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Ferrari 458 MCC Edition by DMC
DMC continua il suo affinamento della 458 Italia di Casa Ferrari.Dopo l’ultima “Monte Carlo” di un mese fa, il preparatore tedesco ritorna sulla granturismo italiana, questa volta con un lavoro chiaramente ispirato all’ultima “458 Speciale” svelata al Salone di Francoforte 2013.Il tuning è solamente estetico, sotto il cofano (posteriore) rimane infatti incastonato il V8 da 570 CV, “così come mamma Ferrari l’ha fatto”, senza modifiche (325 km/h di velocità massima e 0-100 in tre secondi).Fuori, però, la Ferrari 458 MCC Edition sfoggia una carrozzeria in fibra di carbonio con paraurti aggressivi, le inconfondibili minigonne laterali che la percorrono per intero e una tinta dominata dalla doppia colorazione bianco/nero.E per un tocco ancora più esclusivo, DMC offre ai proprietari della Ferrari 458 Italia anche la possibilità di montare cerchi da 21 pollici all’anteriore e da 22 al posteriore, sospensioni sportive e molle degli ammortizzatori corte.
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Ferrari, la storia della Casa di Maranello
La Ferrari è, senza ombra di dubbio, il simbolo del “made in Italy” nel mondo: nessun altro brand nostrano è in grado di esprimere così bene i valori – stile, qualità e raffinatezza – che caratterizzano i prodotti di lusso realizzati nel nostro Paese.Di seguito troverete la storia della Casa di Maranello (qui quella relativa alla F1): uno dei pochi marchi ancora capaci di regalare emozioni ai propri clienti (e non solo).Ferrari: la storiaLa storia della Ferrari come Casa automobilistica inizia ufficialmente nel 1947 con il lancio della 125 Sport, prima auto da gara a fregiarsi del marchio del Cavallino: dotata di un motore 1.5 V12 da 118 CV, offre prestazioni entusiasmanti ma è difficile da domare. Al Salone di Parigi del 1949 viene invece svelato il primo modello di serie, la 166 Inter, che monta un 2.0 V12 da 110 CV.I primi successi sportivi ottenuti alla fine degli anni Quaranta – due Mille Miglia e due Targa Florio con Clemente Biondetti e la 24 Ore di Le Mans del 1949 con lo statunitense Luigi Chinetti e il britannico Peter Mitchell-Thomson – permettono alla Casa di Maranello, fin dai suoi esordi, di farsi conoscere in tutto il mondo.Gli anni CinquantaNegli anni Cinquanta la Ferrari conquista una marea di vittorie: 6 Mille Miglia, 5 Mondiali Sportprototipi, 4 Mondiali F1 Piloti (Alberto Ascari nel 1952 e nel 1953, l’argentino Juan Manuel Fangio nel 1956 e il britannico Mike Hawthorn nel 1958), tre 12 Ore di Sebring, due 24 Ore di Le Mans (1954 con l’argentino José Froilán González e il francese Maurice Trintignant, 1958 con il belga Olivier Gendebien e lo statunitense Phil Hill), 2 edizioni della Carrera Panamericana (1951 con Chinetti e Piero Taruffi, 1954 con Umberto Maglioli) e una Targa Florio.L’azienda emiliana resta focalizzata più sulle corse che sulla produzione di serie anche se la nascita, nel 1951, della Carrozzeria Scaglietti permette al Cavallino di avere uno stabilimento dedicato esclusivamente alla realizzazione delle scocche e dei telai. Tra i modelli degni di nota di questo periodo segnaliamo la 250 California del 1957, dotata di un propulsore 3.0 V12 con potenze comprese tra 240 e 280 CV.Gli anni SessantaLa Ferrari si espande negli anni Sessanta: si trasforma in una società per azioni nel 1960, realizza la mitica 250 GTO nel 1962 (motore 3.0 V12 da 300 CV) ma continua a focalizzarsi principalmente sulle corse. Tra il 1960 e il 1965 conquista tutte le edizioni del Mondiale Sportprototipi, della 24 Ore di Le Mans e della 12 Ore di Sebring e porta a casa anche quattro Mondiali F1 (due Piloti – nel 1961 e nel 1964 – con Hill e il britannico John Surtees), tre Targa Florio e due Daytona.Nella seconda metà del decennio la Casa di Maranello inizia ad avere bisogno di soldi per continuare a primeggiare nelle corse e per progettare modelli