiano si affacciava, timidamente, una nuova BMW, la prima generazione della serie 3. Piaceva alla borghesia per il frontale grintoso e infiammava le discussioni nei bar, soprattutto quelli tra le Alpi e gli Appennini.Già, perché la 320i non era il massimo per affrontare salite e tornanti, non solo quando nevicava. Bastava la pioggia per mettere in crisi la sua trazione posteriore. Così, quelli dell’Alfetta- Giulietta, i canzonatori più arguti, inventarono dei veri miti metropolitani: c’era chi giurava di aver visto serie 3 con sacchetti di cemento nel baule per equilibrare la vettura o addirittura si raccontava di imprenditori della Val Trompia che avevano rivestito il fondo del baule in piombo. Nel tempo, la serie 3 ha trovato il suo equilibrio e, in Baviera, hanno pure pensato di offrire la trazione integrale per rassicurare persino i più scettici.Oggi l’ultima generazione della serie 3 viene offerta anche in variante XDrive, con tutte e quattro le ruote che scaricano la coppia sull’asfalto, come per la 320d del nostro test. Una berlina che, con le scarpe giuste, non teme i fondi più impegnativi. Con quattro gomme termiche (quelle con il flake sul fianco) si aggrappa a neve e ghiaccio senza scomporsi. Un’auto sicura sia per la trazione 4×4 sia per l’elettronica di gestione, molto attenta a mantenere ben controllati assetto e reazioni della coda.I vantaggi in questi frangenti sono evidenti. Ma sull’asciutto? Qualche rinuncia? Tranquilli, i tedeschi sono meticolosi. L’efficienza della trazione è tale che consumi (17 km/l rilevati) e prestazioni (0-100 km/h in 8,1 sec) ne risentono poco, tanto che chi è al volante non nota differenze. Quanto alla dinamica su asciutto, solo forzando il ritmo con mestiere e malizia (doti che spesso non pervadono il guidatore di tutti i giorni) si nota un po’ di sottosterzo in più in fase di inserimento. Se si perde qualcosa in reattività nel cercare il punto di corda, si recupera tantissimo in uscita, quando si apre il gas e l’auto lavora bene dietro portando la vettura fuori dalla curva più in fretta. Per il resto è la “solita” BMW, ben costruita e molto solida.Lo sterzo è preciso, l’automatico a otto rapporti è rapido (2.319 euro) e i freni sono rassicuranti, sempre e nella miglior tradizione della Casa. Tutto perfetto. Beh, quasi, perché c’è sempre l’ostacolo del prezzo. Questa vettura costa 42.902 euro. Una cifra importante in questi tempi di incertezza. Però la dotazione è buona.

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