Che cos’è e come funziona l’overboost sull’auto
Parliamo di auto e in particolare di un fenomeno che forse non tutti conoscono, il cosiddetto overboost, o anche sovraspinta. Di che cosa si tratta? È un regime di funzionamento del turbocompressore in grado di garantire una potenza superiore e supplementare per un determinato lasso di tempo, nei motori sovralimentati. Vediamo nello specifico come funziona e che cosa bisogna sapere a riguardo.
Overboost: di che cosa si tratta e come funziona
Possiamo dire che durante la fase chiamata overboost o sovraspinta, viene aumentata la potenza di sovralimentazione del motore rispetto a quelli che sono i valori normali dell’utilizzo continuativo. Questo significa che la valvola westgate, in particolare, si apre a valori più alti. L’apertura di questa valvola avviene attraverso un attuatore e viene gestita dalla centralina elettronica che regola anche la durata.
In genere si parla di un effetto che può durare al massimo alcuni secondi, e che consente al guidatore di fare delle manovre veloci, che hanno bisogno appunto di un aumento della potenza. Il comando del gas in queste fasi si trova al massimo del funzionamento, quindi possiamo dire che l’acceleratore è a tavoletta. Attraverso l’overboost il conducente dell’auto ha a disposizione quindi una certa quantità di potenza supplementare per un periodo di tempo molto limitato, ad esempio quello utile per effettuare un sorpasso su strada di un altro veicolo.
La differenza tra l’overboost automatico e manuale
L’overboost può disattivarsi automaticamente o aver bisogno dell’intervento del conducente. La disattivazione automatica avviene in genere sulle auto dotate di motori sovralimentati, e dopo differenti e ripetute accelerazioni; lo scopo infatti è quello di preservare la meccanica dell’auto, prevenendo danni.
Si può parlare però anche di overboost manuale, e questo avviene nei motori elaborati, dove si può installare appunto questa tipologia di sovraspinta, che il conducente può attivare autonomamente pigiando su un apposito interruttore che viene inserito nell’abitacolo dell’auto.
Nel momento in cui l’interruttore è sulla posizione OFF, allora si ha la pressione reimpostata dalla wastegate, su ON invece si apre l’elettrovalvola che fa defluire aria, e in questo modo aumenta la pressione. L’interruttore può essere inserito sotto al pedale del gas, per avere il surplus di potenza solo quando si è a tavoletta. Oppure si può decidere di posizionare un pulsante separato, in modo da poterlo azionare anche se non si è alla velocità massima ma si vuole ottenere comunque un aumento di potenza.
In commercio esistono dei kit con tutti gli accessori e gli elementi necessari per il montaggio dell’overboost sulla propria auto, si possono trovare online oppure nei negozi specializzati, e i prezzi cambiano a seconda della marca e dell’auto. Il nostro consiglio, prima di installare l’overboost, sfruttando al massimo la potenza senza avere poi alcun problema, è assicurarsi che sulla propria auto sia possibile aumentare la pressione del turbo senza eliminare fermi o blocchi sulla centralina originale.
Che cosa succede quando si apre un’elettrovalvola collocata tra la wastegate e la turbina? In questo contesto tende a crearsi uno sfogo d’aria che fa agire la wastegate a una pressione superiore rispetto agli standard. Si tratta di un sistema che in particolare permette di ottenere degli aumenti di potenza anche molto significativi, e che però mette a dura prova l’affidabilità dei componenti, viste le sollecitazioni maggiori. Questo è il motivo per cui, per ovviare al suddetto “inconveniente”, alcuni componenti generalmente vengono rinforzati.
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Garanzia auto: quando si può richiedere la sostituzione del veicolo
Purtroppo può succedere che, nonostante si acquisti una vettura nuova di pacca presso il concessionario, la stessa presenti dei difetti o dei danni. Che cosa bisogna fare in questi casi? Vediamo alcuni consigli pratici e che cosa dice la legge riguardo i procedimenti per affrontare situazioni simili, in cui la vettura presenta quelli che possiamo chiaramente definire difetti di produzione o simili (problemi che minano la qualità del prodotto appena acquistato).
Auto difettosa: cosa fare
Compri l’auto nuova in concessionaria e sei felice, tutto sembra perfetto, proprio come desideravi. Le tue aspettative sono rispettate, nonostante il sacrificio che hai dovuto fare, finalmente sei soddisfatto perché sei riuscito a comprare la macchina nuova, che ti serviva o che sognavi da tempo.
Purtroppo però passa qualche tempo e l’auto inizia a presentare alcuni problemi, a volte poco percettibili (elettrici, elettronici), altre volte più fastidiosi (le spie che si accendono senza motivo o le luci che si bruciano spesso), e altre ancora invece dei problemi che possono essere anche pericolosi (al sistema frenante, perdite di carburante). Qualsiasi sia l’entità del problema, deve essere risolto, quindi vediamo come procedere in maniera legale.
La garanzia legale sull’auto nuova difettosa
La garanzia legale in questo caso si riferisce a quella che possiamo definire conformità dell’auto e la normativa di riferimento è quella che parla di funzionalità e caratteristiche del bene (che in questo caso è la macchina nuova). Per legge quindi il rivenditore ha l’obbligo di consegnare la vettura nuova all’automobilista che la compra con un certificato di conformità, che serve come garanzia nel caso in cui il mezzo stesso sia difettoso e presenti quindi dei problemi.
Il venditore è responsabile della garanzia legale. Il compratore deve segnalare un grave difetto entro 60 giorni per ottenere la sostituzione dell’auto, se invece vuole ottenere il recesso dal contratto, allora il procedimento è più complesso. Non è facile infatti ottenere il recesso, per questo motivo la maggior parte delle volte serve l’intervento di un giudice che decide in Tribunale che cosa bisogna fare, di chi è il torto e come procedere a seconda del caso specifico. La Casa produttrice rilascia anche una garanzia ulteriore sulle nuove auto, quella che tutela l’automobilista dai difetti fino a 7 anni, offrendo anche gli eventuali interventi utili per la riparazione.
