Renault Mégane Plug-in Hybrid: una compatta, due anime

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La Renault Mégane Plug-in Hybrid – variante ibrida plug-in benzina della quarta generazione della compatta francese (sviluppata sullo stesso pianale della Nissan Qashqai) – è l’ultima arrivata nella famiglia delle ibride alla spina della Régie, che già vede in listino le versioni “ricaricabili” della Captur e della Mégane Sporter.

Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la Renault Mégane Plug-in Hybrid nel più ricco e costoso allestimento R.S. Line. Scopriamo insieme i pregidifetti dell’ecologica “segmento C” transalpina.

Renault Mégane Plug-in Hybrid: come funziona il sistema ibrido plug-in

Il sistema ibrido plug-in della Renault Mégane Plug-in Hybrid è lo stesso già visto (e testato lo scorso anno) sulla Captur ibrida ricaricabile. Sotto il cofano troviamo un motore 1.6 aspirato a benzina da 91 CV – una potenza contenuta che consente alla “segmento C” d’Oltralpe di essere guidabile dai neopatentati – abbinato a due unità elettriche: l’e-motor da 67 CV gestisce la trazione in modalità full electric mentre la seconda (uno starter ad alta tensione chiamato HSG che lavora a 400 Volt) da 34 CV funge principalmente da sincronizzatore avviando istantaneamente il propulsore termico e portandolo subito ai giri giusti per l’inserimento della marcia corretta (ad esempio quando il guidatore richiede potenza o quando la batteria si sta per scaricare).

In parole povere la compatta transalpina cerca di viaggiare il più possibile in modalità elettrica: l’unità termica interviene quando si accelera a fondo, produce energia per la batteria e lavora principalmente tra i 2.000 e i 4.000 giri.

Tra le modalità di guida disponibili segnaliamo la Pure (che privilegia il full electric, a patto che vi sia una riserva sufficiente di energia), la Sport (rivolta a chi vuole il massimo in termini di prestazioni e la E-Save: quest’ultima limita l’utilizzo del motore elettrico e privilegia il 1.6 per mantenere la riserva di carica in modo da affidarsi esclusivamente alla batteria quando lo si desidera.

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Renault Mégane Plug-in Hybrid: consumi, autonomia in elettrico e ricarica

La Renault Mégane Plug-in Hybrid è l’auto perfetta per chi può ricaricare spesso la batteria (da 10,4 kWh). La compatta francese si è rivelata infatti molto efficiente in modalità elettrica (velocità massima raggiungibile di 135 km/h): l’autonomia dichiarata è di 50 km ma con uno stile di guida morigerato siamo addirittura riusciti a sfiorare quota 60.

Non altrettanto convincenti, invece, i consumi in modalità full hybrid a batteria (mai completamente) scarica: anche guidando in modo attento è stato impossibile raggiungere i 20 km/l.

Capitolo ricarica: la Renault Mégane Plug-in Hybrid può essere “attaccata” a tutti i tipi di colonnine disponibili (wallbox comprese) ma la potenza massima resta sempre limitata a 3,7 kW. In breve ci vogliono cinque ore con una presa da 2,4 o 3,7 kW e 3 ore se si opta per quelle da 7,4 kW o 22 kW.

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Renault Mégane Plug-in Hybrid: il bagagliaio convince, l’abitacolo non tanto

Il bagagliaio della Plug-in Hybrid ha perso qualche litro rispetto alle Renault Mégane “normali” per via della presenza della batteria (da 384 a 308 litri) ma resta un vano di tutto rispetto per la categoria con tutti i cinque posti occupati. Abbattendo i sedili dietro, invece, bisogna fare i conti con un tetto basso non molto adatto ai grandi carichi.

L’abitabilità non è mai stata il punto di forza della quarta serie della “segmento C” della Régie: l’abitacolo – che presenta qualche lieve imprecisione negli assemblaggi – offre pochi centimetri ai passeggeri posteriori. “Colpa” anche delle dimensioni esterne non esagerate (4,36 metri di lunghezza) che – unite ai sensori di parcheggio anteriori e posteriori e alla retrocamera di serie – rendono agevole qualsiasi manovra.

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Renault Mégane Plug-in Hybrid: il prezzo (buono) e la dotazione

La Renault Mégane Plug-in Hybrid R.S. Line protagonista del nostro primo contatto ha un prezzo interessante (39.150 euro) e una dotazione di serie che comprende:

  • ABS con assistenza alla frenata AFU
  • Accensione automatica dei fari tergicristalli
  • Airbag frontale conducente e passeggero (disattivabile)
  • Airbag laterali a tendina anteriori e posteriori
  • Alzacristalli anteriori e posteriori elettrici impulsionali
  • Avviso distanza di sicurezza (Distance Warning)
  • Assistenza mantenimento carreggiata (Lane Keep Assist)
  • Badge specifico R.S. Line su parafanghi anteriore e portellone posteriore
  • Cavo di ricarica Mode 2 per presa domestica standard (8/10A – 2,3 kW)
  • Cerchi in lega da 17″ diamantati R.S. Line Monthlery
  • Chiusura automatica delle portiere con auto in movimento
  • Cielo del tetto interno nero
  • Climatizzatore automatico bi-zona
  • Commutazione automatica degli abbaglianti/anabbaglianti
  • Consolle centrale alta con compartimento e 2 portabicchieri, 2USB+1 AUX nella prima fila, 2 USB nella seconda fila
  • Cruise control
  • Design esterno R.S. Line con paraurti anteriore sportivo con lama F1 e paraurti posteriore sportivo con doppio scarico cromato
  • Design interno R.S. Line con impunture rosse su leva del cambio e bracciolo centrale
  • Digital Driver Display 10″ a colori
  • Easy Access System
  • Easy Park Assist
  • Fari anteriori e posteriori Full LED
  • Fari diurni a LED con firma C-Shape e indicatori di direzione integrati (posteriori dinamici)
  • Fari fendinebbia a LED
  • Frenata d’emergenza attiva (AEBS) con riconoscimento pedoni
  • Freno di stazionamento elettrico con funzione Auto-Hold
  • Hill Start Assist
  • Kit riparazione pneumatici
  • Parking camera posteriore
  • Pedaliera sportiva in alluminio
  • Poggiatesta anteriori/posteriori regolabili in altezza
  • Predisposizione installazione allarme volumetrico
  • Presa 12V nella prima e seconda fila
  • Privacy Glass (vetri laterali posteriori e lunotto oscurati)
  • Renault Multi-Sense con 3 personalizzazioni specifiche e Ambient Lighting
  • Retrovisore interno fotocromatico senza cornice
  • Retrovisori esterni elettrici, riscaldati con sensore di temperatura, ripiegabili elettricamente
  • Riconoscimento segnaletica stradale e Over Speed Prevention (allarme superamento limite di velocità)
  • Rilevatore di stanchezza
  • Sedili anteriori sportivi design R.S. Line con poggiatesta integrato e regolazione lombare manuale
  • Sedili posteriori ribaltabili 1/3-2/3 e bracciolo centrale con 2 portabicchieri
  • Sellerie R.S. Line in tessuto con impunture rosse e inserti in pelle TEP
  • Sensore di pressione pneumatici con indicatore livello pressione su Driver Display
  • Sensori angolo morto
  • Sensori di parcheggio anteriori e posteriori
  • Shark Antenna
  • Sistema di ancoraggio Isofix
  • Sistema di rilevamento attivo veicoli posteriore
  • Sistema elettronico di controllo della stabilità ESC (ESP) con funzione antislittamento ASR
  • Sistema multimediale Renault Easy Link con touchscreen 9,3″, sistema di navigazione 3D con aggiornamenti automatici (OTA), Bluetooth, Radio DAB, compatibile con Android Auto e Apple CarPlay
  • Stop&Start
  • Volante in pelle pieno fiore con badge R.S. Line
  • Welcome/Bye Bye Sequence (inclusa chiusura automatica dei retrovisori esterni)

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Renault Mégane Plug-in Hybrid: le novità in 5 punti

  • Tecnologia ibrida plug-in benzina
  • Trasmissione multi-mode con innesto a denti priva di frizione
  • Batteria da 10,4 kWh
  • 50 km di autonomia in elettrico
  • Tempi di ricarica compresi tra 3 e 5 ore

Scheda tecnica
Caratteristiche motore ibrido plug-in benzina, 4 cilindri, 1.598 cc, 160 CV
Batteria 10,4 kWh
Velocità max 175 km/h
Acc. 0-100 km/h 9,4 s
Autonomia in elettrico 50 km (WLTP)
Bagagliaio 308 litri
Prezzo 39.150 euro

Dove l’abbiamo guidata

Nel nostro primo contatto abbiamo avuto modo di guidare la Renault Mégane Plug-in Hybrid R.S. Line tra Milano e Vigevano: un percorso variegato caratterizzato da tratti urbani, extraurbani e autostradali.

