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Fiat Punto, la storia della piccola torinese
La Fiat Punto, la piccola più venduta in Italia, è diventata maggiorenne. La nuova generazione è stata infatti presentata in occasione dei 18 anni di carriera e arriverà sul mercato nel 2012. Ha uno stile più riuscito della Evo e più legato alla Grande Punto e ha una gamma motori che comprende cinque unità a benzina (1.2 da 69 CV, 1.4 da 77, 105 e 135 CV e l’inedito 0.9 da 85 CV), un 1.4 da 77 CV a GPL e a metano e quattro turbodiesel Mjt (1.3 da 75, 85 e 95 CV e un 1.6 da 120 CV).La "segmento B" torinese ha attraversato quasi vent’anni di storia ottenendo numerosi successi di critica e pubblico: scopriamo insieme la sua evoluzione.Prima Generazione (1993)La sostituta della mitica Uno viene presentata al Salone di Francoforte del 1993 e diventa Auto dell’Anno nel 1995. Ha un design firmato Giugiaro e possiede contenuti tecnici di buon livello. Ha una gamma motori da 1,1 a 1,7 litri da 54 a 136 CV e tante versioni interessanti: la Sporting (prima con un 1.6 da 88 CV, poi con un 1.2 da 85 CV), la GT (1.4 turbo da 136 CV), la 6Speed con cambio a sei marce e la Selecta, con una trasmissione automatica CVT.Nel 1994 arriva la Cabriolet, realizzata da Bertone e dotata di una capote elettrica in tela, mentre nel 1997 è la volta di un leggero restyling (nuove tinte e interni più eleganti).Seconda generazione (1999)Viene presentata nel 1999, in occasione del centenario della Casa torinese: è la prima piccola a conquistare quattro stelle nei crash test Euro NCAP e la prima a montare un propulsore turbodiesel common rail. Sul cofano ha un inedito logo Fiat circolare blu mentre sotto accoglie motori da 1,2 a 1,9 litri.Seconda generazione: il restyling (2003)Nel 2003 la Punto si presenta con una nuovo frontale, caratterizzato dalla mascherina inedita e dai fendinebbia separati dai gruppi ottici anteriori. La gamma motori si arricchisce di due unità – un 1.4 a benzina da 95 CV e un 1.3 turbodiesel da 69 CV – e debuttano le versioni Natural Power a metano e il sistema Multijet per i propulsori a gasolio.Nonostante l’arrivo della Grande Punto nel 2005 rimane in commercio per altri cinque anni: nel 2007 cambia nome in Punto Classic e si presenta con una nuova mascherina argentata e il logo Fiat rosso, nel 2009 tocca alla versione a GPL.Grande Punto (2005)Una delle piccole più belle della storia (non a caso l’ha disegnata Giugiaro), la prima a superare i quattro metri di lunghezza: presentata al Salone di Francoforte del 2005 ha un frontale ispirato nientepopodimeno che alle Maserati e un pianale condiviso con la Opel Corsa.Motori da 1,2 a 1,9 litri da 65 CV a 180 CV, varianti a GPL e a metano e una sportivissima Abarth con un 1.4 da 155 CV e diversi kit di elaborazione che possono portare la potenza fino a 180 CV. È ancora oggi in listino, nonostante la presenza della Punto Evo.Punto Evo (2009)Anche lei, come la maggior parte delle sue antenate, viene presentata al Salone di Francoforte, quello del 2009. Si tratta di un profondo restyling, poco apprezzato, della Grande Punto: ha un frontale molto elaborato e gruppi ottici posteriori a LED.La gamma motori – che accoglie versioni a GPL e a metano – comprende unità da 1,2 a 1,6 litri da 65 a 165 CV. La più potente, la Abarth, viene mostrata al Salone di Ginevra del 2010.