Sostituzione o riparazione dell’auto nuova con difetti
Il Codice del Consumo ritiene che il venditore sia responsabile nei confronti del consumatore per qualsiasi difetto di conformità del veicolo al momento della consegna. Questo significa che se l’auto presenta appunto un difetto di conformità, chi ha comprato il mezzo nuovo può pretendere il ripristino delle condizioni originali con sostituzione o riparazione dell’auto (potrebbe altrimenti chiedere la riduzione del prezzo).
Se il difetto è grave, secondo il Codice di Consumo bisogna chiedere la sostituzione, quindi solo nel caso in cui “il rimedio richiesto sia oggettivamente impossibile o eccessivamente oneroso”.
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Incidenti stradali: come mettere in sicurezza la zona
Come ben sappiamo e come ci insegnano anche a scuola guida, è fondamentale sapere quale sono le norme di primo soccorso, e quindi gli interventi che bisogna eseguire in caso di sinistro stradale nei confronti di eventuali persone rimaste coinvolte e ferite. Vediamo come bisogna comportarsi e come si deve mettere in sicurezza la zona in cui è avvenuto l’incidente.
Incidente stradale: le norme di primo soccorso
Se malauguratamente assistiamo a un sinistro stradale, dobbiamo sapere che ci sono delle norme – dette di primo soccorso – da mettere in atto. Prima di scendere dalla propria auto o altro veicolo è fondamentale, come dice la legge, indossare il giubbetto arancione o giallo catarifrangente, che è obbligatorio tenere sempre all’interno dell’abitacolo (attenzione: non serve a nulla tenerlo nel baule, è un’abitudine errata).
Nel caso in cui nessuno vi abbia ancora provveduto, bisogna posizionare il triangolo di pericolo nel senso opposto di marcia, ad almeno 100 metri di distanza, per avvisare i veicoli che arrivano della presenza di mezzi sulla carreggiata. Attenzione, perché si tratta di un’operazione molto delicata e che può anche essere pericolosa, per questo è importante che sia eseguita solo nel caso in cui siano presenti adeguati margini di sicurezza, soprattutto se ci si trova su strade a scorrimento veloce, come e autostrade.
Che cosa bisogna fare se ci sono dei feriti in mezzo alla strada? Se non ci sono le condizioni per spostarli, allora è possibile usare la propria auto per proteggerli, senza puntare i fari in direzione dei veicoli in arrivo. Attenzione: sarebbe bene non mobilizzare mai i feriti, a meno che non ci siano dei gravi pericoli imminenti.
Come mettere in sicurezza il luogo del sinistro stradale
Non è facile mettere in sicurezza la zona dell’incidente, soprattutto se ci sono dei feriti gravi, se si è da soli e magari anche su una strada isolata, senza l’aiuto di nessuno. È molto difficile, quando le persone coinvolte nel sinistro non si possono muovere o non sono coscienti, ma è fondamentale chiamare subito i soccorsi e cercare di mantenere la calma.
Se poi è notte e ci si trova su un tratto di strada particolarmente buio, sarebbe bene aiutarsi con elementi luminosi, come una torcia elettrica (consigliamo di averne sempre una con sé in macchina). Alla peggio e in mancanza d’altro va bene anche usare la torica dello smartphone, ma fate attenzione, perché purtroppo in molti casi non è di grande aiuto. Una cosa fondamentale da fare è accertarsi che non ci siano degli elementi pericolosi come materiale esplosivo, infiammabile, gassoso o corrosivo o ancora la presenza di cavi elettrici. In caso di dubbi di questo tipo chiamate immediatamente i Vigili del Fuoco e chiedete loro come comportarvi in attesa.
Veicoli pericolosi: come riconoscerli
Sui cartelli arancioni apposti sui veicoli che trasportano sostanze pericolose ci sono dei numeri, le cifre superiori in genere stanno a indicare il tipo di pericolo e quelle inferiori la sostanza trasportata.
La prima cifra può essere:
- 2 in caso di gas;
- 3 per il combustibile;
- 4 per comburente;
- 6 per materia tossica;
- 8 per materia corrosiva.
Le altre cifre stanno a indicare il tipo di pericolo complementare:
- 0: senza effetti complementari;
- 1: esplosivo;
- 2: gas;
- 3: combustibile;
- 5: comburente;
- 6: materia tossica;
- 7: radioattivo.
Se le prime due cifre si ripetono, allora significa che il pericolo primario è presente in modo molto particolare. Quando il luogo del sinistro è stato messo in sicurezza, allora si può procedere alla fase successiva, valutando quindi il numero delle persone infortunate.
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F1 2022: doppietta Red Bull in Spagna, Verstappen vince e balza in testa al Mondiale
Festa grande in casa Red Bull nel GP di Spagna a Barcellona. Primo Max Verstappen (nuovo leader del Mondiale F1 2022) e secondo Sergio Pérez davanti a George Russell (Mercedes): una doppietta – agevolata dal ritiro al 27° giro di Charles Leclerc (problemi al turbo dopo aver dominato per tutto il weekend con la Ferrari) – che ha permesso al team austriaco di soffiare al Cavallino anche il primato iridato tra i Costruttori.
Carlos Sainz Jr. ha salvato in parte il weekend della Rossa con un quarto posto finale ma il pilota spagnolo – scattato terzo – ha deluso nella prima parte della corsa sbagliando la partenza e finendo nella ghiaia al 7° giro.
Mondiale F1 2022 – GP Spagna: le pagelle
Max Verstappen (Red Bull)
Nonostante un paio di errori a inizio gara e un DRS malfunzionante Max Verstappen ha vinto il GP di Spagna a Barcellona portando a casa la terza vittoria consecutiva e la quarta negli ultimi cinque appuntamenti del Mondiale F1 2022.
Un inizio di gara non entusiasmante, quello del pilota olandese: al via non è riuscito a passare Leclerc, alla nona tornata ha perso il controllo della vettura rientrando quarto e si è ritrovato in “top 3” due giri dopo solo grazie a Pérez. Poi ha faticato a superare Russell e si è preso il secondo posto al 27° giro grazie al ritiro di Leclerc. Alla 49° tornata ha conquistato il primo posto senza soffrire più di tanto (prima il piazzamento apparteneva al suo scudiero in Red Bull).
George Russell (Mercedes)
Ancora una gara magistrale per George Russell, terzo nel GP di Spagna e alla sesta gara su sei in “top 5”.