I 200 chilogrammi di peso in più rispetto alla variante termica (105 solo di batteria) non hanno inciso più di tanto sull’ottimo comportamento dinamico: oltretutto va detto che la versione ibrida plug-in può vantare un raffinato retrotreno multilink al posto dell’assale semirigido montato dai modelli “standard”.

La Renault Mégane Plug-in Hybrid è, in sintesi, una compatta non sportiva ma briosa: le prestazioni convincono (175 km/h di velocità massima e 9,4 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) mentre il cambio – una trasmissione Multi-mode con innesto a denti priva di frizione e sincronizzatori – lavora egregiamente quando non si esagera per garantire la massima efficienza ma mostra qualche indecisione di troppo se si cerca il divertimento.

NON TUTTI SANNO CHE – La Torre Breda, location della conferenza stampa Renault, è stato il primo edificio di Milano più alto della Madonnina del Duomo. Dal 1954 – anno di inaugurazione – al 1956 è stato inoltre il grattacielo più alto d’Italia (116,25 metri).

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Dove vorremmo guidarla

Avremmo voluto guidare la Renault Mégane Plug-in Hybrid sulle strade di montagna per valutare la risposta del propulsore – contraddistinto da una ripresa non eccezionale – in condizioni “critiche”. Il 1.6 genera una coppia di soli 148 Nm, il propulsore elettrico risponde con 205 Nm mentre l’HSG ne ha 50.

Le concorrenti

Audi A3 Sportback 40 TFSI e La versione “base” della compatta ibrida plug-in premium di Ingolstadt è più costosa della Mégane ma offre anche molto meno. Il motore da 204 CV e il pianale sono gli stessi della Golf.
Hyundai Ioniq Plug-in Hybrid Prime La rivale più agguerrita della Mégane PHEV è meno grintosa della transalpina ma più efficiente in modalità ibrida. Ottimo il cambio a doppia frizione, tecnologia presente anche sulle altre concorrenti in questo elenco.
Seat Leon e-HYBRID Pianale condiviso con la Golf e, sotto il cofano, lo stesso motore da 204 CV montato anche dalla A3 Sportback. Efficienza e design.
Volkswagen Golf eHYBRID La variante ibrida plug-in benzina della compatta più amata dagli italiani è “cugina” di Audi A3 e Seat Leon (il pianale e il motore da 204 CV sono gli stessi).

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Quali sono le tariffe orarie di un meccanico e quanto costa la manodopera?

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Rivolgersi a un meccanico per far riparare un guasto alla propria vettura spesso porta il proprietario di un automobile a temere di spendere più del dovuto. Questo succede perché, in mancanza di dimestichezza con i componenti di un’auto, in molti casi non si ha la percezione di quanto possano costare i vari interventi di manodopera. Gli specialisti ai quali rivolgersi appartengono principalmente a tre categorie: i meccatronici, i carrozzieri e i gommisti. Vediamo nel dettaglio le tariffe orarie e i costi della manodopera.

Tariffe orarie e costi della manodopera dei meccanici

Per andare incontro ai clienti e orientarli verso la scelta dei professionisti ai quali rivolgersi, Lapam Confartigianato Imprese pubblica il listino di tariffe manodopera consigliate per tutto il settore. Sono tariffe indicative che servono per farsi un’idea sulla spesa che bisognerà affrontare per far riparare la propria vettura.

La tariffa oraria della manodopera consigliata per le imprese di autoriparazione meccatronica e riparazione di macchine agricole è di 42 euro iva esclusa. I prezzi variano in base al tipo di prestazione fornita. Per una diagnosi effettuata utilizzando strumenti elettronici la tariffa va da un minimo di 60 a un massimo di 65 euro. Per la prova freni completa, sia di automobili private che di mezzi commerciali, il minimo è 35 euro e il massimo è 45. Per la ricarica del climatizzatore, invece, il prezzo medio è di 90-100 euro. I prezzi citati si intendono iva esclusa. Le prestazioni eseguite al di fuori dell’orario di lavoro e le prestazioni urgenti mediamente vengono maggiorate del 30-40%.

Carrozzieri: tariffe orarie e costo manodopera

Prezzi diversi per i carrozzieri, con una tariffa oraria media che va dai 46 ai51 euro. Per un carrozziere dotato di certificazione di qualità ISO, la tariffa oraria massima può essere incrementata di un ulteriore 2,5% a prescindere dalla dimensione dell’impresa.

I prezzi dei carrozzieri variano in base alle prestazioni fornite e ai materiali di consumo utilizzati. Per lo smalto monostrato le tariffe orarie sono di circa 20 euro, per lo smalto doppio strato si sale a 26 euro e per il micalizzato si arriva fino a 30. Utilizzare lo smalto triplo strato fa alzare la tariffa fino a 37 euro l’ora, mentre una diagnosi elettronica per il controllo delle scocche costa 150 euro.

Le tariffe orarie e i prezzi del gommista

Anche per quanto riguarda i gommisti Lapam Confartigianato Imprese ha fornito un elenco delle tariffe di prestazione consigliate. Le operazioni di montaggio vanno dai 13 euro per un ciclomotore e salgono a 16 per uno scooter. L’equilibratura fissa a banco costa in media 13-14 euro, mentre per l’equilibratura stroboscopica ci vogliono dai 17 ai 20 euro. Per il gonfiaggio di uno pneumatico con azoto per le automobili, invece, il costo va dai 5 agli 8 euro a gomma. Le tariffe orarie consigliate per i gommisti salgono in caso di interventi su autotreni e macchine agricole.

Da un anno a questa parte, le imprese hanno apportato aumenti contenuti ai prezzi praticati. Si registra una significativa crescita del mercato online degli pneumatici che porta a un leggero aumento delle prestazioni di montaggio quando le gomme vengono fornite direttamente dal cliente. In generale, comunque, non è possibile fornire alle imprese cartelli con i prezzi stabiliti in quanto ciò andrebbe a violare le leggi che disciplinano la libera concorrenza. I prezzi elencati sono puramente indicativi.

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Mercedes, la tecnologia sigla per sigla

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Mercedes è un brand amato dagli automobilisti di tutto il mondo: un marchio versatile presente in quasi tutti i segmenti con proposte eleganti e/o sportive ricche di tecnologia capace di trionfare anche nel motorsport.

Di seguito troverete un glossario per capire meglio cosa significano le sigle che identificano tutti gli accessori tecnologici presenti sulle auto Mercedes.

4MATIC

Le Mercedes 4MATIC sono quelle dotate della trazione integrale.

A

Active Lane Keeping Assist

L’Active Lane Keeping Assist interviene in caso di abbandono involontario della corsia di marcia.

Air-Balance

Il pacchetto Air-Balance permette di profumare in maniera personalizzata l’abitacolo della vettura.

Air Body Control

Le sospensioni pneumatiche Air Body Control possono essere regolate a scelta con una taratura più sportiva o più confortevole.

Airmatic

Con la sigla Airmatic Mercedes indica le sospensioni pneumatiche.

Attention Assist

L’Attention Assist evita possibili colpi di sonno grazie a segnali visivi e acustici.