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Fiat: ultima riunione degli azionisti in Italia
Gli azionisti Fiat si riuniscono per l’ultima volta in Italia. Si è aperta oggi, al Lingotto di Torino, l’ultima assemblea, per la delibera in materia di bilancio per il 2013, in territorio italiano.In futuro, infatti, dopo lo spostamento della sede legale, le riunioni avverranno in Olanda.A partecipare, oggi, la compagine azionaria, rimasta immutata (come ci tiene a precisare il presidente Elkann):Exor (30,06%), Baillie Gifford (2,64%) e Vanguard International Growth Fund (2,26%)insieme agli altri investitori istituzionali Ue (17,1%) ed extra Ue (21,80%.) Fiat Spa , ricordiamo, detiene azioni proprie pari al 2,76%. Già a partire dal 6 maggio prossimo, poi, il piano industriale di FCA (Fiat Chrysler Automobiles) sarà presentato direttamente a Detroit.2013 positivoRispetto al 2013 John Elkann ha dichiarato che ci sono “buone notizie”. “ Il 2013 è stato ricco di soddisfazioni per la Fiat. Le perdite in Europa si sono ridotte e lo sviluppo dei marchi Premium sta dando risultati positivi molto concreti. Basta pensare alle Maserati, prodotte in Italia a Grugliasco, in un o stabilimento che era morto mentre oggi da’ lavoro a 2.200 persone”.E il presidente ha poi aggiunto “Nell’America del Sud vendiamo più auto che in Europa e nonostante le difficoltà ricaviamo grandi successi, come dimostrano i lanci del nuovi modelli, tra cui la nuova Uno.Con FCA abbiamo finalmente la possibilità di giocare una partita vera. Ed il 6 maggio a Detroit vi racconteremo quello che FCA farà nei prossimi anni. Oggi per la prima volta abbiamo prospettive diverse, non dobbiamo più giocare una partita per la sopravvivenza, in fondo alla classifica, senza sapere se ci sarà un domani.L’anno scorso abbiamo ricordato mio nonno, nel decimo anniversario della sua scomparsa. Quest’anno vorrei ricordare mio zio, Umberto Agnelli, che dieci anni fa, a maggio, ci lasciava. Lo ricordo pensando ad Andrea che è qui e che abbraccio insieme a tutta la famiglia" .Fiat e Chrysler manterranno la propria identitàÈ poi intervenuto anche l’Amministratore Delegato Sergio Marchionne puntualizzando la svolta definitiva avvenuta dopo l’integrazione di Chrysler: “Adesso non esistono più ostacoli alla piena integrazione di Chrysler, è il coronamento di un grande progetto industriale avviato nel 2009".E rispetto alla separazione dei due marchi ha poi precisato:"Sarei un ingenuo se non sapessi che ci sono aspetti emotivi non solo qui in Italia ma anche al di là dell’Oceano legati alla storia secolare dei due gruppi Fiat quest’anno compirà 115 anni, Chrysler 90 il prossimo. Può nascere la sensazione che si perda qualcosa, ma la nostra forza deriva proprio dall’unione di queste due realtà, ognuna conserverà la propria identità e metterà a disposizione dell’altra i propri punti di forza".Per quanto riguarda, infine, gli obiettivi fissati per il 2014, Il gruppo Fiat prevede di consegnare 4,5-4,6 milioni di vetture (contro i 4,35 milioni nel 2013). L’utile della gestione ordinaria per il prossimo anno è fissato a 3,6-4 miliardi, l’utile netto a 0,6-0,8.