Il pilota britannico – partito quarto – è entrato immediatamente in zona podio approfittando dell’errore al via di Sainz Jr. ed è passato in seconda posizione al 9° giro dopo l’errore di Verstappen. Poi si è difeso in modo esemplare dagli attacchi di Max e si è ritrovato addirittura al comando della corsa dopo il ritiro di Leclerc. Al 31° giro ha ceduto a Pérez e dopo il pit-stop è finito dietro le due Red Bull; nel finale è stato brevemente fuori dal podio dopo un altro cambio gomme ma ha ripreso facilmente la terza posizione con un sorpasso su Bottas.
Sergio Pérez (Red Bull)
Un gran lavoro da scudiero quello di Sergio Pérez in Spagna. Il driver messicano ha portato a casa il terzo podio negli ultimi quattro appuntamenti del Mondiale F1 2022 (una seconda piazza impreziosita dal punto bonus del giro veloce).
Scattato quinto dalla griglia e terzo dopo nove giri (complici gli errori di Sainz Jr. e Verstappen), ha ceduto il terzo posto a Max all’11° tornata. Rientrato in “top 3” al 27° giro in seguito al ritiro di Leclerc, è balzato in testa poco dopo con un sorpasso deciso su Russell e al 49° giro si è fatto nuovamente passare dal compagno olandese.
Charles Leclerc (Ferrari)
Charles Leclerc sembrava avviato verso una facile vittoria nel GP di Spagna a Barcellona: miglior tempo nelle tre sessioni di prove libere, pole position, una grande partenza e saldamente al comando della corsa per 27 giri.
Poi è cambiato tutto, c’è stato un problema al turbo e il monegasco è stato costretto al ritiro mettendo fine a una striscia positiva di 12 Gran Premi consecutivi a punti. Finora era stata la Red Bull ad avere problemi di affidabilità: oggi è toccato alla Ferrari.
Red Bull
Nel GP di Spagna a Barcellona la Red Bull ha ottenuto più di quello che si aspettava: una doppietta e il doppio primato nelle classifiche Piloti e Costruttori del Mondiale F1 2022.
Il team austriaco sembra aver definitivamente risolto i problemi di affidabilità: quattro successi negli ultimi cinque GP e quinta gara iridata di seguito con almeno una monoposto in “top 3”.
Mondiale F1 2022 – I risultati del GP di Spagna
Prove libere 1
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:19.828
2 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:19.907
3 Max Verstappen (Red Bull) 1:20.164
4 George Russell (Mercedes) 1:20.590
5 Fernando Alonso (Alpine) 1:20.768
Prove libere 2
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:19.670
2 George Russell (Mercedes) 1:19.787
3 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:19.874
4 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:19.990
5 Max Verstappen (Red Bull) 1:20.006
Prove libere 3
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:19.772
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:19.844
3 George Russell (Mercedes) 1:19.920
4 Lewis Hamilton (Mercedes) 1:20.002
5 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:20.129
Qualifiche
1 Charles Leclerc (Ferrari) 1:18.750
2 Max Verstappen (Red Bull) 1:19.073
3 Carlos Sainz Jr. (Ferrari) 1:19.166
4 George Russell (Mercedes) 1:19.393
5 Sergio Pérez (Red Bull) 1:19.420
Le classifiche
La classifica del GP di Spagna 2022
Max Verstappen (Red Bull) | 1h37:20.475 |
Sergio Pérez (Red Bull) | + 13,1 s |
George Russell (Mercedes) | + 32,9 s |
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) | + 45,2 s |
Lewis Hamilton (Mercedes) | + 54,5 s |
Classifica Mondiale Piloti
Max Verstappen (Red Bull) | 110 punti |
Charles Leclerc (Ferrari) | 104 punti |
Sergio Pérez (Red Bull) | 85 punti |
George Russell (Mercedes) | 74 punti |
Carlos Sainz Jr. (Ferrari) | 65 punti |
Classifica Mondiale Costruttori
Red Bull | 195 punti |
Ferrari | 169 punti |
Mercedes | 120 punti |
McLaren-Mercedes | 50 punti |
Alfa Romeo-Ferrari | 39 punti |
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Esistono delle temperature davvero pericolose per l’auto
La stagione estiva è alle porte e ormai in tutta Italia le temperature sono già degne delle più calde giornate di giugno, nonostante manchi ancora più di un mese all’inizio dell’estate. Ci sono degli accorgimenti utili da tenere presenti per evitare problemi in auto, causati dal forte caldo. Vediamo alcuni consigli insieme.
Auto parcheggiata al sole: cosa bisogna sapere
Quando lasciamo la nostra macchina posteggiata all’aperto durante l’estate, in un luogo privo di ripari, alberi o tettoie, sappiamo benissimo che – al nostro ritorno – la troveremo rovente. La carrozzeria, in pochissimo tempo, essendo a contatto diretto con i raggi del sole, può arrivare a raggiungere gli 80 gradi e l’abitacolo superare i 40°. Gli esperti hanno infatti misurato in maniera precisa il surriscaldamento della vettura, e bisogna fare particolare attenzione alla salute delle persone e degli animali che salgono a bordo.
Grazie a misurazioni realizzate in laboratorio, con strumenti professionali, è stato dimostrato che la superficie esterna e interna dell’auto, a causa della radiazione diretta del sole, può arrivare a sviluppare temperature potenzialmente pericolose per la salute delle persone. La carrozzeria è quella che si riscalda più rapidamente, essendo all’esterno, a stretto contatto con il sole: bastano 20 minuti per diventare bollente, e molto dipende anche dal suo colore.
In una vettura bianca infatti la temperatura può arrivare dai 25 ai 55 gradi, ma se la carrozzeria è nera, allora si arriva anche fino a 70 gradi, nello stesso tempo. Dopo i primi venti minuti, la temperatura continua a salire, ma meno rapidamente, arrivando a circa 60° per una macchina chiara e superando gli 80° per una scusa. È chiaro che le auto nere o molto scure assorbono maggiormente i raggi solari, e quindi diventano più roventi e in minor tempo. Attenzione: quando la carrozzeria è così rovente (sia bianca che nera) anche solo un semplice contatto può causare una scottatura sulla pelle.