B

Blind Spot Assist

Il Blind Spot Assist è il sistema di monitoraggio dell’angolo cieco.

Blind Spot Assist attivo

Il Blind Spot Assist attivo controlla mediante sensori radar orientati lateralmente all’indietro le zone laterali del veicolo non visibili al guidatore. Una spia di avvertimento integrata negli specchi retrovisori esterni richiama l’attenzione del guidatore su eventuali veicoli presenti nella zona sorvegliata. Quando viene attivato l’indicatore di direzione per effettuare il cambio di corsia viene inoltre emesso un segnale ottico e acustico di avvertimento. Se viene riconosciuto un pericolo di collisione laterale, al fine di evitare l’impatto può essere eseguito un intervento frenante per correggere la traiettoria di marcia. Prima di un intervento frenante per correggere la traiettoria di marcia il Blind Spot Assist attivo valuta lo spazio libero in direzione di marcia e lateralmente.

Brake Assist attivo

Il Brake Assist attivo aiuta a evitare incidenti con veicoli che precedono e con pedoni in attraversamento o a mitigarne le conseguenze.

C

Car-to-X

Le auto collegate in rete tramite Car-to-X rilevano automaticamente le situazioni di pericolo e scambiano queste informazioni tra di loro.

Collision Prevention Assist Plus

Il sistema Collision Prevention Assist Plus avvisa il guidatore con un segnale ottico e acustico quando la distanza tra la vettura e il veicolo che la precede o l’ostacolo fermo è inferiore al limite di sicurezza. In caso di rischio impatto effettua una frenata parziale automatica.

Comand Online

Il Comand Online è un sistema multimediale di infotainment.

Comfortmatic

Comfortmatic è il climatizzatore automatico Mercedes.

D

DAB

La radio digitale DAB riceve programmi radiofonici in digitale terrestre con un’antenna integrata nel lunotto e un sintonizzatore digitale.

Digital Light

Il sistema Digital Light Mercedes proietta segnali sull’asfalto per migliorare la sicurezza.

Distronic

Il Distronic è il sistema attivo alla regolazione della distanza.

Dynamic Select

Il sistema Dynamic Select permette di selezionare diversi setup per la dinamica di marcia.

E

Easy-Pack

L’Easy-Pack è il portellone posteriore ad apertura e chiusura elettrica.

Energizing

Il pacchetto Energizing riunisce una serie di equipaggiamenti premium che permettono di affrontare lunghi viaggi in totale relax.

EQ-BOOST

La sigla EQ-Boost identifica le Mercedes mild hybrid.

EQ-POWER

La sigla EQ-Power identifica le Mercedes ibride plug-in.

F

Frigobox

Il frigobox consente di conservare nella vettura bevande e cibi freschi.

H

Hands-free Access

La funzione Hands-free Access consente di aprire e chiudere il cofano del bagagliaio in modo completamente automatico, senza usare le mani.

K

Keyless-Go

Il pacchetto Keyless-Go permette di aprire, avviare e chiude l’auto con la chiave elettronica.

Keyless Start

Il Keyless Start permette di avviare il motore con la semplice pressione di un pulsante.

Kneebag

Il kneebag – l’airbag per le ginocchia – si apre sotto il piantone dello sterzo per ridurre il rischio di lesioni alle ginocchia e nella parte inferiore delle gambe del guidatore.

L

Lane Tracking Package

Il pacchetto Lane Tracking Package comprende il sistema antisbandamento attivo e il Blind Spot Assist.

Live Traffic Information

Il Live Traffic Information consente di ricevere dati sul traffico in tempo reale.

LTE Advanced

LTE Advanced è il modulo di comunicazione per l’utilizzo dei servizi Mercedes me connect.

M

Magic vision control

Il Magic vision control è un sistema di lavaggio del parabrezza composto da spazzole del tergicristallo riscaldate dotate di piccoli fori dai quali fuoriesce il liquido detergente o l’acqua.

MBUX

MBUX è il sistema multimediale Mercedes.

Mercedes me connect

Mercedes me connect consente ai clienti di essere sempre connessi al veicolo.

Multibeam LED

I fari Multibeam LED presentano LED attivabili singolarmente.

Multicontour

I sedili Multicontour montano cuscini d’aria integrati con funzione massaggio che permettono ampie possibilità di regolazione.

O

OLED

OLED – acronimo di “organic light emitting diode” – è una tecnologia che utilizza strati sottilissimi di materiale organico elettroluminescente disposti su una lastra di vetro. Una soluzione che garantisce un fascio luminoso molto omogeneo in tutte le direzioni.

P

Pacchetto chauffeur

Con il pacchetto chauffeur della Mercedes classe S è possibile spostare il sedile lato passeggero e rimuovere anche il poggiatesta, lasciando così una migliore visuale sulla strada al passeggero posteriore seduto su questo lato. Senza dimenticare il poggiapiedi estraibile dietro il sedile lato passeggero.

Parktronic

Il Parktronic è un sistema di assistenza al parcheggio composto da sensori a ultrasuoni.

Pre-Safe

Il sistema Pre-Safe sfrutta il tempo che precede il rischio di un incidente, mettendo in atto una serie di interventi che possono ridurre le sollecitazioni a carico dei passeggeri.

Pre-Safe impulse side

Il Pre-Safe impulse side è in grado di preparare a un impatto laterale i passeggeri anteriori imprimendo loro un impulso laterale, riducendo così il rischio di collisioni. Il sistema li allontana dal lato esposto all’urto, spingendoli verso il centro per mitigare le conseguenze dell’impatto laterale.

Pre-Safe Plus

Il Pre-Safe Plus è in grado di rilevare un possibile tamponamento imminente e di allertare di conseguenza i conducenti che seguono attivando le luci posteriori di emergenza con una frequenza di lampeggio più rapida. Allo stesso tempo mantiene in posizione l’auto ferma per impedire che venga spinta in avanti, riducendo così le sollecitazioni sui passeggeri e il rischio di collisioni conseguenti. Appena prima dell’impatto si possono anche attivare i pretensionatori Pre-Safe reversibili.

R

RDK

Il sistema RDK è quello che si occupa di monitorare la pressione degli pneumatici.

S

Speed limit assist

Il sistema Speed limit assist con l’ausilio di una telecamera legge i cartelli stradali con il limite di velocità e lo visualizza sul display della strumentazione.

T

Tempomat

Il Tempomat accelera e decelera il veicolo autonomamente per mantenere la velocità memorizzata in precedenza.

Tirefit

Il Tirefit è il kit di riparazione pneumatici Mercedes.

Touch Control

Il sistema Touch Control comprende due piccole superfici “touch” sul volante – simili a quelle già presenti sugli smartphone – che consentono di gestire l’infotainment

Traffic sign assist

Il Traffic sign assist è il dispositivo che riconosce i segnali stradali.

U

Urban Guard

Il pacchetto protezione vettura Urban Guard Mercedes comprende un impianto di allarme antifurto-antiscasso e una protezione antirimozione in grado di rilevare le variazioni di posizione. Anche i movimenti all’interno dell’abitacolo attivano segnali ottici e acustici di avvertimento. Il rilevamento di tentativi di furto e collisioni da parcheggio di Mercedes me informa tramite l’app.

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Quanti tipi di barre portapacchi esistono?

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Le barre portapacchi costituiscono un valido aiuto per trasportare oggetti sulla propria auto, durante un trasloco oppure quando si parte per andare a trascorrere qualche giorno di vacanza, al mare o in montagna: rappresentano una soluzione facile ed economica per espandere lo spazio della vettura e aumentare la capacità di trasporto.

Acquistare delle barre portapacchi significa poter viaggiare più comodi senza andare a occupare i sedili posteriori dell’auto: questi strumenti offrono la possibilità di organizzare al meglio lo spazio del proprio veicolo, aumentando anche la sicurezza degli occupanti. Sul mercato esistono diversi tipi di barre portapacchi adatte a ogni esigenza: eccone alcuni esempi.