Dalla Dino alla Barchetta, la storia delle sportive Fiat a motore anteriore
Da quasi dieci anni la Fiat non produce più auto sportive: in tempi di crisi la Casa torinese ha preferito concentrarsi su modelli più profittevoli lasciando all’Alfa Romeo il compito di creare vetture in grado di fare battere forte il cuore degli appassionati. Oggi ci concentreremo sulla storia delle coupé e delle spider a motore anteriore realizzate a partire dagli anni ’60: veicoli brillanti e, spesso, alla portata di molte tasche.Fiat Dino (1966)La Fiat Dino nasce in seguito ad una partnership con la Ferrari: il Cavallino ha bisogno di omologare un motore V6 da destinare alle monoposto 166 di F2 e l’unico modo che ha è quello di farlo montare da una vettura prodotta in almeno 500 esemplari.La prima a debuttare è la Spider nel 1966: disegnata da Pininfarina e dotata di trazione posteriore, monta un propulsore 2.0 V6 da 160 CV. L’anno seguente, a Torino, viene invece svelata la Coupé firmata Bertone: il passo più lungo, il peso più elevato e le dimensioni esterne più ingombranti (4,51 metri contro i 4,11 della variante scoperta) contribuiscono a migliorare la tenuta di strada.Nel 1969 arrivano le prime modifiche alla Fiat Dino: la cilindrata del motore viene portata a 2,4 litri (potenza salita fino a quota 180 CV) e il retrotreno a ponte rigido viene rimpiazzato dalle più moderne ruote indipendenti. Esteticamente, invece, i cambiamenti più rilevanti riguardano il frontale (con la mascherina nera opaca) e la plancia rivista.Fiat 124 Sport Spider (1966)La Fiat 124 Sport Spider – presentata ufficialmente al Salone di Torino del 1966 – è realizzata sullo stesso pianale (accorciato) della berlina. Dotata di un motore 1.4 da 90 CV, è una scoperta 2+2 disegnata e prodotta da Pininfarina.Nel 1970 il propulsore viene portato a 1,6 litri e la potenza sale fino a quota 110 CV. Tre anni più tardi, in concomitanza con la riduzione di cavalli del 1.6 (106 CV) e il lancio di un 1.8 da 118 CV, viene svelata la versione Rally: la variante di serie – realizzata in soli 900 esemplari e caratterizzata dal tetto rigido – monta un 1.8 da 128 CV mentre quella da gara (con potenze comprese tra 190 e 215 CV) si aggiudica due campionati europei rally nel 1972 (con Raffaele Pinto) e nel 1975 (con Maurizio Verini).La 124 Sport Spider – che nel 1979 riceve un nuovo motore 2.0 – viene venduta con il brand Fiat fino al 1982. Dal 1983 al 1985 viene invece commercializzata con i nomi Pininfarina Spidereuropa e Spideramerica.Fiat 124 Coupé (1967)La Fiat 124 Coupé viene svelata al Salone di Ginevra del 1967, un anno dopo la Sport Spider. La prima generazione – denominata AC e disegnata da Felice Mario Boano del Centro stile della Casa torinese – monta un motore 1.4 da 90 CV abbinato ad un cambio a quattro marce (quinto rapporto optional).La seconda serie – conosciuta con la sigla BC – debutta al Salone di Torino del 1969. Esteticamente si distingue dall’antenata per il frontale più simile a quello della Dino e per i gruppi ottici posteriori più voluminosi. Tecnicamente le modifiche riguardano invece l’arrivo di un propulsore 1.6 da 110 CV, che affianca l’unità 1.4.L’ultima generazione della Fiat 124 Coupé – la CC – viene lanciata nel 1972. Il frontale è meno “pulito” rispetto a prima e nella coda spiccano i gruppi ottici verticali. Il 1.6 da 110 CV (l’unico motore previsto al debutto) viene presto rimpiazzato da un’unità leggermente calata alle voci “cilindrata” e “potenza” (108 CV). Si aggiunge anche un 1.8 da 118 CV.Fiat Coupé (1993)A poco più di dieci anni di distanza dall’addio al listino della 124 Sport Spider la Fiat rientra ufficialmente nel segmento delle sportive con la Coupé del 1993. Realizzata sullo stesso pianale della compatta Tipo a trazione anteriore e disegnata da Chris Bangle (esterni) e Pininfarina (interni), debutta al Salone di Bruxelles con due motori 2.0: aspirato da 139 CV e turbo da 190 CV.Nel 1996 si aggiunge alla gamma propulsori un 1.8 da 131 CV e pochi mesi dopo arrivano due 2.0 a cinque cilindri da 147 e 220 CV che rimpiazzano i vecchi due litri. Nel 1999 è invece la volta di un altro 2.0, questa volta da 154 CV.Fiat Barchetta (1994)La Fiat Barchetta – ultima spider prodotta dal marchio piemontese – vede la luce nel 1994. Disegnata da Andreas Zapatinas e costruita sulla base accorciata della prima generazione della piccola Punto, monta un motore 1.8 da 130 CV. Il restyling del 2003 porta numerose modifiche al frontale e alla coda.
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