La temperatura interna dell’auto
A prescindere dal colore della carrozzeria dell’auto, gli interni si surriscaldano invece nello stesso tempo e allo stesso modo. Il calore può arrivare a livelli molto alti, pericolosi per la salute di animali e persone. Pensiamo infatti che, dopo un’ora, come anticipato, sul cruscotto si arriva a quasi 80 gradi, mentre all’altezza del viso/della testa la temperatura arriva a superare i 40 gradi. L’unica soluzione per evitare il surriscaldamento, pericoloso per la nostra salute, è parcheggiare all’ombra o in un luogo coperto. Sappiamo bene che purtroppo questo non è sempre possibile.
La soluzione contro il riscaldamento dell’abitacolo
Per evitare che gli interni dell’auto si surriscaldino eccessivamente sotto il sole spesso si lasciano i finestrini laterali leggermente aperti. Questo però non ha un effetto molto importante, l’aria non circola abbastanza e quindi non si sente una gran differenza. L’unica cosa che aiuta a ridurre la temperatura interna della macchina è usare una pellicola di protezione solare contro il parabrezza. Dopo un’ora in questo modo si raggiungono i 35° C al massimo sul cruscotto e poco più di 30 grade nell’abitacolo.
Come evitare i rischi
Le raccomandazioni per evitare problemi e danni alla salute dovuti al surriscaldamento della macchina:
- non rimanere mai nell’auto chiusa, sotto il sole, senza l’aria condizionata – anche in caso di brevi soste – e mai lasciare bambini e animali in macchina;
- quando si sale in macchina, bisogna fare attenzione a toccare carrozzeria, cambio, volante, sedili e altre componenti che, essendo roventi, possono ustionare la pelle;
- ventilare l’abitacolo prima di salire in auto;
- tra l’abitacolo con climatizzatore acceso e l’esterno non deve mai esserci una differenza di temperatura superiore a 6° C, altrimenti si rischiano tosse e raffreddore.
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La Maison Citroën: una nuova casa a Milano per il Double Chevron
Si chiama La Maison Citroën la nuova casa del Double Chevron a Milano: un flagship store urbano situato all’interno del COIN di Piazza V Giornate, un’esperienza fisica (in un ambiente accogliente e conviviale come la propria casa) e al tempo stesso digitale, visto che è anche possibile acquistare online il modello desiderato della Casa francese.
Uno spazio innovativo – che presto vedremo anche a Bologna e a Catania (sempre negli store COIN e più precisamente nei Lifestyle Hub) – che accoglierà a rotazione le ultime novità della gamma del brand transapino. Adiacente a esso uno spazio riservato ai test drive dell’intera gamma: da oggi nel capoluogo lombardo, ad esempio, è possibile provare la microcar elettrica Ami e la C5 X Hybrid (variante ibrida plug-in benzina della berlina a cinque porte francese).
Ma non è tutto: per i visitatori de La Maison Citroën sono previste offerte esclusive per l’acquisto online dei modelli del marchio d’oltralpe e grazie alla collaborazione con COIN gli stessi vantaggi si estendono a tutti i titolari Coincard.
Com’è fatta La Maison Citroën?
La Maison Citroën di Milano è caratterizzata da una vetrina impreziosita da un enorme schermo che invita i passanti a entrare. Dentro troviamo una parete in legno naturale – su cui spicca la scritta “La Maison Citroën” in colore bianco – che presenta alcuni prodotti della boutique online del Double Chevron. Ultimo, ma non meno importante, il Citroën Wall: un grande monitor che consente di scoprire la storia del brand, di configurare tutti i modelli della gamma, di conoscere le offerte commerciali e di procedere all’acquisto del veicolo o – più semplicemente – dei prodotti lifestyle della marca.
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Cosa fare se c’è dell’olio nella vaschetta dell’acqua
Può succedere che dell’olio sia presente nella vaschetta dell’acqua del radiatore, e questa è una problematica legata allo spiacevole inconveniente della guarnizione della testata del motore bruciata. Si tratta tra l’altro di un guasto molto più comune di quanto possiamo pensare, sono molti gli automobilisti a richiedere aiuto in situazioni simili.
Bisogna fare attenzione a questo inconveniente: trovare la presenza di olio all’interno dell’acqua di raffreddamento del veicolo infatti non è mai buona cosa. Non basta constatare che il veicolo continui a funzionare e quindi procedere nella guidare senza farlo controllare da un professionista. L’olio non dovrebbe assolutamente mai arrivare nel radiatore, vediamo di scoprire e capire meglio il motivo.
Presenza di olio nella vaschetta dell’acqua: i motivi
Sulle auto con radiatore olio è possibile trovare la vaschetta dell’acqua del radiatore piena di olio emulsionato o denso, e questo è un problema a cui bisogna prestare molta attenzione. Se il veicolo sembra comunque funzionare a regola d’arte, allora è probabile che la presenza di olio nell’acqua sia recente. Non è comunque mai buona cosa trovare il lubrificante all’interno della vaschetta dell’acqua del radiatore, anzi. C’è da dire però che si tratta di un guasto che si può riparare e recuperare in maniera abbastanza semplice e senza spendere troppo. L’importante è, chiaramente, agire per tempo.
Ma qual è la causa della presenza di olio nel liquido di raffreddamento? È ovvio: il mescolamento dei due fluidi, che generalmente si trovano, a funzionamento corretto e in assenza di problemi all’auto, in circuiti separati. Lo scambiatore acqua-olio che si rompe (e può succedere) è senza dubbio il punto in cui acqua e olio si possono mescolare più facilmente.
La soluzione al problema è: sostituire nell’immediato lo scambiatore guasto e quindi rimuovere anche l’olio e il refrigerante, lavare e ripristinare entrambi i liquidi (refrigerante e olio motore), andando infine anche a cambiare il filtro dell’olio.