Barre portapacchi: cosa sono

Le barre che vengono posizionate sulla cappotta dell’automobile sono accessori che consentono di sfruttare la superficie del tetto della vettura come un comodo bagaglio supplementare. Chi le usa, grazie a un semplice ed efficace sistema di barre longitudinali e trasversali, fissato direttamente sul tetto dell’auto, può caricare e trasportare qualsiasi tipo di oggetto ingombrante che altrimenti non sarebbe entrato nel bagagliaio o sui sedili posteriori.

Cosa trasportano le barre portapacchi

Grazie alla loro versatilità, le barre portapacchi offrono la possibilità di trasportare una vasta gamma di oggetti. Oltre alle valigie e ai pacchi, consentono di fissare e trasportare le biciclette, le tavole da surf e kayak, gli sci e lo snowboard.

Grazie alle barre, inoltre, è possibile installare anche il Box da tetto: un baule rigido in plastica e completamente impermeabile, adatto alle varie esigenze di trasporto. L’importante è verificare sempre la lunghezza del carico in modo tale da non superare i limiti di sporgenza previsti dal Codice della Strada.

Come scegliere le barre portapacchi per la propria auto

Per scegliere i modelli di barre portapacchi più adatti per la propria vettura, bisogna controllare le sedi di aggancio posizionate sul tetto: le automobili, infatti, differiscono tra di loro per la posizione delle sedi di aggancio. Esistono auto a tetto nudo che non hanno alcun tipo di scanalatura, altre con tetto a punti fissi di serie che presentano quattro insenature, solitamente coperte da uno sportellino mobile e predisposte con punti di fissaggio dove avvitare la barra.

Alcune automobili presentano il tetto con il corrimano basso, detto anche railing basso: sono profili sporgenti longitudinali ancorati direttamente sul tetto del veicolo in modo da non presentare alcuna distanza tra tetto e corrimano. I tetti con barre longitudinali di serie, invece, chiamati anche railing o barre americane, presentano un profilo con uno spazio tra il tetto dell’auto e il corrimano. I tetti con profilo a T sono caratterizzati da due scanalature longitudinali dove inserire la barra che una volta montata, risulterà aderente alla tettoia. Il tetto con grondine, infine, presenta guide sporgenti longitudinali dove stringere gli agganci del portapacchi.

I materiali delle barre portapacchi

I diversi modelli di barre portapacchi presenti sul mercato differiscono tra di loro in base ai materiali. Sostanzialmente sono due i materiali usati: l’alluminio e l’acciaio. Le barre in alluminio si riconoscono facilmente perché la loro linea è arrotondata e studiata per essere il più possibile aerodinamica e offrire una minore resistenza al vento. Le barre in acciaio, invece, hanno una sezione rettangolare e linee meno innovative: sono più pesanti rispetto a quelle in alluminio e più indicati per i veicoli commerciali, i camper o le roulotte.

I prezzi delle barre portapacchi

I prezzi delle barre portapacchi variano a seconda del modello, della Casa costruttrice e delle caratteristiche. Le barre dotate di kit di montaggio universale, generalmente, possono arrivare a costare un po’ di più rispetto a un modello specifico per una o l’altra auto. In media i prezzi oscillano tra i 60 e gli 80 euro, ma si possono trovare anche modelli che arrivano fino a 200 euro perché dotati di traverse estendibili in lunghezza e oppure dei kit di montaggio forniti di molti pezzi che in altre sono solo opzionali.

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I consigli per consumare meno con la tua auto elettrica

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L’energia per ricaricare l’auto elettrica ha un costo, è più basso rispetto a quello della benzina e del diesel, è vero, ma comunque ha un prezzo ovviamente. È possibile risparmiare energia per salvaguardare sia il portafoglio che l’ambiente, vediamo alcuni consigli utili per spendere meno con l’auto elettrica.

Scegliere un’auto con la giusta autonomia

Il primo consiglio è quello di comprare una vettura senza esagerare con l’autonomia e con pacchi batterie eccessivi in base alle proprie esigenze. Il motivo? Ogni batteria ha un peso e quindi un costo, bisogna calcolare che per la maggior parte degli automobilisti oggi un pacco da 50 kWh potrebbe bastare, in genere assicura un’autonomia di circa 350-400 chilometri.

Frenata rigenerativa: utile per risparmiare con l’auto elettrica

Si tratta di uno dei maggiori vantaggi dei veicoli elettrici, frenando o decelerando infatti questo sistema va a generare energia, che ricarica la batteria. L’efficacia della frenata rigenerativa aumenta guidando in maniera pacata e ‘dolce.

SUV elettrici: gli svantaggi

Oggi i modelli di auto più venduti sono SUV e crossover, anche per quanto riguarda l’elettrico. L’unico problema è che questa moda non va d’accordo con i consumi, si tratta infatti di auto pesanti che, insieme all’aerodinamica e alle ruote di grandi dimensioni, consumano più energia rispetto ad altre tipologie di vetture più piccole e leggere.

Come consumare meno energia in autostrada

L’auto elettrica non va molto d’accordo con le percorrenze ‘da autostrada’, percorsi in cui infatti in genere si viaggia a velocità costante, senza poter sfruttare i vantaggi della frenata rigenerativa. Un consiglio che può servire a non consumare eccessivamente è quello di impostare la velocità tra i 110 e i 120 km/h, procedendo così in sicurezza, senza sprecare la carica della batteria in pochissimo tempo. Attenzione: meglio evitare la modalità ECO, per eventuali accelerazioni e esigenze di sicurezza infatti è importante avere a disposizione tutta la potenza possibile. Questa modalità di guida dovrebbe essere impostata esclusivamente per gli spostamenti in città, limitando la velocità di punta e lasciando all’auto la possibilità di decidere quanta potenza rilasciare, a seconda della pressione sull’acceleratore.

Altro consiglio utile: usare le gomme giuste

Anche per le auto elettriche, come avviene per le vetture tradizionali, spesso viene trascurata la scelta degli pneumatici. Servono gomme che assicurino una bassa resistenza al rotolamento, in modo da generare meno attrito. Oggi moltissimi produttori hanno immesso sul mercato le versioni ECO dei loro pneumatici, studiate proprio per le auto elettriche, con la caratteristica del basso rotolamento.

Come usare l’aria condizionata su un’auto elettrica, per non consumare troppa energia

Un altro consiglio fondamentale riguarda l’utilizzo del condizionatore in auto che, come ben sappiamo, fa aumentare i consumi anche per le auto con motorizzazione diesel e benzina. Utilizzare l’impianto di condizionamento dell’aria in auto infatti assorbe molta energia e quindi è sempre meglio non abusarne, per evitare di andare a penalizzare quella che è l’autonomia della vettura stessa senza un valido motivo.

Il mercato auto oggi offre vetture elettriche dotate di pompe di calore, che consentono di riscaldare o di raffreddare l’abitacolo con un consumo energetico basso; è un’alternativa valida agli impianti di resistenza tradizionali. Ci sono molti modelli di auto elettrica per i quali è possibile attivare l’aria condizionata anche a distanza, con il precondizionamento, che consente di risparmiare nei consumi e non sprecare energia inutilmente. Basta utilizzare l’app apposita dal proprio smartphone.

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Alfa Romeo Stelvio: modelli, prezzi, dotazioni e foto

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L’Alfa Romeo Stelvio – nata nel 2017 e sottoposta a un restyling nel 2019 – è una SUV media disponibile a trazione posterioreintegrale sviluppata sullo stesso pianale della Giulia.

In questa guida all’acquisto dell’Alfa Romeo Stelvio – una delle migliori proposte del segmento – vi mostreremo nel dettaglio tutte le versioni presenti in listino dell’unica (per ora) Sport Utility del Biscione: prezzimotori, accessori, prestazionipregidifetti e chi più ne ha più ne metta.

Le foto dell’Alfa Romeo Stelvio

Alfa Romeo Stelvio: le caratteristiche principali

Difficile trovare in commercio una SUV più piacevole da guidare dell’Alfa Romeo Stelvio: agilissima nelle curve e coinvolgente con qualsiasi motore, fa quasi dimenticare di trovarsi a bordo di una crossover a guida alta.