di serie: la Ford chiede di poter rilevare metà del pacchetto azionario ma Enzo rifiuta per conservare l’italianità del marchio e sigla un accordo simile, nel 1969, con la Fiat. Le uniche due vittorie rilevanti di quel periodo arrivano nel 1967, con il trionfo nel Mondiale Sportprototipi e la conquista della 24 Ore di Daytona con il neozelandese Chris Amon e Lorenzo Bandini. Per quanto riguarda le vetture rivolte al pubblico è impossibile non citare la “piccola” Dino 206 GT del 1967 (motore 2.0 V6 da 180 CV) e la 365 GTB4 (meglio conosciuta con il nome di Daytona) dell’anno successivo.Gli anni SettantaGli anni Settanta si aprono per la Ferrari con la vittoria della 12 Ore di Sebring nel 1970 (con un equipaggio composto dallo statunitense Mario Andretti, da Ignazio Giunti e da Nino Vaccarella) mentre due anni più tardi arrivano il Mondiale Sportprototipi, la Targa Florio (con Arturo Merzario e Sandro Munari) e i successi alla 24 Ore di Daytona e a Sebring con Andretti e il belga Jacky Ickx. Nello stesso anno viene inaugurata la pista prova di Fiorano: un circuito realizzato esclusivamente per testare le vetture da corsa composto da numerose curve che riproducono quelle dei circuiti più famosi del mondo.La svolta arriva nel 1973 con l’ingresso in azienda dell’allora ventiseienne Luca Cordero di Montezemolo: viene nominato responsabile della Squadra Corse e nel 1977 diventa responsabile delle relazioni esterne (ruolo che ricopre fino al 1981). Nella seconda metà del decennio la Scuderia di Maranello torna a vincere in F1 dopo un lungo digiuno: sette Mondiali, tre Piloti (due con l’austriaco Niki Lauda nel 1975 – anno in cui vede la luce la bellissima 308 GTB – e nel 1977 e uno con il sudafricano Jody Scheckter nel 1979) e quattro Costruttori.Gli anni OttantaIl decennio più difficile per la Ferrari? Gli anni Ottanta senza dubbio. In questo periodo nascono tre supercar destinate a segnare la storia del Cavallino – la 288 GTO e la Testarossa del 1984 e la F40 del 1987 – ma le sportive più “accessibili” non sono altrettanto riuscite e questo incide negativamente sulle immatricolazioni. Anche i successi sportivi latitano: le uniche soddisfazioni in F1 arrivano dai due Mondiali Costruttori del 1982 e del 1983. La morte di Enzo Ferrari nel 1988 non aiuta certo a migliorare la situazione.La rinascita degli anni NovantaNel 1990 viene inaugurata la Galleria Ferrari – museo che raduna la storia del marchio emiliano – ma la vera rinascita avviene l’anno successivo con il ritorno di Luca Cordero di Montezemolo come presidente. Nella seconda metà del decennio l’ingaggio del pilota tedesco Michael Schumacher porta il Cavallino nuovamente nei piani alti della F1 (Mondiale Costruttori 1999) e non mancano i successi americani: tra il 1995 e il 1998 arrivano tre 12 Ore di Sebring e una vittoria alla 24 Ore di Daytona.Anche i modelli di serie più interessanti – se si esclude la 456 GT del 1992 – vedono la luce dal 1995 in poi: la 550 Maranello del 1996 e, soprattutto, la 360 Modena del 1999 accompagnano la Ferrari verso il terzo millennio. Nel 1997 – anno in cui la Maserati viene ceduta integralmente al brand di Maranello dalla Fiat – viene inaugurata la galleria del vento progettata da Renzo Piano.Il terzo MillennioIl primo decennio del terzo millennio è contraddistinto da un dominio delle Rosse in F1. Tra il 2000 e il 2008 arrivano infatti ben tredici Mondiali: sei Piloti (cinque con Schumacher e uno con il finlandese Kimi Räikkönen) e sette Costruttori. I modelli di serie non sono da meno: la Enzo del 2002 è un concentrato di tecnologia ed emozione e la F430 del 2004 si rivela, a differenza delle antenate, una vettura utilizzabile senza problemi anche quotidianamente.In questi ultimi anni la Ferrari non sta vivendo momenti particolarmente brllanti nel Circus ma questo non sta incidendo in alcun modo sulla qualità dei modelli destinati al pubblico, come dimostra la hypercar LaFerrari del 2013.