Il problema nella guarnizione della testata del motore
Una delle cause principali della presenza di olio nell’acqua del radiatore, come abbiamo detto in apertura, a prescindere dallo scambiatore, è la guarnizione della testata. Infatti, come avviene anche per lo scambiatore acqua–olio che si rompe, anche una tenuta scarsa di questo fondamentale elemento del motore può provocare l’emulsione di acqua e olio. In genere è di color marrone chiaro-nocciola e si trova sotto al tappo della vaschetta del radiatore e anche sotto a quello di rifornimento dell’olio motore. Solitamente l’olio va a finire nell’acqua di raffreddamento, a causa della pressione di esercizio più elevata, ma questo dipende anche dal punto in cui si rompe la guarnizione e dalla probabilità che ci sia anche gorgoglio di gas di scarico, oltre all’olio, nel radiatore.
Quali sono le soluzioni al problema dell’olio nell’acqua
Nei casi indicati sopra quindi abbiamo rilevato quando è possibile trovare, malauguratamente, dell’olio all’interno dell’acqua del radiatore: non è mai una buona cosa. La raccomandazione è sempre quella di rivolgersi prima possibile a un’officina, dove un meccanico specializzato può individuare il problema e capire come intervenire per la riparazione.
Il consiglio per risparmiare nei costi è quello di chiedere più di un preventivo a differenti professionisti, affidandosi sempre e comunque a un centro regolare, che rilascia fattura. Si tratta di un problema subdolo, a volte difficile da individuare. Per questo fate attenzione, perché se cercate di risparmiare e il problema non si risolve – e soprattutto non avete in mano una regolare fattura – non potrete mai rivalervi su nulla.
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Mondiale F1 2022 – GP Spagna a Barcellona: gli orari TV su Sky e TV8
Il GP di Spagna a Barcellona – sesta tappa del Mondiale F1 2022 – sarà trasmesso in diretta in chiaro anche su TV8 (oltre che su Sky). Di seguito troverete gli orari TV.
Nella corsa iberica vedremo molti sviluppi tecnici da parte dei team: prepariamoci quindi ad alcuni cambiamenti nelle gerarchie viste finora.
F1 2022 – GP Spagna: cosa aspettarsi
Il circuito di Barcellona – sede del GP di Spagna, sesto appuntamento del Mondiale F1 2022 – è un tracciato senza segreti per i piloti e le scuderie (qui vengono svolti diversi test invernali). Una pista che premia le monoposto migliori: dal 2014 a oggi solo la Red Bull è stata capace di trionfare qui senza poi vincere il titolo Costruttori lo stesso anno.
Partire bene in terra iberica è molto importante: Fernando Alonso nel 2013 è riuscito a salire sul gradino più alto del podio senza scattare dalle prime due file della griglia (l’unico dal 1986). Di seguito troverete il calendario del Gran Premio di Spagna, gli orari TV su Sky e TV8 e il nostro pronostico.
F1 2022 – Barcellona, il calendario e gli orari TV su Sky e TV8
Venerdì 20 maggio 2022
14:00-15:00 | Prove libere 1 (diretta su Sky Sport F1) |
17:00-18:00 | Prove libere 2 (diretta su Sky Sport F1) |
Sabato 21 maggio 2022
13:00-14:00 | Prove libere 3 (diretta su Sky Sport F1) |
16:00-17:00 | Qualifiche (diretta su Sky Sport F1 e TV8) |
Domenica 22 maggio 2022
15:00 | Gara (diretta su Sky Sport F1 e TV8) |
F1 – I numeri del GP di Spagna
LUNGHEZZA CIRCUITO | 4.675 m |
GIRI | 66 |
RECORD IN PROVA | Lewis Hamilton (Mercedes F1 W12) – 1’16”741 – 2021 |
RECORD IN GARA | Max Verstappen (Red Bull RB16B) – 1’18”149 – 2021 |
RECORD DISTANZA | Lewis Hamilton (Mercedes F1 W12) – 1h33’07”680 – 2021 |
F1 – Il pronostico del GP di Spagna 2022
1° Lewis Hamilton (Mercedes)
Lewis Hamilton ama tantissimo Barcellona: sei vittorie (cinque nelle ultime cinque edizioni del GP di Spagna), dieci podi totali e sei pole position. Senza dimenticare che da quando corre con la Mercedes è sempre partito dalla prima fila su questo tracciato.
Ora le frecce d’argento stanno soffrendo – il campione britannico non centra la “top 3” da quattro gare consecutive, evento che non si verificava dal lontano 2013 – ma gli aggiornamenti portati dal team lasciano ben sperare.
2° Max Verstappen (Red Bull)
Max Verstappen è il favorito del GP di Spagna ma qui ha vinto solo una volta (nel 2016, primo successo in carriera in F1 all’esordio con la Red Bull) e ha centrato in una sola occasione la prima fila in qualifica senza mai portare a casa la pole.
Il campione del mondo in carica è in formissima: tre vittorie negli ultimi quattro appuntamenti della stagione 2022 e ritiri che sono dipesi dalla vettura e non da lui.
3° Charles Leclerc (Ferrari)
In Spagna probabilmente vedremo un Charles Leclerc giocare in difesa cercando di stare il più vicino possibile a Verstappen.
Il pilota monegasco – mai sul podio a Barcellona (miglior piazzamento un quarto posto lo scorso anno) – è reduce da due successi e quattro podi totali nei primi cinque GP del Mondiale F1 2022.
Da tenere d’occhio: Sergio Pérez (Red Bull)
Neanche Sergio Pérez è mai salito sul podio del GP di Spagna: il suo miglior piazzamento a Barcellona è stato un quarto posto nel 2017.
Dopo il ritiro in Bahrein per problemi tecnici il pilota messicano si è rivelato veloce e continuo: quattro “top 5” di seguito condite da due seconde piazze.
La squadra da seguire: Red Bull
La Red Bull vuole approfittare di un GP di Spagna apparentemente favorevole alle sue caratteristiche per soffiare alla Ferrari il primato nel Mondiale F1 Costruttori e secondo noi ci riuscirà.
Da quattro gare consecutive il team austriaco piazza almeno una monoposto sul podio e non ha alcuna intenzione di interrompere questa striscia.
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Auto BMW: l’elenco completo (con i prezzi)
Le auto BMW sono molto amate da chi cerca un mezzo “premium” ma non si accontenta dell’eleganza. Le vetture della Casa bavarese puntano molto sul piacere di guida e su un design originale che non mette tutti d’accordo.