Ma i pregi non finiscono qui: l’abitacolo è rifinito con cura e il divano posteriore offre tanto spazio in larghezza. Migliorabili, invece, i centimetri a disposizione delle gambe di chi si accomoda dietro e delle valigie.

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Alfa Romeo Stelvio: gli allestimenti

Gli allestimenti dell’Alfa Romeo Stelvio sono otto: Rosso EdizioneBusinessSprintExecutiveVeloceTi, Veloce TiQuadrifoglio.

Alfa Romeo Stelvio Rosso Edizione

La dotazione di serie dell’Alfa Romeo Stelvio Rosso Edizione comprende:

Interni

  • Nuovi sedili in tessuto con cuciture rosse
  • Batticalcagno in alluminio
  • Cornici interne nere
  • Volante in pelle con comandi multifunzione e tasto di avviamento integrato
  • Sedili anteriori con 6 regolazioni manuali
  • Quadro strumenti con display TFT a colori da 7″
  • Specchio retrovisore interno elettrocromico

Esterni

  • Cerchi in lega da 19″ Sport
  • Fari anteriori Bi-Xenon 35W con Adaptive Frontlight System (AFS)
  • Doppio terminale di scarico cromato
  • Lavafari
  • Fari posteriori LED
  • Pinze freno rosse by Brembo

Tecnologia sicurezza comfort

  • Nuovo Alfa Connect 8,8″ Multitouch (Radio, Mp3, Aux-in, Bluetooth)
  • Sintonizzatore radio DAB
  • Sensori di parcheggio posteriori
  • Portellone elettrico
  • Alfa Connected Services
  • Hill Descent Control
  • Accensione automatica degli anabbaglianti con sensore crepuscolare
  • Sensore pioggia
  • Climatizzatore automatico bizona
  • Start & Stop
  • Alfa DNA Drive Mode System
  • Autonomous Emergency Brake (AEB) con riconoscimento pedoni
  • Lane Departure Warning (LDW)
  • Forward Collision Warning (FCW)
  • Integrated Brake System (IBS)
  • Specchietti esterni ripiegabili elettricamente
  • Integrazione Apple Car Play – Android Auto
  • Sensori di parcheggio anteriori
  • Telecamera posteriore con griglie dinamiche

Alfa Romeo Stelvio Business

L’Alfa Romeo Stelvio Business – ricca ma cara – costa 1.000 euro più della Rosso Edizione a parità di motore e offre:

Interni

  • Batticalcagno standard (no alluminio)
  • Specchio retrovisore interno elettrocromico

Esterni

  • Cerchi in lega da 17″ a razze

Tecnologia sicurezza comfort

  • Nuovo Alfa Connect Navi 8,8″ Multitouch (Radio, Navigatore, Mp3, Aux-in, Bluetooth)
  • Adaptive Cruise control
  • Keyless entry (porte anteriori)
  • Luce di cortesia su maniglie porte
  • Presa 12V nel bagagliaio

Alfa Romeo Stelvio Sprint

L’Alfa Romeo Stelvio Sprint costa 2.000 euro più della Business a parità di motore e offre:

Interni

  • Sedili in tessuto tecnico con inserti soft-touch
  • Pedaliera sportiva in alluminio
  • Nuovo volante sportivo in pelle
  • Inserti in alluminio
  • Specchio retrovisore interno elettrocromico

Esterni

  • Cerchi in lega da 19″ Sport
  • Finiture esterne Dark miron su calandra, skidplate, terminali di scarico, logo Stelvio
  • Pinze freno nere by Brembo

Tecnologia sicurezza comfort

  • Sensori di parcheggio anteriori
  • Telecamera posteriore con griglie dinamiche
  • Adaptive Cruise control
  • Presa 12V nel bagagliaio

Alfa Romeo Stelvio Executive

L’Alfa Romeo Stelvio Executive – ricca ma cara – costa 3.000 euro più della Business a parità di motore e aggiunge:

Interni

  • Sedili in tessuto tecnico con inserti soft-touch
  • Nuovo volante sportivo in pelle
  • Batticalcagno in alluminio

Esterni

  • Cerchi in lega da 19″ Lusso

Tecnologia sicurezza comfort

  • Active Blind Spot
  • Driver Attention Assist
  • Traffic Sign Recognition (TSR)
  • Lane Keep Assist
  • Sensori di parcheggio posteriori
  • Telecamera posteriore con griglie dinamiche
  • Accensione automatica degli abbaglianti
  • Specchi retrovisori esterni elettrocromici

Alfa Romeo Stelvio Veloce

L’Alfa Romeo Stelvio Veloce – contraddistinta da un eccellente rapporto prezzo/dotazione – offre:

Interni

  • Sedili sportivi in pelle
  • Sedile guidatore con reg. elettriche a 6 vie e memoria
  • Sedile pas. con regolazioni elettriche a 6 vie
  • Sedili anteriori con fianchetti regolabili
  • Sedili anteriori riscaldati
  • Nuovo volante in pelle sportivo riscaldato
  • Imperiale scura

Esterni

  • Cerchi in lega bruniti da 20″
  • Nuovi paraurti e passaruota in tinta vettura

Tecnologia sicurezza comfort

  • Nuovo Alfa Connect Navi 8,8″ Multitouch (Radio, Navigatore, Mp3, Aux-in, Bluetooth)
  • Keyless entry (porte anteriori)
  • Luce di cortesia su maniglie porte
  • Accensione automatica degli abbaglianti
  • Specchi retrovisori esterni elettrocromici
  • Active Blind Spot
  • Driver Attention Assist
  • Traffic Sign Recognition (TSR)
  • Lane Keep Assist

Alfa Romeo Stelvio Ti

La ricca Alfa Romeo Stelvio Ti costa 4.500 euro più della Executive a parità di motore e aggiunge:

Interni

  • Sedili in pelle “Pieno Fiore”
  • Plancia e pannelli porta rivestiti in pelle
  • Sedili anteriori con regolazione elettrica a 8 vie riscaldati
  • Inserti in vero legno quercia o noce su plancia e tunnel centrale
  • Nuovo volante in pelle Lusso riscaldato
  • Pedaliera in alluminio

Esterni

  • Cerchi in lega da 19″ Design
  • Cornice cristalli esterna cromata
  • Nuovi paraurti e passaruota dark miron

Tecnologia sicurezza comfort

  • Traffic Jam Assist
  • Highway Assist System
  • Intelligent Speed Control
  • Wireless Charger
  • Hand’s Free Tailgate

Alfa Romeo Stelvio Veloce Ti

L’Alfa Romeo Stelvio Veloce Ti – l’allestimento che ci sentiamo di consigliare – è ricca ma cara, costa 6.000 euro più della Veloce a parità di motore e aggiunge:

Interni

  • Sedili sportivi Quadrifoglio in pelle e Alcantara
  • Paraurti anteriore e posteriore sportivo
  • Plancia e pannelli porta rivestiti in pelle
  • Sedili anteriori con 6 regolazioni manuali

Esterni

  • Cornice cristalli nero lucida

Tecnologia sicurezza comfort

  • Alfa Dynamic Suspension
  • Traffic Jam Assist
  • Highway Assist System
  • Intelligent Speed Control
  • Wireless Charger

Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio

La dotazione di serie dell’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio, caratterizzata da un prezzo non esagerato in rapporto alla concorrenza, comprende:

Interni

  • Sedili sportivi Quadrifoglio in pelle e Alcantara
  • Sedili anteriori con 6 regolazioni manuali
  • Nuovo volante Quadrifoglio in pelle con tasto di avviamento integrato di colore rosso
  • Inserti in fibra di carbonio
  • Plancia e pannelli porta rivestiti in pelle
  • Palette cambio al volante in alluminio
  • Pedaliera sportiva in alluminio