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Ferrari 458 "Monte Carlo" by DMC
Gli appassionati di tuning sanno bene che, quando si aprono le porte delle officine del preparatore tedesco DMC, ad uscire “rifatte” sono sempre supercar di alto livello, del calibro di Lamborghini, Ferrari, McLaren e non solo.Questa volta il tuner teutonico ha messo le mani sulla granturismo italiana del Cavallino Rampante: la Ferrari 458.Si tratta di un lavoro puramente estetico – d’altra parte su un gioiello come il V8 aspirato da 560 CV meglio non intervenire – dedicato alla versione chiusa (458 Italia) e alla scoperta (458 Spider).Look ispirato alla "Speciale"Il pacchetto DMC per la Ferrari 458 si chiama Monte Carlo e comprende un kit aerodinamico che esalta il carattere grintoso e scatenato della supercar di Maranello.Il frontale viene “pompato” con ritocchi ispirati direttamente alla 458 Speciale (presentata all’ultimo Salone di Francoforte) con un nuovo splitter anteriore, minigonne laterali, spoiler posteriore e un nuovo diffusore, tutti rigorosamente creati in fibra di carbonio (al naturale, grezza).Altra novità introdotta riguarda il reparto ruote, che montano cerchi in lega PUR da 21 e 22 pollici gommati con pneumatici da 255/30 ZR21 all’anteriore e 335/25 ZR 22 al posteriore.
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Ferrari 458 "Elegante" by DMC
Il preparatore tedesco DMC è diventato noto soprattutto per i suoi lavori su base Lamborghini, ma recentemente con il tuning della Ferrari F12 Berlinetta ha esteso la sua panoramica anche alle supercar di Maranello.Recentemente introdotta tra la sua lista di preparazione, la Ferrari 458 "Elegante" è stata immortalata in una spettacolare gallery fotografica su uno degli sfondi paesaggistici più belli d’Europa, le Alpi svizzere.La Ferrari 458 Elegante by DMC è infatti stata allestita proprio dall’atelier svizzero Luxury Custom con un bodykit in fibra di carbonio dalle linee radicali che sfoggia appendici aerodinamiche, assetto ancora più accentuato ed esclusivi cerchi in lega.A dare alla 458 un aspetto ancora più “racing” ci pensano il nuovo paraurti dotato di doppia coppia di al e pronunciate minigonne sottoporta, il tutto esaltato da una tinta per la carrozzeria in nero lucido. Oscurati anche tutti i vetri, parabrezza compreso.Dal punto di vista motoristico questo tuning by DMC mantiene lo stesso schema meccanico dell’originale: il poderoso V8 da 4,5 litri della potenza di 570 CV e 540 Nm di coppia. La velocità massima di questo bolide è di 325 km/h con un’accelerazione da 0 a 100 km/h coperta in meno di 3,4 secondi.
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Ferrari Pinin: in vendita l’unica Rossa a quattro porte
La Pinin – unica Ferrari a quattro porte della storia (se si escludono alcuni modelli realizzati appositamente per il Sultano del Brunei) – è una delle concept più significative della Casa di Maranello. Ora è ufficialmente in vendita ad un prezzo alla portata di ben poche tasche: 1.100.000 euro.Fino al 1992 questo prototipo statico, creato per celebrare i 50 anni di Pininfarina e svelato ufficialmente al Salone di Torino del 1980, apparteneva alla collezione del carrozziere torinese e successivamente fu venduto all’ex-pilota belga Jacques Swaters (miglior risultato in F1 un 7° posto nel GP di Germania 1953).Nel 2008 la Ferrari Pinin fu acquistata all’asta di RM Ferrari – Leggenda e Passione dal suo attuale proprietario – Gabriele Candrini (proprietario della concessionaria Autospeak di Modena) – e resa marciante grazie all’intervento dell’ingegner Mauro Forghieri (direttore tecnico del Reparto Corse del Cavallino negli anni Settanta e Ottanta) sul motore 5.0 boxer 12 cilindri da 360 CV (lo stesso della 512 BB).