Di seguito troverete l’elenco completo di tutte le auto BMW in commercio (con i prezzi): tanti modelli benzina, diesel, mild hybrid benzina, mild hybrid diesel, ibridi plug-in benzina ed elettrici per tutti i gusti.
Auto BMW: l’elenco completo (con i prezzi)
BMW serie 1
La terza generazione della BMW serie 1 è una compatta disponibile a trazione anteriore o integrale che condivide il pianale con molti altri modelli della Casa tedesca (serie 2 Active Tourer, serie 2 Gran Coupé, X1 e X2). Prezzi da 26.900 euro e una gamma motori composta da otto unità sovralimentate: cinque a benzina (due 1.5 tre cilindri da 109 e 136 CV e tre 2.0 da 178, 265 e 306 CV) e tre diesel (un 1.5 a tre cilindri da 116 CV e due 2.0 da 150 e 190 CV).
BMW serie 3
La settima generazione della BMW serie 3 è una berlina disponibile a trazione posteriore o integrale che verrà presto sottoposta a un restyling. Pianale condiviso con la serie 4, prezzi da 39.100 euro e una gamma motori composta da tredici unità sovralimentate: cinque a benzina (tre 2.0 da 156, 184 e 258 CV e due 3.0 a sei cilindri in linea da 480 e 510 CV), un 3.0 mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 374 CV, cinque mild hybrid diesel (tre 3.0 da 122, 150 e 190 CV e due 3.0 a sei cilindri in linea da 286 e 340 CV) e due 2.0 ibridi plug-in benzina da 204 e 252 CV.
BMW serie 3 Station
La BMW serie 3 Station – variante wagon della settima serie della berlina bavarese – è in vendita a prezzi che partono da 40.950 euro. La gamma motori è composta da undici unità sovralimentate: tre 2.0 a benzina da 156, 184 e 258 CV, un 3.0 mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 374 CV, due 2.0 ibridi plug-in benzina da 204 e 292 CV e cinque diesel (tre 2.0 da 122, 150 e 190 CV e due 3.0 a sei cilindri in linea da 286 e 340 CV).
BMW serie 5
La settima generazione della BMW serie 5 è un’ammiraglia disponibile a trazione posteriore o integrale in vendita a prezzi che partono da 56.690 euro. Pianale condiviso con la X5 e una gamma motori composta da undici unità sovralimentate: due 4.4 V8 a benzina da 530 e 625 CV, due 2.0 mild hybrid benzina da 184 e 252 CV, quattro mild hybrid diesel (due 2.0 da 150 e 190 CV e due 3.0 a sei cilindri in linea da 249 e 340 CV) e tre ibridi plug-in benzina (due 2.0 da 277 e 292 CV e un 3.0 a sei cilindri in linea da 394 CV).
BMW serie 5 Station
La BMW serie 5 Station è la variante wagon della settima serie dell’ammiraglia bavarese. Prezzi da 58.690 euro e una gamma motori composta da nove unità sovralimentate: tre mild hybrid benzina (due 2.0 da 184 e 252 CV e un 3.0 a sei cilindri in linea da 333 CV), due 2.0 ibridi plug-in benzina da 204 e 292 CV e quattro diesel (due 2.0 da 150 e 190 CV e due 3.0 a sei cilindri in linea da 249 e 340 CV).
BMW i7
La BMW i7 è un’ammiraglia elettrica a trazione integrale in vendita a 146.000 euro. La potenza? 544 CV.
BMW serie 2 Active Tourer
La seconda generazione della BMW serie 2 Active Tourer è una monovolume disponibile a trazione anteriore o integrale sviluppata sullo stesso pianale di molti altri modelli della Casa tedesca (serie 1, serie 2 Gran Coupé, X1 e X2). La gamma motori è composta da quattro unità sovralimentate: un 1.5 tre cilindri a benzina da 136 CV, due mild hybrid benzina (un 1.5 tre cilindri da 170 CV e un 2.0 da 218 CV) e un 2.0 diesel da 150 CV. I prezzi? Da 34.600 euro.
BMW serie 2 Gran Tourer
La BMW serie 2 Gran Tourer è una monovolume a 7 posti disponibile a trazione anteriore o integrale in vendita a prezzi che partono da 33.750 euro. La gamma motori è composta da quattro unità sovralimentate: un 2.0 a benzina da 178 CV e tre diesel (un 1.5 tre cilindri da 116 CV e due 2.0 da 150 e 190 CV).
BMW serie 2 Coupé
La seconda generazione della BMW serie 2 Coupé è una sportiva disponibile a trazione posteriore o integrale in vendita a prezzi che partono da 43.150 euro. La gamma motori è composta da quattro unità sovralimentate: tre a benzina (due 2.0 da 184 e 245 CV e un 3.0 a sei cilindri in linea da 374 CV) e un 2.0 diesel da 190 CV.
BMW serie 2 Cabrio
La BMW serie 2 Cabrio è una cabriolet sportiva a trazione posteriore in procinto di andare in pensione. Prezzi da 37.750 euro e una gamma motori composta da quattro unità sovralimentate a benzina: tre 2.0 da 136, 184 e 252 CV e un 3.0 a sei cilindri in linea da 340 CV.
BMW serie 2 Gran Coupé
La BMW serie 2 Gran Coupé è una compatta disponibile a trazione anteriore o integrale che condivide il pianale con molti altri modelli della Casa teutonica (serie 1, serie 2 Active Tourer, X1 e X2). Prezzi da 34.200 euro e una gamma motori formata da sei unità sovralimentate: tre a benzina (un 1.5 tre cilindri da 136 CV e due 2.0 da 178 e 306 CV) e tre diesel (un 1.5 tre cilindri da 116 CV e due 2.0 da 150 e 190 CV).
BMW serie 4 Coupé
La seconda generazione della BMW serie 4 Coupé è una sportiva disponibile a trazione posteriore o integrale in vendita a prezzi che partono da 53.150 euro. Pianale condiviso con la serie 3 e una gamma motori composta da otto unità sovralimentate: quattro a benzina (due 2.0 da 184 e 245 CV e due 3.0 a sei cilindri in linea da 480 e 510 CV), un 3.0 mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 374 CV e tre mild hybrid diesel (un 2.0 da 190 CV e due 3.0 a sei cilindri in linea da 286 e 340 CV).