Esterni

  • Cerchi in lega da 20″ Quadrifoglio
  • Fari anteriori Bi-Xenon 35W con Adaptive Frontlight System (AFS)
  • Pinze freno con finitura anodizzata
  • Finiture esterne Dark miron su calandra, skidplate, terminali di scarico, logo Stelvio
  • Vetri posteriori privacy
  • Cornice cristalli nero lucido
  • Quattro terminali di scarico Quadrifoglio
  • Paraurti specifici Quadrifoglio
  • Minigonne Quadrifoglio
  • Passaruota in tinta vettura
  • Cofano con prese d’aria
  • Badge Quadrifoglio
  • Fari posteriori bruniti LED

Tecnologia sicurezza comfort

  • Nuovo Alfa Connect Navi 8,8″ Multitouch (Radio, Navigatore, Mp3, Aux-in, Bluetooth)
  • Apple CarPlay/Android Auto
  • Accensione automatica degli anabbaglianti con sensore crepuscolare
  • Accensione automatica degli abbaglianti
  • Sensori di parcheggio anteriori e posteriori
  • Telecamera posteriore con griglie dinamiche
  • Adaptive Cruise Control
  • Climatizzatore automatico bizona
  • Keyless entry (porte anteriori)
  • Portellone elettrico
  • Parabrezza atermico a infrarossi
  • Specchio retrovisore interno elettrocromico
  • Specchietti retrovisori esterni elettrocromici e ripiegabili elettricamente
  • Active Blind Spot
  • Driver Attention Assist
  • Traffic Sign Recognition (TSR)
  • Lane Keep Assist
  • Traffic Jam Assist
  • Highway Assist System
  • Intelligent Speed Control
  • Wireless Charger
  • Alfa Chassis Domain Control (CDC)
  • Alfa Active Suspension – Sospensioni attive
  • Alfa Active Torque vectoring
  • Hill Descent Control – Sistema di controllo in discesa
  • Lane Departure Warning (LDW)
  • Forward Collision Warning (FCW)
  • Autonomous Emergency Brake (AEB) con riconoscimento pedoni
  • Integrated Brake System (IBS)

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Alfa Romeo Stelvio: modelli e prezzi di listino

Di seguito troverete tutte le caratteristiche delle versioni dell’Alfa Romeo Stelvio. La gamma motori della SUV media lombarda è composta da sei unità sovralimentate, tutte abbinate a un cambio automatico (convertitore di coppia) a 8 rapporti non molto reattivo nella guida sportiva:

  • un 2.0 Turbo benzina da 200 CV
  • un 2.0 Turbo benzina da 280 CV
  • un 2.9 V6 Bi-Turbo benzina da 510 CV
  • un 2.2 Turbodiesel da 160 CV
  • un 2.2 Turbodiesel da 190 CV
  • un 2.2 Turbodiesel da 210 CV

Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo 200 CV (da 57.500 euro)

L’Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo 200 CV (prezzi fino a 60.500 euro) – versione “base” a benzina della crossover milanese – monta un motore ricco di cavalli e di coppia (330 Nm), grintoso (“0-100” in 7,2 secondi) ma anche caratterizzato da un’erogazione non eccezionale: la spinta inizia tardi e si esaurisce presto. A causa delle emissioni elevate di CO2 bisogna pagare l’Ecotassa.

Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo 280 CV (da 67.200 euro)

L’Alfa Romeo Stelvio 2.0 Turbo 280 CV (prezzi fino a 73.200 euro) è la versione a benzina che ci sentiamo di consigliare: una Sport Utility vivace (5,7 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h) spinta da un motore non particolarmente pronto ai bassi regimi.

Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio (102.000 euro)

L’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio è la variante più sportiva della SUV media del Biscione ma sa anche essere comoda nell’uso quotidiano. Il motore 2.9 ha una cilindrata relativamente contenuta rispetto alle rivali e nonostante la doppia sovralimentazione predilige gli alti regimi: peccato per il sound del V6 non cattivo quanto il resto della vettura.

Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 160 CV (da 52.500 euro)

L’Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 160 CV (prezzi fino a 53.500 euro) – variante diesel “entry level” della Sport Utility italiana – è disponibile esclusivamente a trazione posteriore e ospita sotto il cofano un motore 2.2 turbodiesel da 160 CV e 450 Nm di coppia.

Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 190 CV (da 56.000 euro)

L’Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 190 CV (prezzi fino a 66.200 euro) – variante a gasolio intermedia della crossover lombarda – monta un propulsore brioso (7,6 secondi sullo “0-100” e ricco di coppia (450 Nm) penalizzato da una cilindrata elevata che non aiuta a risparmiare sull’assicurazione RC Auto e da un’erogazione debole ai bassi regimi e poco virtuosa in allungo. Migliorabili anche i consumi e il comfort acustico.

Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 210 CV (da 66.200 euro)

L’Alfa Romeo Stelvio 2.2 Turbodiesel 210 CV (prezzi fino a 72.200 euro) non è solo la versione diesel più potente della Sport Utility tricolore ma anche la variante a gasolio che ci sentiamo di consigliare. Una Sport Utility potente, scattante (“0-100” in 6,6 secondi) e ricca di coppia (470 Nm) che non brilla alle voci “erogazione” e “consumi”. Anche in questo caso la cilindrata elevata non è di grande aiuto per risparmiare sull’assicurazione RC Auto.

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Alfa Romeo Stelvio: gli optional

La dotazione di serie dell’Alfa Romeo Stelvio andrebbe a nostro avviso arricchita con due optional fondamentali: il tetto panoramico apribile elettricamente (1.700 euro) e la vernice metallizzata (1.100 euro).

Sugli allestimenti Rosso EdizioneTiVeloceVeloce Ti e Quadrifoglio aggiungeremmo il sistema di allarme perimetrale e volumetrico (500 euro) mentre sulle varianti Business, Sprint ed Executive ci vorrebbe il Pack Driver Assistance Plus (2.200 euro, 1.000 per la Executive: Active Blind Spot Monitoring con cross path detection, specchio retrovisore interno elettrocromico, accensione automatica degli abbaglianti, specchi retrovisori esterni elettrocromici, Driver Attention Assist, Lane Keep Assist, Traffic Jam Assist, Highway Assist System, Intelligent Speed Control e Traffic Sign Recognition).

Alfa Romeo Stelvio usata

L’Alfa Romeo Stelvio è una delle SUV medie più amate dagli italiani e si trova senza problemi sul mercato dell’usato: bastano poco più di 21.000 euro per portarsi a casa una 2.2 Turbodiesel 180 CV a trazione posteriore del 2017 nell’allestimento Business.

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Come si installano i sensori di parcheggio in auto?

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I sensori di parcheggio sono praticamente i primi sistemi di assistenza alla guida installati sulle auto. Ormai da anni siamo abituati ai loro segnali sonori, che ci aiutano a parcheggiare in maniera praticamente perfetta, senza mai toccare il muro o un’altra macchina parcheggiata.

Il loro funzionamento tra l’altro è abbastanza semplice. Si tratta di sistemi in grado di inviarci un impulso sonoro man mano che ci si avvicina ad un ostacolo durante le manovre di parcheggio. Sono quindi dei dispositivi di grande aiuto in auto, che possono supportate il conducente ad effettuare ogni tipologia di manovra, anche quelle più difficili, negli spazi più angusti e ristretti che, senza sensori, diventano quasi impraticabili per la maggior parte degli automobilisti. Vediamo in particolare di che cosa si tratta e come si montano i sensori fai da te.

Sensori di parcheggio: oggi sempre più richiesti

Gli autoveicoli su strada sono aumentati in maniera esponenziale negli ultimi anni, questo è uno dei motivi per cui è diventato sempre più difficile riuscire a trovare un parcheggio libero e disponibile quando ci si sposta da casa, qualunque sia la meta (per non parlare dei centri urbani). Ecco perché le Case automobilistiche hanno studiato delle nuove tecnologie sempre più all’avanguardia, per poter supportare i conducenti di auto nelle manovre di parcheggio, rendendo più semplici anche quelle effettuate in angoli difficoltosi e stretti, all’interno dei quali il parcheggio senza sensori è praticamente impossibile con qualsiasi auto di medie dimensioni.