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Ferrari F14 T: la monoposto del Cavallino per il Mondiale F1 2014
La Ferrari F14 T non vincerà sicuramente il premio di monoposto più bella del Mondiale F1 2014 ma poco importa, visto che quello che conta nel Circus è essere veloci e vincere. L’ultima nata del Cavallino – che sarà guidata da Fernando Alonso e Kimi Räikkönen – ha un design tutto sommato tradizionale se si esclude il brutto frontale, che oltre a ricordare molto un aspirapolvere sembra affrontare in maniera molto diversa rispetto a McLaren e Lotus i nuovi regolamenti riguardanti l’aerodinamica.Telaio in materiale composito a nido d’ape con fibra di carbonio, cambio longitudinale a otto marce, differenziale autobloccante a controllo idraulico, freni a disco autoventilanti Brembo in carbonio con sistema di controllo elettronico su quelli posteriori, ruote OZ da 13” e un peso (compreso il pilota) di 691 kg. Così recita la scheda tecnica della nuova vettura da corsa di Maranello.Tra le altre caratteristiche della Ferrari F14 T segnaliamo le sospensioni anteriori pull-rod (la stragrande maggioranza dei rivali opterà invece per la soluzione push-rod) e una coda decisamente più compatta rispetto alla vettura dello scorso anno. Senza dimenticare il motore 1.6 turbo a sei cilindri in grado di raggiungere i 15.000 giri/minuto. La vettura debutterà in pista nei test di Jerez martedì 28 gennaio 2014.
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F1 2014 – Il nome della nuova Ferrari? Lo scelgono i tifosi
F14 T, F14 Maranello, F14 Scuderia, F166 Turbo e F616: uno di questi cinque sarà il nome della nuova monoposto Ferrari che sarà presentata il prossimo 25 gennaio e che prenderà parte al Mondiale F1 2014. Chi lo sceglierà? Voi tifosi. Basta partecipare al sondaggio presente sul sito ufficiale.Il nome che avrà ottenuto più preferenze verrà reso noto il prossimo 24 gennaio alle 12:00 mentre il giorno successivo – alle 14:30 – saranno svelate le prime immagini della vettura. La futura monoposto da corsa del Cavallino – che avrà il compito di riportare in Emilia un titolo iridato che manca ormai dal lontano 2008 – monterà un motore 1.6 V6 sovralimentato, caratterizzato dalla sigla 059/3.Attraverso Twitter i tifosi potranno inoltre inviare domande ai due piloti – lo spagnolo Fernando Alonso (attraverso l’hashtag #askAlo) e il finlandese Kimi Räikkönen (#askKimi) – e a Stefano Domenicali (#askStefano), Team Principal della Scuderia di Maranello. A quelle più interessanti e stimolanti risponderanno i protagonisti in un video che sarà pubblicato durante la presentazione della vettura.
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F14 T: scelto il nome della Ferrari F1 per il 2014
F14 T: sarà questo il nome della monoposto Ferrari che parteciperà al Mondiale F1 2014. Oltre un milione di tifosi del Cavallino (1.123.641 per la precisione) ha votato on-line assegnando a questa sigla – che strizza l’occhio alla Fiat – il 32,9% delle preferenze.Subito dietro in classifica troviamo F166 Turbo (31,2%) e F14 Scuderia (18,8%) mentre le sigle meno amate dai fan della Rossa sono state F14 Maranello (12,3%) e F616.F come Formula 1 e Ferrari, 14 come 2014 e T come Turbo (la più grande novità della prossima stagione): ecco spiegato il nome di battesimo della monoposto emiliana che sarà guidata da Fernando Alonso e Kimi Räikkönen.La vettura sarà presentata ufficialmente domani – sabato 25 gennaio 2014 alle 14:30 – via Internet ma siamo sicuri che il modello mostrato avrà ben poco in comune con quello che inizierà a gareggiare il prossimo 16 marzo a Melbourne. Tutte le scuderie in gara stanno infatti facendo di tutto per nascondere più informazioni possibili agli avversari.
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