BMW serie 4 Cabrio
La BMW serie 4 Cabrio – variante cabriolet della seconda serie della sportiva bavarese – è in vendita a prezzi che partono da 61.650 euro. La gamma motori è composta da sette unità sovralimentate: tre a benzina (due 2.0 da 184 e 245 CV e un 3.0 a sei cilindri in linea da 510 CV), un 3.0 mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 374 CV e tre mild hybrid diesel (un 2.0 da 190 CV e due 3.0 a sei cilindri in linea da 286 e 340 CV).
BMW serie 4 Gran Coupé
La seconda generazione della BMW serie 4 Gran Coupé è una berlina a cinque porte disponibile a trazione posteriore o integrale. Prezzi da 53.150 euro e una gamma motori composta da quattro unità sovralimentate: due 2.0 a benzina da 184 e 245 CV, un 3.0 mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 374 CV e un 2.0 mild hybrid diesel da 190 CV.
BMW serie 6 Gran Turismo
La BMW serie 6 Gran Turismo è un’ammiraglia disponibile a trazione posteriore o integrale in vendita a prezzi che partono da 67.900 euro. La gamma motori è composta da quattro unità sovralimentate: un 2.0 mild hybrid benzina da 258 CV e tre mild hybrid diesel (un 2.0 da 190 CV e due 3.0 a sei cilindri in linea da 286 e 340 CV).
BMW serie 8
La seconda generazione della BMW serie 8 è una supercar offerta in due varianti di carrozzeria (Coupé e Cabrio) e disponibile a trazione posteriore o integrale. Presto verrà sottoposta a un restyling. Prezzi da 111.500 euro e una gamma motori composta da quattro unità sovralimentate: tre a benzina (un 3.0 a sei cilindri in linea da 340 CV e due 4.4 V8 da 530 e 625 CV) e un 3.0 mild hybrid diesel a sei cilindri in linea da 340 CV.
BMW serie 8 Gran Coupé
La BMW serie 8 Gran Coupé è un’ammiraglia sportiva disponibile a trazione posteriore o integrale che verrà presto sottoposta a un restyling. Prezzi da 96.380 euro e una gamma motori composta da quattro unità sovralimentate: tre a benzina (un 3.0 a sei cilindri in linea da 340 CV e due 4.4 V8 da 530 e 625 CV) e un 3.0 mild hybrid diesel a sei cilindri in linea da 340 CV.
BMW Z4
La terza generazione della BMW Z4 è una spider a trazione posteriore in vendita a prezzi che partono da 44.500 euro. Pianale condiviso con la Toyota Supra e una gamma motori composta da tre unità sovralimentate a benzina: due 2.0 da 197 e 258 CV e un 3.0 a sei cilindri in linea da 340 CV.
BMW X1
La seconda generazione della BMW X1 è una SUV compatta disponibile a trazione anteriore o integrale sviluppata sullo stesso pianale di molti altri modelli della Casa tedesca (serie 1, serie 2 Active Tourer, serie 2 Gran Coupé e X2). Prezzi da 33.600 euro e una gamma motori composta da sei unità sovralimentate: due a benzina (un 1.5 tre cilindri da 136 CV e un 2.0 da 178 CV), un 1.5 tre cilindri ibrido plug-in benzina da 220 CV e tre diesel (un 1.5 tre cilindri da 116 CV e due 2.0 da 150 e 190 CV).
BMW X2
La BMW X2 è una SUV compatta disponibile a trazione anteriore o integrale che condivide il pianale con molte altre vetture della Casa di Monaco (serie 1, serie 2 Active Tourer, serie 2 Gran Coupé e X1). Prezzi da 34.750 euro e una gamma motori che comprende sette unità sovralimentate: tre a benzina (un 1.5 tre cilindri da 136 CV e due 2.0 da 178 e 306 CV), un 1.5 tre cilindri ibrido plug-in benzina da 220 CV e tre diesel (un 1.5 tre cilindri da 116 CV e due 2.0 da 150 e 190 CV).
BMW X3
La terza generazione della BMW X3 è una SUV media disponibile a trazione posteriore o integrale in vendita a prezzi che partono da 56.200 euro. Pianale condiviso con X4, i4 e iX3 e una gamma motori composta da dieci unità sovralimentate: un 3.0 benzina a sei cilindri in linea da 510 CV, tre mild hybrid benzina (due 2.0 da 184 e 245 CV e un 3.0 a sei cilindri in linea da 360 CV), cinque mild hybrid diesel (due 2.0 da 150 e 190 CV e tre 3.0 a sei cilindri in linea da 249, 286 e 340 CV) e un 2.0 ibrido plug-in benzina da 292 CV.
BMW X4
La seconda generazione della BMW X4 è una SUV media a trazione integrale che condivide il pianale con molti altri modelli della Casa tedesca (X3, i4 e iX3). Prezzi da 60.700 euro e una gamma motori composta da otto unità sovralimentate: un 4.4 V8 biturbo benzina da 510 CV, tre turbo mild hybrid benzina (due 2.0 da 184 e 252 CV e un 3.0 a sei cilindri in linea da 360 CV) e quattro turbodiesel mild hybrid (un 2.0 da 190 CV e tre 3.0 a sei cilindri in linea da 249, 286 e 360 CV).
BMW X5
La quarta generazione della BMW X5 è una grande SUV a trazione integrale realizzata sullo stesso pianale della serie 5. Prezzi da 71.000 euro e una gamma motori composta da otto unità sovralimentate: tre 4.4 V8 biturbo benzina da 530, 600 e 625 CV, un 3.0 turbo mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 333 CV, due 3.0 mild hybrid diesel a sei cilindri in linea da 286 e 340 CV, un 3.0 ibrido plug-in benzina a sei cilindri in linea da 394 CV e un 2.0 diesel da 231 CV.
BMW X6
La terza generazione della BMW X6 è una grande SUV a trazione integrale in vendita a prezzi che partono da 83.000 euro. La gamma motori è composta da cinque unità sovralimentate: due 4.4 V8 biturbo a benzina da 530 e 600 CV, un 3.0 turbo mild hybrid benzina a sei cilindri in linea da 333 CV e due 3.0 mild hybrid diesel a sei cilindri in linea da 286 e 340 CV.