C’è da dire però che ancora oggi non tutte le auto sono dotate di sensori di parcheggio, soprattutto quelle più datate e quindi uscite dalla Casa madre senza questi dispositivi tecnologici. Ecco perché esistono dei sensori aftermarket, che si possono installare in un secondo momento. Vediamo insieme come procedere al montaggio autonomamente.

Montaggio sensori di parcheggio: che cosa serve

Per montare i sensori di parcheggio fai da te, questo è l’occorrente:

  • nastro adesivo;
  • un trapano;
  • un cacciavite;
  • filo di ferro o sondino da elettricista.

Quanto costano i sensori di parcheggio?

I kit segnalatori di parcheggio hanno dei prezzi differenti, che chiaramente cambiano a seconda della tipologia di modello scelto; si parte comunque da cifre alla portata di tutti, di circa 10 euro, fino ad arrivare anche a 200 euro. Si trovano nei negozi ricambi auto o online.

Come montare i sensori di parcheggio

I sensori di parcheggio sono segnalatori in grado di emettere poi delle onde ultrasoniche, una volta montati, e captare eventuali ostacoli vicini all’auto. Una volta che intercettano un ostacolo, i sensori mandano l’informazione alla scheda elettronica, che infatti è l’elemento portante che deve essere installato all’interno del veicolo. Le informazioni vengono poi elaborate e il controller emette dei suoni che segnalano la presenza di ostacoli al guidatore, durante le manovre di parcheggio.

Come procedere al montaggio fai da te:

  • fare quattro fori sul paraurti con il trapano;
  • aprire il bagagliaio e togliere il pannello delle luci di destra;
  • prendere filo della luce di retromarcia e farlo passare attraverso i fori appena fatti, fino a farlo arrivare nel bagagliaio;
  • collegare il cavo alla centralina dei sensori;
  • posizionare i sensori sui fori del paraurti, seguendo l’ordine indicato sulla centralina;
  • installare la centralina nel bagagliaio;
  • sistemare i fili sotto il pannello con la moquette.

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Che succede se prendi una multa in una città dove non sei mai stato?

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A diversi automobilisti è successo di ricevere la notifica di un verbale per un’infrazione riferita a un’automobile con la stessa targa ma rilevata in una città dove non erano mai stati. Sembra impossibile ma può accadere, spesso a causa di un semplice errore di rilevamento della targa oppure all’errata trascrizione di chi ha compilato il verbale.

A volte, però, può trattarsi anche di una vettura con una targa clonata, magari modificata utilizzando del nastro isolante oppure del bianchetto. Sono diversi i “furbetti” che attraverso questo stratagemma riescono a evitare multe, passando indenni a grande velocità davanti agli autovelox. Tale condotta, ovviamente considerata illecita dal Codice della Strada, può provare diverse spiacevoli sorprese ai malcapitati, i reali intestatari della vettura. Ecco come comportarsi di fronte a una situazione del genere.

Multa in una città dove non si è stati: cosa fare

Se arriva una multa comminata in una città o in un luogo dove non si è stati, lo strumento a cui ricorrere è il ricorso in autotutela: questo va presentato al comando che ha elevato la contravvenzione, chiedendo l’annullamento dell’atto in quanto illegittimo o infondato. Così facendo si chiede all’ente che ha emanato l’atto di riesaminarlo al fine di revocarlo oppure annullarlo in maniera definitiva.

L’autotutela consente di ottenere l’annullamento della multa senza affrontare le spese legali di un processo, perché può essere presentato in prima persona dal contribuente proprietario della vettura senza la necessità di rivolgersi a un avvocato. Per il ricorso in autotutela, però, bisogna avere elementi di prova certi e inconfutabili: chi lo presenta deve dimostrare che nel momento in cui è stata commessa l’infrazione, la sua auto non poteva in alcun modo trovarsi in quel luogo.

Per dimostrarlo si può allegare la fattura di un’officina se l’auto si trovava dal meccanico, l‘estratto conto del Telepass oppure il biglietto del parcheggio nel caso in cui il mezzo fosse in sosta magari nei pressi dell’ufficio dove si lavora. Nel presentare il ricorso, inoltre, è sempre bene allegare una copia del verbale di contravvenzione ricevuto e la copia di un documento di identità come la carta d’identità e il passaporto, oppure quella patente di guida del proprietario della vettura.

A chi presentare il ricorso in autotutela

Il ricorso in autotutela dopo aver ricevuto una multa per un’infrazione commessa in una città dove non si è stati, va presentato allo stesso comando di Polizia Municipale, Carabinieri o Polizia Stradale che ha emesso la contravvenzione. Allo stesso modo, bisogna inviare la domanda anche alla Prefettura, in quanto organo accertatore che può disporre l’archiviazione degli atti che non sono ancora usciti dalla propria sfera, come il preavviso di fermo compilato per errore.

Nel ricorso bisogna dichiarare che la multa è frutto di un errore materiale, oppure che in circolazione c’è un’automobile con una targa clonata o falsificata. Con il ricorso in autotutela si presenta domanda per archiviare il verbale.

Alternativa al ricorso in autotutela

La pratica di presentare il ricorso in autotutela non sospende automaticamente i termini per proporre ricorso al Prefetto o al Giudice di pace e nemmeno quelli per effettuare il pagamento. Se non si riceve risposta, bisogna trovare un’alternativa. Si hanno a disposizione 30 giorni dalla contestazione o dalla notifica del verbale per proporre il ricorso al Giudice di pace. Sono 60, invece, i giorni a disposizione a partire dalla contestazione o dalla notifica per proporre il ricorso al prefetto.

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F1 2021: Hamilton torna re a Silverstone

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Credits: Michael Regan/Getty Images

Il Mondiale F1 2021 è ufficialmente riaperto: come da noi previsto Lewis Hamilton si è aggiudicato il GP di Gran Bretagna con la Mercedes davanti a Charles Leclerc (Ferrari) e a Valtteri Bottas. Il tutto nonostante una penalità di 10 secondi per aver causato al primo giro l’incidente – piuttosto brutto, fortunatamente senza conseguenze – del rivale Verstappen.

Una gara anomala, quella di Silverstone: le qualifiche del venerdì (che hanno visto Hamilton ottenere il miglior tempo) hanno determinato la griglia della Sprint Race del sabato, una corsa di 100 km che oltre a stabilire la griglia dell’evento di oggi ha anche assegnato punti bonus ai primi tre classificati (3 a Verstappen, 2 a Hamilton e 1 a Bottas).

F1 Grand Prix of Great Britain

Credits: Mark Thompson/Getty Images

F1 Grand Prix of Great Britain

Credits: Michael Regan/Getty Images

F1 Grand Prix of Great Britain

Credits: Mark Thompson/Getty Images

F1 Grand Prix of Great Britain

Credits: Dan Istitene – Formula 1/Formula 1 via Getty Images

F1 Grand Prix of Great Britain

Credits: Mark Thompson/Getty Images

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Nel Gran Premio di Gran Bretagna abbiamo inoltre visto la migliore Ferrari della stagione: oltre al secondo posto di Leclerc (al comando fino a tre giri dalla fine) segnaliamo il sesto posto di Carlos Sainz Jr., penalizzato da un pit-stop troppo lungo.

Mondiale F1 2021 – GP Gran Bretagna: le pagelle

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Lewis Hamilton (Mercedes)

Un GP di Gran Bretagna ricco di alti e bassi quello di Lewis Hamilton: nella corsa di casa il sette volte campione del mondo F1 ha ottenuto il miglior tempo nelle qualifiche del venerdì ma è arrivato secondo nella Sprint Race perdendo contro Verstappen. Oggi al via ha faticato a superare il rivale olandese e alla Copse ha provocato l’incidente che ha messo fine alla gara del leader del Mondiale 2021: dopo la ripartenza in seguito alla bandiera rossa dietro a Leclerc, ha scontato i dieci secondi di penalità e dopo un’eccezionale rimonta nel finale si è preso il primo posto al 50° giro.

Un successo meritato arrivato dopo oltre due mesi di digiuno: 24 punti soffiati a Verstappen e un distacco nella graduatoria iridata che è ora di soli otto punti.

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9
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Charles Leclerc (Ferrari)

Charles Leclerc – velocissimo per tutto il weekend del GP di Gran Bretagna – è scattato quarto a Silverstone ma è riuscito a superare Hamilton dopo l’incidente di Verstappen e, di conseguenza, a ripartire davanti a tutti dopo la bandiera rossa.

Il driver monegasco – al primo, meritatissimo, podio stagionale – è riuscito a rimanere in testa fino a tre giri dalla fine grazie a una gestione eccezionale delle gomme e a una guida pulita. Nel finale, però, ha potuto fare poco contro un Hamilton così veloce.

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8
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Valtteri Bottas (Mercedes)

Terzo nelle qualifiche del venerdì, terzo nella Sprint Race di ieri, terzo al traguardo: il pilota finlandese a Silverstone ha portato a casa il terzo podio consecutivo e ha regalato alla Mercedes 16 punti utilissimi per il Mondiale Costruttori.

Valtteri Bottas ha faticato nella ripartenza post-bandiera rossa ed è riuscito a rientrare in “top 3” grazie anche alla lentezza dei meccanici FerrariMcLaren nel cambiare le gomme a Sainz Jr. e Norris.

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7
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Max Verstappen (Red Bull)

Max Verstappen – secondo in qualifica – ha conquistato la Sprint Race (e di conseguenza la pole position e tre punti) di Silverstone grazie a un’ottima partenza. Oggi è scattato di nuovo alla grandissima riuscendo a difendersi dagli attacchi di Hamilton ma è finito contro le barriere a una velocità molto elevata dopo un contatto con il rivale britannico (per lui dieci secondi di penalità).

Una corsa da dimenticare in un Mondiale F1 2021 improvvisamente riaperto.

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9
/10

Mercedes

Dopo cinque GP a secco di successi la Mercedes è tornata a trionfare e a dominare.

Nel Gran Premio di Gran BretagnaSilverstone le monoposto della Stella hanno conquistato (grazie al primo e al terzo posto e ai punti bonus delle qualifiche sprint di ieri) 43 punti contro i tre della Red Bull. Risultati che hanno permesso di riaprire il Mondiale F1 2021 Piloti e anche quello riservato ai Costruttori.

Mondiale F1 2021 – I risultati del GP di Gran Bretagna

Prove libere 1

1 Max Verstappen (Red Bull) 1:27.035
2 Lando Norris (McLaren) 1:27.814
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:27.815
4 Charles Leclerc (Ferrari) 1:27.828
5 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:27.897

Qualifiche

1 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:26.134
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:26.209
3 Valtteri Bottas (Mercedes) 1:26.328
4 Charles Leclerc (Ferrari) 1:26.828
5 Sergio Pérez (Red Bull) 1:26.844

Prove libere 2

1 Max Verstappen (Red Bull) 1:29.902
2 Charles Leclerc (Ferrari) 1:30.277
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:30.507
4 Esteban Ocon (Alpine) 1:30.707
5 Sergio Pérez (Red Bull) 1:30.800

Qualifiche sprint

1 Max Verstappen (Red Bull) 25:38.426
2 Lewis Hamilton (Mercedes) + 1,4 s
3 Valtteri Bottas (Mercedes) + 7,5 s
4 Charles Leclerc (Ferrari) + 11,3 s
5 Lando Norris (McLaren) + 24,1 s

Le classifiche
La classifica del GP di Gran Bretagna 2021
Lewis Hamilton (Mercedes) 1h58:23.284
Charles Leclerc (Ferrari) + 3,9 s
Valtteri Bottas (Mercedes) + 11,1 s
Lando Norris (McLaren) + 28,6 s
Daniel Ricciardo (McLaren) + 42,6 s
Classifica Mondiale Piloti
Max Verstappen (Red Bull) 185 punti
Lewis Hamilton (Mercedes) 177 punti
Lando Norris (McLaren) 113 punti
Valtteri Bottas (Mercedes) 108 punti
Sergio Pérez (Red Bull) 104 punti
Classifica Mondiale Costruttori
Red Bull-Honda 289 punti
Mercedes 285 punti
McLaren-Mercedes 163 punti
Ferrari 148 punti
AlphaTauri-Honda 49 punti

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In quali casi trainare un’auto può portare a una multa?

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Trainare la propria auto in avaria è sempre una spiacevole situazione: significa dover affrontare un problema alla vettura e attivarsi per spostarla da un punto all’altro. Non sempre è necessario chiamare il carro attrezzi per trainarla: si può fare anche con l’aiuto di un amico, attraverso mezzi di fortuna come una fune, una corda, dei cavi elastici oppure una catena.

Questo tipo di operazione, oltre a non essere semplice da effettuare, spesso e volentieri può non essere nemmeno lecita. Il Codice della Strada il più delle volte vieta trainare un’auto in maniera autonoma, senza rivolgersi al carro attrezzi. Facciamo chiarezza su cosa prevede la legge in merito al traino di veicoli in avaria.

Trainare un veicolo in avaria: quando si rischia la multa

L’articolo del Codice della Strada che parla del traino di un veicolo in avaria è il numero 165 e prevede che in caso incombente di situazione di emergenza, il traino di un veicolo da parte di un altro deve avvenire attraverso un solido collegamento tra i veicoli stessi. Il traino deve effettuarsi mediante aggancio con fune, catena, cavo, barra rigida o attrezzo analogo, purché idoneamente segnalati in modo tale da essere avvistati e risultare chiaramente percepibili da parte degli altri utenti della strada.

Nel corso delle operazioni di traino, il veicolo trainato deve inoltre mantenere attivato il dispositivo luminoso a luce intermittente. In mancanza di questa segnalazione, bisogna mantenere esposto sul lato rivolto alla circolazione il segnale di mobilità.

L’articolo 165 del Codice della Strada specifica che Il veicolo trainante, ove ne sia munito, deve mantenere attivato l’apposito dispositivo a luce gialla prescritto dal regolamento per i veicoli di soccorso stradale. Violare le disposizioni significa andare incontro a una sanzione amministrativa che va da un minimo di 85 euro a un massimo di 338 euro.

Auto da trainare: le modalità del traino

Del traino di una vettura si occupa anche l’articolo 63 del Codice della Strada secondo cui “Nessun veicolo può trainare o essere trainato da più di un veicolo, salvo ciò risulti necessario per l’effettuazione di trasporti eccezionali”.

Nell’articolo viene specificato, inoltre, che un autoveicolo può trainare un veicolo che non sia rimorchio se questo non è più atto a circolare per avaria o per mancanza di organi essenziali. La solidità dell’attacco, le modalità del traino, la condotta e le cautele di guida devono rispondere alle esigenze di sicurezza della circolazione. Anche in questo caso, per chi non rispetta la legge, la contravvenzione minima è di 85 euro, mentre si sale fino a 338 euro per la sanzione amministrativa massima.

Come comportarsi per trainare un’auto in panne

In definitiva, stando a quanto riferito negli articoli numero 165 e numero 63 del Codice della Strada, trainare una vettura senza ricorrere all’intervento di un carro attrezzi non è consentito, tranne nella situazione in cui il veicolo è in panne.

Nel caso in cui la vettura in panne debba essere trainata, bisogna fare attenzione con molta cura al collegamento con l’altra auto che fa da traino. I collegamenti devono essere estremamente solidi e mai improvvisati: per questo si tratta di un’operazione tutt’altra che semplice da effettuare. Molto importante, inoltre, provvedere a segnalare adeguatamente il veicolo da trainare a tutti gli altre utenti della strada, attraverso le luci intermittenti oppure il segnale mobile. Trainare un veicolo in avaria, infine, è consentito su tutte le strade, eccezion fatta per le autostrade e per le strade extraurbane.

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