BMW X7
La BMW X7 è una grande SUV a trazione integrale in grado di accogliere fino a 7 passeggeri che verrà presto sottoposta a un restyling. Prezzi da 100.350 euro e una gamma motori composta da tre unità sovralimentate: un 4.4 V8 biturbo benzina da 530 CV, un 3.0 turbo mild hybrid benzina da 333 CV e un 3.0 biturbodiesel mild hybrid a sei cilindri in linea da 340 CV.
BMW i3
La BMW i3 è una piccola elettrica “tutto dietro” (motore e trazione posteriore) in vendita a prezzi che partono da 41.100 euro. Due le varianti di potenza: 170 e 184 CV.
BMW i4
La BMW i4 è una berlina elettrica a cinque porte sviluppata sullo stesso pianale di molti altri modelli della Casa bavarese (X3, X4 e iX3). Prezzi da 60.900 euro e due varianti di potenza (340 e 544 CV).
BMW iX3
La BMW iX3 è una grande SUV elettrica “tutto dietro” (motore da 286 CV e trazione posteriore) che condivide il pianale con molti altri modelli del brand teutonico (X3, X4 e i4). Prezzi da 71.900 euro.
BMW iX
La BMW iX è una grande SUV elettrica a trazione integrale offerta in tre varianti di potenza: 326, 523 e 619 CV. I prezzi? Da 84.000 euro.
L’articolo Auto BMW: l’elenco completo (con i prezzi) proviene da Icon Wheels.
Quando e perché va sostituito il filtro antipolline dell’auto?
Probabilmente, gli automobilisti che saprebbero riconoscerlo o distinguerlo al primo colpo si contano sulle dita di una mano. E dire che, nella lunga lista di filtri che troviamo all’interno dell’auto, è tra i più importanti. Forse il più importate, se pensiamo alla salute degli occupanti del veicolo. Anche se poco noto ai più, il filtro antipolline (o filtro abitacolo) è fondamentale per far sì che la qualità dell’aria all’interno del abitacolo sia sempre ottimale.
Ovviamente, il filtro abitacolo non è eterno: affinché compia il proprio “dovere” è necessario cambiarlo con uno nuovo. Scopriamo insieme perché sostituire il filtro antipolline e ogni quanto tempo farlo. Prima, però, vediamo velocemente che cos’è e a cosa serve questo componente auto
A cosa serve il filtro antipolline dell’auto
A dispetto di quanto possa fare pensare il nome, il filtro antipolline non serve solamente a bloccare spore di polline e altre particelle che provocano allergie. Questo componente, come già detto, è fondamentale per proteggere la salute degli occupanti di un’auto filtrando tutta l’aria in ingresso.
A seconda della tipologia (vediamo tra poco quali sono e come si differenziano l’una dall’altra), il filtro abitacolo è in grado di bloccare pollini, polveri, fumi e particelle dannose presenti nell’aria e potenzialmente pericolose per la nostra salute. In particolare, filtri di questo genere possono bloccare la circolazione di sostanze nocive presenti nei gas di scarico come cadmio, cromo e vanadio.
A oggi, i filtri antipolline possono essere suddivisi in due macro-categorie:
- Filtro in fibra o carta. Si tratta dei più economici disponibili sul mercato e blocca sostanze come pollini, batteri, muffe e residui meccanici presenti nell’aria (come la polvere sprigionata dai dischi dei freni);
- Filtro ai carboni attivi. Aiuta a preservare la qualità dell’aria nell’abitacolo della propria auto bloccando anche metalli pesanti e altre sostanze nocive presenti nei gas di scarico di auto, bus e camion.
Va sottolineato il fatto che quando si parla di filtro antipolline non ci si riferisce a quello che viene comunemente chiamato filtro dell’aria. Quest’ultimo, infatti, serve a impedire che elementi esterni possano finire nella camera di combustione del motore, causando così danni (spesso irreparabili) alla nostra auto.
Perché cambiare il filtro antipolline
Il filtro abitacolo, dunque, svolge un ruolo decisamente importante per preservare la salute di chi si trova dentro l’auto. Non solo: un filtro sporco e malfunzionante causa problemi anche al corretto funzionamento del veicolo.
Ad esempio, un filtro antipolline sporco ridurrà la circolazione di aria all’interno dell’abitacolo, facendo appannare i vetri dell’auto più velocemente e con una maggior frequenza. Inoltre, l’impianto di condizionamento funzionerà a “metà servizio”, perché il flusso d’aria che passa dalle bocchette del veicolo sarà giocoforza minore.
Quando cambiare il filtro abitacolo
Per esser certi che il filtro antipolline funzioni sempre al meglio, è buona norma sostituirlo una volta l’anno oppure ogni 15mila chilometri percorsi. Insomma, a grandi linee il filtro va cambiato in concomitanza con l’esecuzione del tagliando del veicolo.
In alcuni casi, però, gli intervalli potrebbero essere anche minori. Se, ad esempio, si vive in un’area particolarmente polverosa (a ridosso di una spiaggia, o di una cava, ad esempio), il filtro abitacolo potrebbe saturarsi prima del tempo e richiedere così una sostituzione anticipata.
Riconoscere che il filtro abitacolo è arrivato a fine del proprio ciclo di vita, fortunatamente, non è complesso. I sintomi, a grandi linee, li abbiamo già descritti: se il condizionatore auto funziona male o se si forma condensa sui vetri in maniera più veloce o più frequentemente del solito, allora è probabile che il filtro sia quasi completamente otturato.
Quanto costa sostituire il filtro antipolline
Se state rimandando la sostituzione del filtro abitacolo per paura del prezzo, non avete di che preoccuparvi. Solitamente, il cambio del filtro non richiede più di 40 euro, manodopera inclusa. Se poi volete risparmiare qualcosa, vi basterà acquistare un filtro compatibile con il vostro veicolo, munirvi del manuale dell’auto e seguire le istruzioni. Ovviamente, se non vi sentite in grado di farlo, non avventuratevi: rivolgetevi a un professionista e nel giro di qualche decina di minuti tornerete a respirare aria pulita e salutare.
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